Carfagna, un gran bel curriculum

Dal Il Riformista di venerdì 16 maggio, lettera di Mara Carfagna

Caro Direttore,

Filippo Facci è uno dei giornalisti che preferisco. I suoi scritti accompagnano di solito la mia prima colazione, che uso fare all’insegna della leggerezza.
Credo abbia ragione quando dice che oggi la politica lascia poco spazio alle qualità delle persone, ma ritengo che qualche errore lo commetta quando giudica senza conoscere. Le pari opportunità devono infatti essere garantite a tutti, anche al ministro che deve difenderle.
Non comprendo, infatti, perché del mio curriculum Facci conosca soltanto le conduzioni televisive e non gli studi, le passioni artistiche e l’approfondimento musicale. Temo che negli anni passati mentre io suonavo la “Patetica” di Beethoven al Conservatorio, danzavo nel “Lago dei Cigni” di Cajkovskij, gareggiavo agonisticamente nel nuoto stile libero, divoravo la letteratura francese dell’Ottocento e mi laureavo a pieni voti lui fosse fisso con lo sguardo sullo schermo di Piazza Grande a guardare le mie scollature.


Non avrei mai immaginato che un uomo intelligente come lui fosse caduto così in basso fermandosi all’apparenza.

Mara Carfagna

***

Spettabile ministro,
Spero mi perdonerà se il Suo passato da nuotatrice e da ballerina non mi fanno riconsiderare in toto il Suo curriculum. A parte tutto: io non ho un’opinione di Lei poco elevata, è delle istituzioni che ce l’ho altissima. Il Parlamento è anche un luogo formale dove le apparenze (altre apparenze) vanno salvate: tra Piazza Grande e Piazza Montecitorio forse si poteva interporre un lasso di decompressione maggiore. Spero vivamente che Ella, al Ministero, possa fare un lavoro ottimo, il che non ho mai escluso: penso tuttavia che le pari opportunità non solo debbano essere garantite a tutti, ma ossequiandosi anche a percorsi più riconoscibili e meno casuali. (F.F.)

***

(il pezzo sul Riformista di giovedì 15)

Mara Carfagna non doveva diventare ministro, a opinione di chi scrive, e neppure essere candidata al Parlamento.
Scriviamone una volta e mai più, non c’è da farne una crociata, anche perché la questione della «competenza» è divenuta l’ultimo rifugio delle canaglie. E’ probabile che in questo governo, nell’ordine, ci siano ministri competenti, ministri incompetenti e ministri la cui competenza non ha grande importanza. Per quanto riguarda le donne, tuttavia, il discorso cambia e si fa particolarmente umiliante per loro oltrechè per noi tutti e nondimeno per quelle «pari opportunità» che proprio Mara Carfagna è andata a presiedere.
Il discorso non riguarda tanto quelle liste elettorali che hanno fatto strame di liberali anche storici (nel centrodestra) per lasciar spazio oltretutte a Nunzia di Girolamo e Gabriella Giammanco, personaggette la cui apparenza non inganna. Complice il poco tempo prima del voto, per cominciare, destra e sinistra hanno entrambe ramazzato in gran fretta una quantità prestabilita di donne in quanto tali: e i principali criteri di selezione sono stati beltà, affidabilità complessiva e sperimentata accondiscendenza.

Erano «tot donne» da mettere in lista, una variante quantitativa prima che politicamente qualitativa. Non tanto quote-panda, ma quote-copertina, quote-emancipazione, quote di determinati panda tra i panda: è stata la prima umiliazione.

La seconda umiliazione, a ruota, è stata l’applicazione del medesimo principio nella scelta dei ministri: assolutamente tot donne in tot ministeri, altrimenti guai. Nel totoministri quotidiano, sui giornali, capitava che certi nominativi femminili passassero da un ministero all’altro come se fossero perfettamente intercambiabili e come se le famose competenze fossero un definitivo optional. Certo, capita da sempre anche per gli uomini: ma se è vero che la competenza per certi uomini rappresentava un’incognita, per certe candidate donne l’incompetenza era una certezza: ovunque potessero andare.

Entro il 3000, probabilmente, si maturerà la convinzione che un governo possa essere indifferentemente composto solo da donne (o da nessuna) solo sulla base della maledetta competenza.

Infine la Carfagna. Cioè: proprio alle Pari opportunità dovevano metterla, lei che è diventata il simbolo di pari opportunità che non sono pari, anzitutto, e che in secondo luogo paiono offerte meno alle donne e più alle femmine in quanto tali. Maria Rosaria Carfagna (nome corretto) è ufficialmente bella e punto.

