C’è anche il rosso.

L’Unità, ieri, ha fatto il titolo forse più tenero e autoironico dell’intera gestione Padellaro:

«Ecco il simbolo del Pds, c’è anche il rosso».

Probabilmente è farina del sacco del direttore, visto che nell’articolo, poi, non c’è alcuna particolare valutazione circa la presenza del rosso rispetto agli altri colori.
C’è anche il rosso, come a dire: ecco, lo vedi che qualche traccia del nostro passato alla fine l’abbiamo conservata.
Lo vedi, però, che c’è posto anche per noi nostalgici, lo vedi che non sarà la Dc di sinistra, che non regaleremo proprio tutto a Bertinotti e a quell’altro.
Oppure, più ironicamente: c’è anche il rosso, sciambola, ma allora siamo ancora un partito di sinistra. C’è anche il rosso, eh, che roba: tra alberi e tricolori e arcobaleni, è tutto quel che ci rimane.
E via così, anche perché allo struggimento non c’è mai fine.


In fondo, con tutto il male che voglia dirsi dell’ennesima riverniciatura dell’ex storico Pci, quello sul simbolo è il travaglio che merita più comprensione, se non simpatia. Anche perché il nuovo simbolo, con tutto il rispetto per la soggettività del gusto, è brutto.
Riccardo Barenghi, sulla Stampa, ha scritto che sembra il logo di un supermercato. Luca Telese, sul Giornale, ieri, ha parlato di marca farmaceutica o del simbolo di certi partiti conservatori portoghesi o svedesi, roba senz’anima. Annamaria Testa, docente di comunicazione e già collaboratrice per altri simboli di sinistra, intervistata proprio da l’Unità, ha tentato ogni diplomazia: «Ci vuole tempo per poter valutare un simbolo». Ehm. «Si poteva fare qualcosa di più eclatante, c’è molto lettering e poco simbolo». Forse. Già. «Non è il migliore dei simboli possibili, ma ce l’abbiamo e basta, non credo alla ricerca ossessiva della perfezione».
Un pericolo decisamente scampato, complice la fretta: «Sede del partito, organismi dirigenti e simbolo: tutto in 24 giorni», ha gongolato Walter Veltroni durante la conferenza stampa di presentazione. Forse si poteva dargli qualche giorno di più.
«La esse di sinistra non c’è più» ha notato Oliviero Diliberto, che però è Diliberto.
«E’ molto, molto bello» ha comprensibilmente detto Walter Veltroni, e «Bello, senza dubbio» ha comprensibilmente fatto eco l’Unità: aggiungendo, anche qui, con importanza e forse con ironia, che «Piace a Romano» e che naturalmente «Piace alla Bindi». Sollievo.

Il partito comunista, ex più grande d’Europa, nel 1990 perse Falce & martello e ci mise una Quercia; perse anche la parola Comunista e divenne Partito Democratico della Sinistra, pur lasciando un moncherino di Falce & martello per non farselo scippare.
Nel 1998 perse anche la parola Partito, e divenne Democratici di Sinistra, liberandosi finalmente di Falce & martello e mettendoci una rosa socialista (rossa, meno male) con qualche stellina europea.
Poi l’Ulivo, che di rosso aveva solo l’apostrofo.
Poi il simbolo dell’Unione, che per non sbagliare aveva tutti i colori dell’iride.
Ora hanno perduto anche la parola Sinistra, e diverranno il Partito Democratico con il nuovo simbolo che «Piace alla Bindi». E’ la giustificazione di un percorso.
E comunque c’è anche il rosso.

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22 Commenti

  1. Il simbolo lo trovo molto democristiano, nel senso che – dovendo piacere a tutti – alla fine non soddisfa nessuno (ah, questi compromessi).
    In ogni caso la falce e martello avevano una potenza, in termini di impatto visivo ed emozionale, che sarà ben difficile replicare.

  2. Il simbolo è orripilante e non c’è che dire. Circa il rosso il bianco e il verde, è chiaro: li han copiati da Forza Italia. :-)

    Se poi vogliam parlare di percorsi, come ho letto su un blog: Polo delle Libertà (1994), Polo per le Libertà (1996), Casa delle Libertà (2001), Popolo della Libertà (2007). Il prossimo cosa sarà, Minchia della Libertà?

  3. Di una bruttezza eclatante.

    Sembra fatto da uno di Forza Italia (visti i colori) mentre era al telefono parlando d’altro.

  4. …sembra fatto dalla mia cuginetta di 6 anni sul paint di windows, eppure è perfetto, si adatta allo spazio che il partito democratico occupa nel sentore comune: freddo, asettico, brutto… Superfluo?

