Il blog è morto

Ieri è uscito Diario di una Blogger, di Francesca Mazzucato, Marsilio Editore.
Quando sono tornata a casa la sera ne ho trovato una copia nella buca delle lettere, con invito alla presentazione ufficiale e dedica.
Non so nulla di Francesca Mazzucato, lo ammetto. Non conoscevo nè lei nè il suo blog e quindi mi astengo da critiche sulla sua persona.
Ero molto curiosa di leggere questo libro e così in qualche ora l’ho finito.
Non è un libro noioso. C’è del mestiere dietro. Inizia, arriva al punto, e si conclude. Ben fatto. Sembra scritto un po’ di fretta, lo stile non è di quelli di mio gusto (sì troppo barocco e zuccheroso), non mi piacciono le conclusioni e la protagonista è profondamente antipatica.
Ma la Francesca scrittrice è furba, e secondo me chi le ha dato della stronza ha giocato solo con il personaggio. Daltronde lei è una scrittrice, lo dice almeno una volta a pagina.


Comincio a leggerlo e piano piano lo riempio di commenti, sottolineature, punti esclamativi. Mi arrabbio, mi stupisco, mi congratulo.
Lei è al centro del racconto. Gli altri non esistono che come propaggini del suo gioco sadico. Su questo palco lei entra ed esce ogni volta diversa. Ad un certo punto sembra una di quelle bambine che a scuola avrebbero preso i pastelli con i quali stai disegnando un bel cielo azzurro e li avrebbe buttatti per terra, per il solo gusto di rovinare quel momento, come se non sopportasse i legami di qualcun’altro con le cose belle.
Un altra volta è così sincera da essere volgare, ammette di essersi alzata gli accessi da sola, di contemplare compiaciuta i suoi post e il suo layout.
Come appare volgare appare anche coraggiosa e autoironica. Chi metterebbe per iscritto tutte le critiche ricevute?
E alla fine vince. E’ scesa fra i blogger, si è sporcata le mani e ne è rimasta invischiata, non come certi dei, e dee, dell’Olimpo che tutto guardano e giudicano dall’alto. Lei si è fatta spalare merda addosso e ha ricambiato con gli interessi, e quindi – conclude – è meglio il mondo di fuori. Perchè il blog tira fuori solo il peggio delle persone.
Alla fine della lettura sono nauseata come se mi avessero imbottito di cibo. La mia conclusione è caustica. Il blog è marcio, e questo libro acido, senza un’ombra di umanità, lo spiega bene. Il blog è andato, scaduto. E’ stato consumato e ora è finito.
Lo sanno quelli che c’erano un anno fa, ma lo sanno anche quelli, come lei, che hanno avuto un blog per soli tre mesi.

Quando smetti di usare qualcosa e ti fermi a guardarla le togli l’anima. Ti ritrovi in mano una cosa morta, niente più magia, solo una carcassa. Potranno stuprare il blog come vogliono, cavalcarlo per le crociate più improbabili, ma sarà morto, se non lo si userà. Come una penna della quale ammiro i riflessi dorati e i ghirigori sulla punta, ma che non scrive.

Ho letto ieri che ciò che dà valore ad un blog non è niente che la tecnologia può offrire. Quello che gli dà valore (come in quelle persone che hanno carisma) è un forte senso dell’identità. Lui ne fa una questione d’età. Certi giovani dai 20qualcosa ai 30qualcosa ce l’hanno. Prima si ha l’ansia di crescere e diventare adulti, dopo si ha l’ansia del tempo che ci è sfuggito di mano. Invece tra i 20 e i 30 siamo liberi dai genitori e se siamo genitori lo siamo da poco, quando ancora crediamo di averne la stoffa, e il nostro sguardo si muove come dentro un loft minimalista e arioso. Abbiamo tutto nelle nostre mani, e nelle nostre mani le cose sono nuove, come una nuova casa, facili da mantenere.

Forse Francesca ha perso questo sguardo. Ha avuto bisogno di provocare, di creare situazioni per rompere la noia della rete, perchè non ci ha visto nulla.
La realtà ci nasconde bene, e camuffa il nulla di senso.
Ma in rete l’unico paesaggio possibile è nel nostro sguardo.