Potrebbe anche essere un genio, una mente: ma il curriculum è oggettivamente imbarazzante e c’è qualcosa di giusto nel fatto che appaia ultima negli indici di gradimento. Non ci racconteremo che un ministro, circa un determinato tema, dovrebbe essere il massimo competente possibile: ma vorremmo poter continuare a raccontarlo ai nostri scolari, per dire. La biografia del neo-ministro, completa e agiografica, è uscita solo su Chi. Ci sono le testimonianze di Davide Mengacci, Fabrizio Frizzi e Lele Mora. C’è anche una foto di Giancarlo Magalli, con cui lei, sino a due anni fa, ha lavorato al programma Piazza Grande. Ora è ministro. Lei, non Magalli. Oggigiorno occorre specificarlo.

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31 Commenti

  1. Facci. Noto con piacere che qui nessuno ti ha ancora insultato.
    Deduco quindi che il buon giornalismo è solo quello che punta il dito contro Berlusconi e gli esponenti del Governo da lui presieduto.
    Criticare e sbugiardare i guru del Terzo Millennio è invece iniziativa degna della gogna. Pura spazzatura.
    Tutto ciò è quanto meno curioso.

  2. Il mio parere l’ ho gia’ espresso prima mi pare.
    Ci sono valutazioni a priori che non condivido. Io infatti non stavo commentanto il parere del signor. Facci.
    Lo fa di mestiere.
    Stavo commentando la maggiorparte degli altri post.
    I vostri.

    Per il resto ribadisco. Siamo sempre pronti a sparare su tutto. E’ uno sport tipico degli italiani.
    Io farei parlare i fatti, se eventualmente ce ne saranno.

    Buon week end.

    Ps (ho comprato anche il molino a vento per la sabbia).

    the J

  3. Beh Facci, mi sembra che le amicizie di Schifani, che tu hai difeso a spada tratta in questi giorni, siano più rilevanti ai fini di definire un curriculum “imbarazzante”. E stai tranquillo che il mio non è un tentativo di difendere la Carfagna, però essere amici di Magalli è un po’ meno grave per una figura istituzionale.

  4. Ragazzi come rosicate. Sembrate dei castori quelli di una pubblicita’ di gomme da masticare ( non si puo’ dire) .

    Avete perso e stop.
    Accettatelo .

    Magari la maggiorparte di voi sta scrivendo sul posto di lavoro alle dipendenze.

    Fortunati i capi.

    The J

    Io non trovo altri commenti tuoi prima di questo il quale non mi sembra assolutamente un parere ma piuttosto un attacco gratuito.

    Ps: vedi che allora sapevi dove comprare tutto il necessario ;)

  5. preso atto che l’Onorevole Castelli(colui il quale,non dimentichiamocelo,”ha fatto il classico”) ad Anno Zero rivendica,tra le note di merito del sodale per il cui favoreggiamento è stato chiamato a rispondere alla corte dei conti,l’avere fatto parte del consiglio interprovinciale dell’associazione genitori(o qualcosa del genere),non possiamo non dire che le credenziali della Carfagna siano perlomeno interessanti.L’elezione della talentuosa soubrette dei mattinè televisivi potrà pure essere considerato un risarcimento estetico-morale per incarichi istituzionali privi di movente(personalmente per altri ruoli di sottogoverno terrei presente la paparazza di piazza grande che nutre la nostra stima con danze dei sette veli che non si lasciano dimenticare facilmente).Ritengo inoltre che il match epistolare oggetto del post tenutosi sul riformista sia un flirt criptato in piena regola

  6. Concordo Diamonds. Ho visto le loro due foto su Dagospia oggi e devo dire che formano una coppia bellissima. Chissà, se son rose…

  7. Beh Filippo, complimenti, stavolta un articolo coi controcoglioni, che ti molto fa onore (NON sto scherzando): sia per la sincerità e l’onestà morale e intellettuale, sia per la difesa delle donne in politica, contro ogni opportunistica e strumentale propaganda ad hoc (anche se ignoro chi siano Nunzia di Girolamo e Gabriella Giammanco);

    così come ti fa onore, te lo dico sinceramente, il fatto di avere diritto di firma non certo grazie al fatto di essere “figlio di” o simile:

    come tanti raccomandati (anche bravi, magari) che allignano nei giornali nostrani, in Rai e probabilmente anche in Mediaset;

    tra parentesi: meno male che il PDL non ha candidato Federica Zarri*!! Non lo dico certo per moralismo, anzi, ma per una ragione di coerenza: uno schieramento che ha fatto della difesa della famiglia cattolica (anche se non certo come Casini) uno dei suoi princìpi basilari non poteva permettersi un vergognoso paradosso del genere, te lo dice un non cattolico.

