La settimana prossima saranno cinquant’anni dal lancio dello Sputnik; per celebrarlo comincia oggi una serie di post su Sergey Korolev, il misterioso Chief Engineer che giudò l’ingegneria aereospaziale sovietica negli anni d’oro.
Quell’inverno di fine ’38 non era poi così malaccio a Butugycheg; la temperatura di giorno saliva fino a -15. Rimaneva però intollerabile quel dolore acuto al petto e agli organi interni. Non mangiavamo quasi nulla e dovevamo lavorare per ore e ore alle miniere d’oro di cui la regione di Kolyma è stracolma.
Però a noi “ingegneri” tutti ci trattavano con un po’ di riguardo; per noi era una punizione temporanea, e lo sapevano tutti che non avremmo passato tanti anni in quel posto dimenticato da Dio. Sì perchè a noi ci sbattevano qui per darci una lezione ben precisa: c’erano i piani quinquennali e si lavorava solo ed esclusivamente a ciò che il partito aveva deciso. Ed io a quella stupidaggine dei razzi a combustibile solido non ci avevo mai creduto. Beninteso, no che non funzionassero. Il problema era e rimane quello del controllo: il combustibile solido brucia nella camera di combustione e non può essere rallentato. Un combustibile liquido invece si riesce a dosarlo, financo a spengerlo e riaccenderlo.
Quando produssi la mia confessione a Giugno non è che potevo portare a prova dell’errore nel proseguire quella scelta infausta le vicissitudini che toccarono alla NASA decenni dopo, quando decisero di equipaggiare lo Shuttle con due Solid Rocket Booster; la paura di tecnici e astronauti ogni volta che quei due mostri si accendono; oppure la gioia di poter accendere e spengere i razzi del LEM durante il salvataggio dell’Apollo 13. Non potevo nemmeno spiegargli che in fondo, sia per scopi aereospaziali che per scopi militari, era meglio controllarlo un missile, che spararlo. Si veniva purtroppo dalla cultura delle V2 e si puntava sulla massa; tanti missili balistici da sparare. Anche se un decimo fosse andato a segno il nemico ne avrebbe subito delle perdite enormi.
Già dai primi giorni avevo sperato che il mio caso venisse riesaminato il più presto possibile e mi scervellavo a trovare chi potesse aver fatto la spiata: di certo nessuno del mio gruppo, sia i civili sia i militari. La maggior parte subirono la mia stessa sorte. Forse sarà stato Valentin; ma no, non ci posso credere.
Continua
bello bello bello. attendendo la continuazione.
Ehi, ma non dovresti essere a scuola, tu, anglofonetto?
Si festeggia il compleanno del pappagallino della regina(quello da cui ricava piume per cappelli)? :)
Consiglio a tutti la visione della miniserie della BBC intitolata Space Race. Sono trattati gli anni della corsa allo spazio dalla fine delle seconda guerra fino alla conquista della Luna, ma soprattutto viene trattata la rivalità a distanza tra i due giganti dell’ingegneria aerospaziale: Von Braun e Korolov.
Si trova tra i vari torrent in rete, è in inglese e i sottotitoli non li ho trovati. Consiglio di guardare su btjunkie per il torrent.
Buona visione.
Tempo fà scrissi su Korolov questo:
http://sonno-profondo.blogspot.com/2006/01/sergei-pavlovich-korolev.html
io a scuola c’ho il pc in biblioteca… hehe… Dio benedica la Regina ma anche il sistema scolastico inglese!
Cavolo, m’hai fatto!
Veramente il pc c’è anche dalle nostre parti, ma lodiamo la regina, và, che porta bene.
Comunque sia, ti sei distratto lo stesso stamane.
A recuperare, su!!
:)