  5. Non capisco perchè il futuro PD non si sia rivolto a persone competenti in questo genere di cose : per esempio Publitalia.

  6. E’ vero, forse manca di personalità, ma confesso che a me il simbolo non dispiace.

    Quanto a rivolgersi a “persone competenti”: guardate il logo delle olimpiadi di Londra 2012 (e stendiamo un velo pietoso su italia.it). Meglio il simbolo del PD.

  7. La storia recente del nostro amato paese, insegna che non esistono più ideologie (e quando manca il concetto di base, il logo a cosa serve?), ma solo intese e collaborazioni sempre a discapito degli inermi cittadini, fino al giorno in cui, anzichè lamentarci solo in forma telematica … insorgeremo…

  8. Ma che tristezza!!! C’è anche il rosso!!!???
    E lo pubblicano pure: ma che cazzo pensano quando scrivono certe porcate???
    Un vero scoop, degno della prima pagina, bah…

  9. Il tentativo di scimmiottare berlusconi è applicato pure al logo; un simbolo facile, scarno, di immediata comprensione, mnemonico, poco simbolico e molto letterale…
    c’era una volta il mappamondo di DP, la rosa, il garofano, l’edera,la fiamma, ora solo della pubblicità..
    che tristezza…

    ps ma berlusconi sa che c’è pure il rosso nel suo di logo ??

  10. Siccome molti potrebbero pensare che PD sta per poveri dementi hanno aggiunto sotto partito democratico tanto per evitare equivoci.
    Poi hanno buttato lì un rametto di ulivo, un elemento grafico che pare appiccicato all’ultimo momento per accontentare qualche appartenente alla casta.
    Ha ragione Toscani, questo simbolo è l’immagine della mancanza di coraggio e della incapacità di vedere l’evoluzione della società, tutto è fermo dalle parti del pd, tutto è immobile.
    Ed è anche vero che la ricerca ossessiva del consenso crea solo mediocrità.
    Mediocre il simbolo, mediocre il segretario, mediocri i discorsi e le promesse, mediocre tutto ciò che questo PD farà di qui all’eternità.

  11. mazzate oh,
    sto’ partito senza anima, senza simbolo, senza sede, senza il cazzo della Rosy ha già terremotato la politica italiana. Il centro destra è frantumato, Fini ha scoperto il conflitto di interessi dopo averlo negato per 14 anni. Casini è disperso. E tutto questo senza che il pertito dei neodemocristiani abbia mosso un solo dito. e sticazziii.

  12. @Lunar, ma tu parli di sostanza, di cose serie. Cosa vuoi che gliene fotta agli esteti.

  13. E’ strano, contro la fisica, direi: parlano di cose rosse, cose bianche, cose bianco-nere, cose azzurre, ma il paese e’ sommerso dalla cosa marrone.

    Che strano.

  14. Francesco C., ok, il logo delle olimpiadi di Londra è peggio. Piti, ok, Il popolo delle Libertà è peggio. Lunar, ok, il PD è meno peggio, e dicono non sia l’ acronimo di una bestemmia.

    Ma cazzo, mai che possa scegliere per qualcosa che mi PIACCIA ?

  15. C’è quella festa di Veltroni da 8 e mezzo.

    Che fighi siamo gli spagnoli! Credo che per premiarmi mi farò una quattro formaggi!

  16. Ferrara, se normalmente sei già una merda
    Quando parli male di Zapatero per partito preso, cosa diventi?

    Quando fai il finto moralista, parlando su l’aumento dei divorzi mentre nel tuo paese il 50% dei matrimoni finisce in divorzio, pur sotto il salutifero ascendente di Mastella, Pera, Volontè e altri influssi morali da cui noi purtroppo siamo stati costretti a fare a meno dopo la scomparsa del CDS di Suárez.

    Perché non dici Ferrara, che il Zapi, a differenza dei politici paraculo italiani come il tuo ospite di questa sera, invece di annunciare linguaggi diversi ad un elettorato non avvezzo (che sensibilità, non ci vorrebbe spaventare), di anticipare cambiamenti epocali con Franceschini che si scaccola di fianco, ha fatto e punto. Anche se a te, rode il culo quello che ha fatto.

    E via con Veltroni che di fronte a una tua minima obiezione, ci tiene a puntualizzare che ogni paese è diverso, che non tutto è condivisibile. Che uomo paraculo, che pacatezza come sinonimo di debolezza.

  17. Un esercito di sinistroidi che si guarda l’ombelico aho che brutto questo logo.
    Dal logo brutto ,al segretario brutto , al partito brutto per finire col governo ladro.

    Nello stesso numero dell’Unità si parla del caso Mediaset-Rai.

    Ah no , ma vi interessa di più il marketing.

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