    * (se penso che invece Adriana Zarri è tutto l’opposto mi vien da ridere…)

    a D.K.: sì, però i “guru del Terzo Millennio” non sono certo quelli che ci devono rappresentare ufficialmente in Italia e nel mondo, su nostro espresso mandato

  8. E soprattutto, Facci, non pensare con questi articoli (che un certo giornalismo di qualità definirebbe) al vetriolo di guadagnarti la posizione di chi è oggettivo e sa riconoscere i difetti di tutte le parti politiche.

    Non è proprio un’impresa da Pulitzer smontare il curriculum della Carfagna. Credo che nel governo appena formato ci siano elementi più pericolosi. Ma forse di quelli parlerà qualcun altro. (Ops).

    Continua così. Filippo “Braveherat” Facci.

  9. Io me ne sciacquo i coglioni degli insulti come dei complimenti. E poi mica scrivete a me: chi davvero vuole, lo fa in privato.
    Questo è il vostro palcoscenico.

  10. C’è anche da dire che, la risposta della Carfagna, è poco da ministro e molto da donna. Da donna seccata, per la precisione.
    Così, invece di avvalorare la tesi delle pari opportunità, ha ribadito lo stereotipo della donna come essere essenzialmente governato da impulsività ed emotività.
    Pur sempre suonando la “Patetica” di Beethoven e danzando nel lago dei cigni..

  11. Concordo con Facci e mi stupisce questo suo commento, forse derivato dal fatto che mai avevo letto i suoi articoli in modo assiduo e lo pensavo più asservito ma forse in verità così non è.
    Comunque è un pò imbarazzante vedere la Carfagna come ministro delle Pari Opportunità, e non voglio fare la solita protesta bigotta e strumentale nei confronti di S. B. ma perchè in effetti proprio alle Pari Opportunità, proprio lei, e proprio per i suoi precedenti, per i dubbi sul come e sul perchè è entrata in politica, la si trova eccessivamente inopportuna.
    E questo suo sciogliersi dal pregiudizio adducendo come motivazioni le sue eccelse capacità musicali e motorie boh, mi sa tanto di “coda di paglia”, era meglio forse se rispondeva con un laconico “I miei passati non sono rosei ma ciò non toglie che da ministro POTREI fare bene”. Io lo spero, adoro il mio paese per pensare o solo sperare che un ministro debba far male, e poi non ho nulla contro di lei, anche se ovviamente passare da vallettopoli alla politica è sinceramente un grosso salto (non di qualità ma di necessarie competenze) anche perchè sinceramente i due emisferi in centri casi si sovrappongono (vedesi la Gregoraci).
    Comunque a me vergogna un pò di più la Brambilla, i suoi passati ormai sono noti anche ai più (c’è anche il video su Corriere.it), e oltretutto è passata dal Ministero della Sanità, a quello dell’Ambiente approdando poi sulla delega al Turismo, insomma un bel banco di incarichi, per poi scegliere fra la rosa proposta, forse, quello meno ingombrante..
    Insomma, fra la Brambilla e la Carfagna preferisco la seconda, almeno non si infervora a Ballarò parlando di cani randagi.
    Ecco.. potevano dargli la delega al randagismo!

    E dire che il turismo è una delle nostre fonti primarie di sostentamento, speriamo un bene.

  12. a Facci:

    “Io me ne sciacquo i coglioni degli insulti come dei complimenti. E poi mica scrivete a me: chi davvero vuole, lo fa in privato.
    Questo è il vostro palcoscenico”

