Scoperto il segreto dell’imperturbabile ottimismo del presidente
Napolitano.
Una rarissima forma di Alzheimer gli fa ascoltare,
ovunque si trovi, la canzone “Ob-La-Di Ob-La-Da”.
Google-sfida: Napolitano ottimista vs Napolitano pessimista finisce 32.600 a 15.100*
* senza contare che, solo nelle prime tre marcature del Napolitano
pessimista, sono omologati significativi: “E Napolitano non sembra
pessimista” e “Napolitano ha invitato a superare ogni pessimismo”.
Insomma, sono passati i tempi degli apocalittici picconatori, schegge impazzite contro lo stesso sistema che avrebbero dovuto garantire, e pure dei presidenti di tutti, trasudanti realtà oltre ogni immaginazione, fosse quella di tifosi spernacchianti o di vecchi saggi. Svanite quelle figure pittoresche e patologiche da apparirti epigoni, tanto innocui quanto terrificanti, dei nostri stessi vizi, travestiti da supervescovi istituzionali (che non ci stanno, con la testa) o da scaramantici truffaldini senza criniera. Cancellati da ogni memoria i padri illegittimi di una patria abortita, ridotti a dispensatori di citazioni buone per temi d’italiano. E quei pochi rimasti sono ormai introvabili anche tra i collezionisti.
Oggi, il presidente della Repubblica ce lo offre gentilmente il Pensiero Unico dell’Euro (Unieuro?), col suo corredo di sorrisi e visite ufficiali, ricolme di ragionato ottimismo con cui innaffiare lo Stato delle cose. Dalla presenza militare in Afghanistan all’intesa sulla legge elettorale, dalla riforma delle pensioni al dialogo con il Vaticano, dagli incidenti sul lavoro al problema dei rifiuti, per Napolitano non è il caso nè di drammatizzare nè di mettere su il broncio, che per mercoledì han pure messo bel tempo.
Bisogna guardare avanti con fiducia, e se te lo dice un ottantaduenne, vorrai mica non crederci?
Esci, compra cose, saluta gente, ma non incazzarti, che non serve a niente. Smettila di protestare urlando insulti o chiedendo svolte brutali e radicali, malmostoso che non sei altro. E’ l’era dell’ottimismo, dove sorridere non ti costa niente, e dove, se anche qualcosa oggi ti sembra andare maledettamente storto, domani potrebbe sistemarsi all’improvviso, con tutti i tuoi problemi che se ne tornano da dove sono venuti.
Immagina di svegliarti dopo aver dormito di un sonno profondo, ma ricolmo di speranza. Immagina di alzarti dal tuo letto e correre alla finestra, e scoprire che le montagne d’immondizia che pattugliavano le strade, fino a ieri, oggi sono magicamente scomparse, svanite nel nulla.
Con nessuno che litiga più in piazza chiedendo la testa di questo o quell’amministratore, con la televisione che trasmette finalmente cultura, approfondimenti e dibattiti cui partecipano intellettuali che non pensavi neppure esistessero più. Coi giornalisti che si preoccupano d’informare e i politici di risolvere i problemi e pianificare un radioso futuro. Improvvisamente, quello che ieri ti faceva incazzare, oggi ti fa sorridere quanto il ricordo di una brutta giornata. Ecco perchè val la pena di essere ottimisti, soprattutto se si vive in un paese come l’Italia di oggi, e ancor più se si è un Napolitano.
Perchè sinceramente, per quanto pessimista tu possa essere, quanto credi di dover ancora aspettare prima di passare a miglior vita?