Oggi in Russia si vota per il rinnovo della Duma, la camera bassa del parlamento russo (da non confondere con il salotto mansardato).
Il probabile esito
dello scontro elettorale potrebbe venire più chiaramente rappresentato
attraverso l’uso di una metafora, quella della partita a scacchi.
Avversari, l’ex-campione mondiale di scacchi Garri Kasparov, fondatore del partito “L’altra Russia”, e l’attuale presidente russo Vladimir Putin, capolista del partito “Russia Unita”.
Nota dell’autore: ovviamente mi rendo conto che si tratta di una scelta infelice, come metafora, dato che uno dei due soggetti rappresentati è effettivamente
un giocatore di scacchi, e uno dei più forti al mondo. Diciamo che Kasparov, verosimilmente,
potrebbe vincere contro Putin anche bendato e con un braccio legato
dietro la schiena. Per riequilibrare la metafora, sono quindi costretto
a specificare che Kasparov gioca bendato e con un braccio legato dietro
la schiena.
Kasparov vs Putin (02/12/2007)
Bianco – Kasparov
Nero – Putin
Nota bene: Kasparov gioca bendato e con un braccio legato dietro la schiena.
1. Il bianco opta per un’apertura Anderssen, mentre il nero gli versa del liquido iridescente nel bicchiere.
Che simpatica stronzata