Il ministro per le riforme Umberto Bossi ha annunciato che sottoporrà al Consiglio dei Ministri una proposta di legge per «porre fine alla prostituzione e alla pornografia libera». Bossi è uno che sul sesso ha le idee chiare: l’uomo de hüra e la donna de hòta. Per questo ha ritenuto opportuno metterci a parte dell’idea salvata nello slot numero tre. Il leader della Lega, infatti, in assenza di eventuali espansioni o hardware aggiuntivo, ha una capacità pari a quella di una memory card della PlayStation: lo slot numero uno è occupato da generalità e indirizzo, nel caso si perdesse; il due dall’e-book “Storia, origini e prospettive della Fonduta”; il tre è condiviso tra le funzioni fisiologiche principali, un vocabolario di base, un antivirus, una vecchia partita di Pac-Man e la nuova, geniale intuizione: «Penso alla costituzione di Eros Center, nelle città grosse, per togliere dalla strada la prostituzione, in maniera che la campagna possa garantire il futuro della società». A rischio delle immediate dimissioni del correttore ortografico di Word riporto anche l’acutissima chiosa del ministro: «La vergognosa prostituzione di strada è ormai un’alternativa sessuale alle mogli». L’intervento ha dato origine ad un tafferuglio, immediatamente sedato, quando un tesserato ha risposto «…Se è per questo anche alle pippe», e Maroni l’ha presa sul piano personale. La legge proposta dal maître à penser lumbard mette fine ad una vergogna: relegare le zoccole al ruolo di seconda scelta è discriminante. Se desiderano una reale alternanza con le mogli è giusto che imparino anche a fare di bucato, lavare i piatti, e soprattutto stirare, che il Consiglio dei Ministri è sempre di mattina presto, e bisogna andarci vestiti da sciuri, mica con la camicia spiegazzata.
Padanal
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