Quale soddisfazione più grande di scoprire Guia Suncini, sul Foglio, al nostro fianco nel chiedere la testa di chi adatta dall’inglese all’italiano i dialoghi delle serie televisive provenienti dagli USA? Guia ne ha parlato per ben due giorni, nella sua rubrica “La deficiente”, arrivando alla nostra stessa conclusione: che su Amazon vendono comodi cofanetti di DVD in versione originale. GNU, invece, ha detto la sua al riguardo qui.
D’accordo, ci sono delle cose che sono intraducibili. D’accordo, a volte non è colpa di chi di “Sex and the city” ha curato l’adattamento dialoghi (colui – o colei – di cui comunque continuiamo a volere la testa). Per dire: Samantha continua a negare di essere innamorata di Richard (il suo datore di lavoro, con cui per inciso si accoppia), dice che ciò che le interessa di lui è solo “his perfect dick”. Loro traducono “arnese”, ma anche se, meno codinamente, traducessero “uccello”, si perderebbe comunque il giochino fra nome e diminutivo e quindi il commento di Carrie in finale di puntata – quando Samantha finalmente cede a Richard che ha tentato a lungo di abbatterne la resistenza alle romanticherie e Carrie spiega che fin lì Samantha aveva tentato di dire che era solo un “perfect dick”, ma ora finalmente si era arresa al suo essere “the perfect Richard”. Non c’era modo di renderlo, o almeno a noi non viene in mente – d’altra parte mica siamo retribuite per farci venire in mente soluzioni brillanti per adattare i dialoghi, noi. Tuttavia ci sono cose che sono dolose, altroché se lo sono: ci sarà qualche donna che, parlando con le amiche, dica “arnese”, ma ne avete mai sentita una dire “vagina”? È così che gli – anonimi – sventurati hanno tradotto il ricorrentissimo “pussy”. Al prossimo giro, please, mandateli a tradurre Medicina 33.
Sia tu che la Soncini evidenziate un problema annoso e risaputo , ma considerato che l’Italia difficilmente riuscirà a svincolarsi in tempi brevi dal mondo-doppiatori, dobbiamo ingegnarci per dare delle soluzioni parziali. Ad esempio: come lo vogliamo tradurre ‘pussy’ ?
Su http://www.emmebi.blogspot.com/
potete dire la vostra…
il problema esiste con tutta una serie di telefilm, dove il doppiaggio e’ (secondo me) un punto piu’ sensibile rispetto ai film (gli aficionados del telefilm impareranno – ad esempio – che tale personaggio ha un certo slang e di puntata in puntata si aspettaranno da lui solo quel modo di porsi): le punte di disperazione maggiore (senza dover andar a scomodare remore etiche e morali su termini che ancora qualcuno chiama “parolacce”) sono Friends (dove – nella prima serie – una splendida “Wake me up before you go-go” detta da Chandler e’ diventata “Ho avuto una notte pesante”), xFiles (dove Dana e Fox dialogano sul filo del rapporto lavoro-amore fin dalla prima puntata, ma in Italia nessuno se ne accorge) e Allie McBeal (dove hanno – meno male – fatto la scelta di non tradurre/sottotitolare i siparietti cantati, ma poi alcuni dialoghi fanno riferimento a quelli e l’italiano medio non ci capisce nulla). vabbe’, baci, Auro [mamma che commento lungo, scusate]
Domanda cruciale.
Ma chi se ne frega?
Mille persone al giorno si collegano sul tuo sito per leggere ste scemenze? Poi ci chiediamo il perchè di molte cose…
marco fammi capire, se non e’ scienza o politica allo stato puro o chessoiocosa non esiste? sarai mica uno di quelli che sul mio di sito ci e’ arrivato cercando “struttura DNA?”. btw, se tanto schifo ti fanno certe scemenze (che pur, ti piaccia o no, fanno parte della nostra vita quotidiana), come mai hai perso tempo a leggerle e financo commentarle? :)
Un punto per Sooshe.