    cazzo, Filippo, per una volta che tutti o quasi, me compreso (che pregasti di non commentare più i tuoi articoli perchè creavo un'”atmosfera malsana”, manco tu fossi Cotton Mather ed io una strega di Salem) ti fanno i loro complimenti, tu che mi fai, cadi di stile? T’incazzi come un bimbo e scalci anche contro chi ti apprezza? Male, male, l’arroganza e l’incapacità di accettare gli altri in te sono proprio vizi inguaribili…
    E poi caro: a parte il fatto che i blog sono fatti sia per scrivere che per commentare, ossia per dire la propria opinione, e non certo per esibirsi (per quello bastano e avanzano teatro, tv, cinema e YouTube), se la metti così allora, scusa tanto, tu perchè cacchio ci scrivi? Senza dubbio alcuno, infatti, questo blog è anche il TUO, di palcoscenico: dove tu reciti a meraviglia, senza fermarti mai, in contemporanea le parti dell'”antipatico-a tutti-i-costi” e dell'”incompreso-dagli-ignoranti-e-cretini”:
    salvo poi regolarmente scappare o infuriarsi col “pubblico”, come nemmeno il Carmelo Bene dei tempi d’oro, sia di fronte ai fischi che agli applausi, tanto sul proscenio che nel foyer…buon bidet ai tuoi coglioni, chissà che non ti giovi

  13. Scrivo qui perchè i miei post (articoli già scritti altrove) siano tutti in rete e facilmente reperibili.

  14. “Scrivo qui perchè i miei post (articoli già scritti altrove) siano tutti in rete e facilmente reperibili.” :

    a futura memoria, allora…

  15. Si ma hai scritto che chi scrive i commenti non scrive a te e se una persona volesse ti contatterebbe in privato, per questo chiedo come si può avere un contatto in privato cone te?

  16. Ora Facci, fuori dalle polemiche.
    Ma a che cazzo serve sta minchia di post?
    Dico, gli incapaci tali rimangono e ogni loro tentativo di nobilitarsi pubblicamente, finisce per affossarli al di là di ogni inesistente dubbio.

    Si tratta della diretta conseguenza di ciò che sapevamo già.

    Altro discorso sarebbe se ti fossi preso la briga di nobilitarla tu, in prima persona. Questa sì sarebbe stata un’impresa eroica, degna di altri tempi.

  17. Ho appena visto la sua intervista (dell’ onorevole Carfagna al TG5); nel suo curriculum aggiungerei ora la trasformazione in atto del look di ruolo. Capello corto, tailleur minimal con camicia leggermente sbottonata (che tirava sulle tette però…..poco professionale, deve migliorare), voce pacata quasi suadente, seduta in una scrivania con a fianco un paio di bandiere come quando il presidente della repubblica parla agli italiani. Bell’ inizio direi, fra qualche anno se le va male in politica la ritroveremo a fianco della Koll che commenta il vangelo.

  18. Ahahahahaha, ma non te la puoi prendere così per dei giudizi di utenti anonimi.

    Io non cerco un palcoscenico, è che mi diverte smontare alcune cose che tu dici, sei un po’ lo stereotipo del giornalista di cui ho una pessima opinione e avendo uno spazio pubblico del genere ne approfitto. Con la consapevolezza di non essere nessuno. Ma sapendo che se anche un giorno Enzo Biagi si incarnasse in me non direi di essere una delle eccellenti firme del giornalismo italiano etc etc.

    ah! se al Giornale fanno apprezzamenti su di te non vuol dire che tu sia effettivamente bravo.

  19. Facci scrive: “Scrivo qui perchè i miei post (articoli già scritti altrove) siano tutti in rete e facilmente reperibili.”

    Già.
    Dovessero perdersi nel web gli intelligentissimi fans di Facci (quelli che vivono nel mondo reale).
    Dovessero non trovare:
    http://www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=3594
    ^^

  20. Asili. Faccia presto. Le mancano da commentare almeno 724 post per questa sera. Esclusi quelli sui blog di Alpha Centauri ed Epsilon Eridani.

  21. a D.K.:

    No, magari, mancano all’appello anche quelli della nebulosa “D.K.Insulsii” e della galassia allo stronzio puro “DeanKeaton Livorosii Monocordis 11″…

  22. Preg.mo Dott. Http500:

    Per quanto non richiesto, mi permetto di darLe un suggerimento (sto bene vestito da Virginia?):

    Dopo aver recentemente comunicato al mondo la dirompente notizia riguardante il fatto che ministri e persino attori si facciano dare l’elenco delle domande prima di rilasciare interviste, appresa nientepopodimenoche da Chiambretti, Le suggerisco di moderare un po’ questa sua urgenza di esternare a cadenza quotidiana affetto e stima nei confronti del Dott. Facci, perché temo che a breve Egli si rivolgerà a un avvocato per chiedere che Lei venga diffidato dal rappresentare ulteriormente e con tale crescente calorosa enfasi la categoria di quelli che lo stimano.

    Ché c’ha un nome da difendere mica solo da quelli che lo attaccano.

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