Dilaga anche in Oriente l’antipolitica giacobina predicata dal promotore del Vaffa-day: a Yangon un’orda di teste rasate seminude si permette di contestare un’esperta giunta militare insediatasi con un regolare colpo di stato. All’Onu Cina e Russia difendono il governo birmano: “Condannare un governo solo perché è dispotico e corrotto, imprigiona i dissidenti, consente alle multinazionali del petrolio di schiavizzare i lavoratori e all’occorrenza spara sui cittadini è irresponsabile qualunquismo.”
Italiani sconvolti dai filmati sulle proteste dei monaci: dalle nostre parti non si sono mai visti dei religiosi così impegnati nella difesa di esseri umani già nati. Il dittatore birmano pone le condizioni per accettare un tavolo di discussione con i manifestanti: “Io seduto al tavolo, loro legati sopra“.
Un noto rotocalco smentisce di aver intervistato la storica paladina dei diritti umani Aung San Su Kyi: «E’ inesatto, su Chi troverete la duecentotrentunesima intervista a Simona Ventura».
clap clap clap
Il tono dell’intervento mi sembra assolutamente fuori luogo, per la serietà del problema birmano e per la pochezza di quello nostrano…
“Comici spaventati guerrieri”.Un abbraccio
ma questo vuole essere sarcasmo?
Grande come al solito!
l’ennesimo, tragico fallimento del modello comunista…
questo è gran sarcasmo e il tono mi sembra perfettamente capace di rendere le nostre vicende ridicole di fronte all’ennesima incongruenza imperialista: i dittatori, quando fanno comodo, li si lascia lì a svendere risorse e genti.
A proposito di incongruenza, ma Diliberto e co. dove sono? Stavolta non manifestano?
Perchè, c’è una guerra o abbiamo mandato truppe, a Myanmar?
Pacifisti spariti. Fate schifo!