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15 Commenti

  1. Si fermi chi? che cosa? Francesca, Neri ti ha smascherata, anche se continua a stare al tuo gioco dicendo che hai un Ip diverso dal mio/tuo. Innanzitutto non sono nemmeno sicura che questo Neri sia il Neri che crediamo, in secondo luogo non è detto che l’Ip tuo non sia in realtà quello sbagliato,e che ciè l’IP della vera Francesca sia il mio e non il tuo. In terzo luogo io lavoro sul tuo portatile e mi collego da casa di tua madre, che abita a fianco a te, cioè a me, chiamando un altro server, quindi per forza gli IP sono diversi, ma questo non significa che sia una persona diversa, da me stessa. Gentile Gianluca Neri, mi aiuti a smascherare questa Francesca truffaldina, sta rovinando la mia immagine di scrittrice, mi attribuisce, nei suoi libri e nei suoi post, storie di sesso che non ho consumato, o che non avrei consumato a quel modo. E in ogni caso, ragazzi, come potete non accorgervi che tutta questa è una montatura della signora Mazzucato per distogliere l’attenzione dal marasma provocato nei giorni scorsi! Mi rivolgo al vero Neri, se esiste, ci aiuti a confondere le acque. Ci aiuti a lasciare tracce su cui qualcuno possa lavorare. A presto. Grazie della cortesia, dell’attenzione e dello spazio (non vedete come sono gentile? sono io Francisca!)e poi suvvia, è già difficile riconoscere,a volte, le persone in carne ed ossa, vogliamo anche ricorrere ai numeri? E’ tutto un problema di anagrafe.

  2. Siete tutti falsi. State ordendo un enorme tranello nei miei confronti, è tutto un complotto, ma verrà il giorno, verrà il GIORNO, in vui il cerchio si chiuderà, il cielo si aprirà e lascerà vedere chi siamo davvero…. parola di Francesca

  3. mi.. ma la mazzuccato mi sa ke non abita in liguria ne a bologna. Questa abita a Kiasso (CH) e si fuma tanta di quell’erba che noi manco ce la possiamo permettere. E’ una tossicodipendente da droghe leggere. Abbiamo finalmente svelato il mistero. E’ una skizofrenika tossica. lasciatela, potrebbe svegliarsi dal suo sogno

  4. Ma quante storie. E’ davvero così impensabile che siamo due persone diverse? non ho nemmeno voglia di mettermi a tenere le polemiche della non-Francesca. Sono quella vera, sono io. ho un solo sito, e se volete commentate di là, seguendo i post però, non queste trite questioni di orgoglio. Che tristezza? ne vedo molta di più in giro…

  5. Per Kaos, grazie. Anche tu contribuisci alla mia personale esperienza di conoscenza. Mi indichi anche tu una via, anche se avrei preferito che questi suggerimenti li pstassi di là nel mio sito, dove posso continuare la storia. Non è escluso che tutta questa confusione delòla mia personalità non sia dovuta alle droghe e agli psicofarmaci. E’ un’idea, è buona, è un altro bivio evitato. Se ne può parlare, discutere, puoi mandarmi il seguito. Grazie ancora. Francisca (poi come si trona normali?)

  6. Gentile Cardinal Neri, la ringrazio molto per il suo intervento che fa chiarezza, sgombra il campo da equivoci- L’EQUIVOCO?( mia madre la omaggia e se ne chiama fuori, ma promette di passare a baciarle l’anello) Non so come il suo sagrestano kaos possa offendermi personalmente con tanta vemenza ipotizzando che io abiti addirittura a Chiasso! No dico, avesse detto Parigi, New York… Il tossico ci sta nel personaggio, ma Chiasso… e come se non avessi abbastanza recapiti da essemi (quasi) completamente perduta.vede che erano meglio le vecchie perpetue? I miei riveriti omaggi .

  7. Il vero Neri, e lo dico all’impostora, lo sanno tutti tranne lei, è quello che scheda tutti per ragioni di ordine pubblici, e che ospita con generosità i pellegrini, quello finto è looptrain con la parrucca che osa invocare Mantellini, dico Mantellini! Facile l’equazione: il vero Neri è un alto curiale, il fasullo (loop)Neri è un eretico!

  8. Chiamate la neuro, please. Prossimamente in libreria “Diario di un’instabile mentale: come pensavo di curarmi con la logorrea”.

  9. su ragazzi, stiamo aspettando qualcosa di geniale da voi stavolta. usciamo dalla solita cosa trita e ritrita e ci facciamo un bel soffritto? sempre così compunti e ordinati! suvvia, un po’ di fantasia per qualcosa di nuovo ce l’avete? vi aspetto. Francisca

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