Rignano e il Lupo lavatore


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Attenzione c’è un lupo. Dentro di noi. Ci guarda nel bosco dietro quell’albero, fa capolino ma solo da lontano. Così lo scopriamo da una tv, da un giornale, da dietro le imposte sempre socchiuse della nostra casupola di marzapane, magari rancida dentro, magari preparata alla gita del family day, con panini di sterco e aftershave. E affiliamo le spade, prepariamo roghi per quel lupo, ancora presunto ma desunto dalla Media-coscienza. Quel lupo che prima era santo, ecco un santo lavatore. Delle nostre coscienze. Un maestro-missionario, ciò che noi non possiamo concedere al mondo, noi che sospiriamo la nostra santità mancata affidandola ad ello che ha, beato lui, la vocazione. Ad un tratto il tg, il giornale, ci carezza, pedofilo, ancora la testa, rassicurandoci: – non eri poi così male, hai visto? Quel lupetto buonino era in realtà l’incubo più feroce – . Ma il lupetto-santo, coerente al suo ruolo importante, continua ad essere lavatore, ora da lupo-lucifero, continua a lavare le stesse nostre coscienze. Il telerogo finale purifica. Il fuoco accanto alla sua sozza-di-noi acqua da lavatore. Poi, autorigenerato, il lupo-di-dentro, attende, dietro il suo albero, l’ineluttabile prossimo giro.

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11 Commenti

  1. @@@@Però se non ci lasciano fare il Fondo per l’Infanzia, ce lo dobbiamo prendere, con i pedofili e la criminilatà organizzata, con i nemici dell’umanità, nessuna pietà…

    —Cosa intendi scusa? Non sei non violento?—

    Sto dicendo che se non viene data a tutti la possibilità di
    – guadagnarsi onestamente da vivere
    – di avere una percentuale sulle raccolte fondi delle associazioni
    – di avere luoghi culturali popolari in cui le ragazze che non si vogliono prostituire si possano incontrare in scioltezza con altre persone e scegliersi il partner occasionale o se fosse , quello duraturo
    – di poter costruire giardinetti sicuri per i bambini
    – di essere retribuiti svolgendo mansioni utili per il comune
    – che i propri soldi vengano investiti in piccole aziende etiche
    – di poter guadagnare gli interessi o riavere indietro i soldi donati alle associazioni, come qelli investiti in un qualsiasi fondo di investimento
    – ecc ecc

    di non temere, non si tratta di essere umani, ma di nemici dell’umanità, saltategli pure addosso.

    Schiaffeggiate pure liberamente senza paura politici, mafiosi, ricchi industriali, preti, ricchi commercianti, artisti famosi, giornalisti, persone che circolano con macchine ed oggetti di lussi.

    Senza problemi fate pure come quel grande eroe dell’umanità che a Milano aspettava fuori dall’Arcivescovado in Piazza Duomo e con grande orgoglio, dignità, coraggio, eroicamente, senza paura schiaffeggiava preti, cardinali, vescovi, frati, tutti, li ha schiaffeggiati tutti, un grande eroe.

    E’ tempo di iniziare a fare così con tutti i nemici dell’umanità

    Vogliamo diventare tutti ricchi con il Fondo Milanese per la Protezione dell’Infanzia, altrimenti, giù schiaffi a tutti gli stronzi, senza pietà!

  2. …e probabilmente con la Legge Mastella appena approvata non avremmo potuto neanche parlare dei presunti pedofili. Il provvedimento – al quale oggi dedico un amarissimo post – è passato alla Camera all’unanimità e impone il silenzio stampa sulle indagini della magistratura. Bisogna fare qualcosa!

  3. Non vorrei, ma lo devo dire, lo devo dire, abbiate pazienza: in quel discorso del lupo non ci ho capito niente, ma proprio niente! E` grave?

  4. quei “mai più” urlati sbattendo il pugno sul tavolo ricordano molto i programmi elettorali,tutti “da favola”(ma quando riguardano la zona più buia dell’animo umano fanno decisamente meno ridere)

  5. il lupo è un animale bello e nobile, non merita di essere accostato nè ai criminali nè ai cacciatori di colpevoli per svago, tipo gli autori di “amarissimi post”.

    “chiunque combatta contro i mostri dovrebbe badare a non diventare un mostro egli stesso, perchè quando scruti l’abisso, l’abisso scruterà dentro di te”

    questo passo di nietsche mi pare sia in linea col pensiero del post, la fretta di trovare un colpevole è solo il tentativo di espiare il male che è dentro ogni uomo.

  6. Pare che abbiamo tutti bisogno di trovare dei mostri da sbattere in prima pagina. O, come in questo caso, in un post.

  7. I mostri non esistono. Hitler era un uomo, il pedofilo è un essere umano, il serial killer anche. Purtroppo, cari miei, non c’è nessuna via di uscita: siamo noi, siete voi i pedofili, i nazisti, gli assassini, gli abusati, gli sterminati, i massacrati. Sempre noi e solo noi. Se cominciamo con la solita ignorante cantilena “tizio è un mostro”, non solo non impareremo mai, ma non capiremo il minimissimo segno dell’agire umano.
    Visto i guai sempre più complessi del vivere contemporaneo, c’è posto solo per la comprensione delle cose, non per i giudizi da bar. Chi vuole mettere etichette, vada a lavorare al Carrefour che ne han sempre bisogno.

  8. quando,da sedicenni un po coglioncelli ci divertivamo a buttare le cartaccie per terra e le lattine nei vasi di fiori in corso umberto,un negoziante sorprese i nostri sensi di colpa facendoci trovare un cartello con scritto:ero una piantina tranquilla che si faceva i cazzi suoi finchè delle merde non hanno deciso di rompermi i coglioni.Qualche mese più tardi lo stesso bottegaio ci sorprese ulteriormente dichiarandosi colpevole in un caso di violenza sessuale continuata nei confronti di una minorenne,guadagnandosi,con le riduzioni del caso,4 anni a spese dello stato(praticamente non scontati)

  9. Sì però anche la solita cantilena che è la società colpevole di tutto ha un sapore stantìo.
    Hitler, pedofili e serial killer sono esseri umani che hanno compiuto atrocità, e vanno allontanati dagli altri esseri umani che queste atrocità non le hanno mai compiute nè le compiranno mai. Poi sta ad ognuno, possibilmente con l’aiuto degli altri, comprendere, gestire ed estirpare, se ci riesce, il male che ogni uomo porta con sè. E allora può rientrare in campo la “società”, l’educazione, la civica convivenza e tutto quel che si vuole.
    Ma il giustificare surrettiziamente certi comportamenti adducendo ragioni “altre” è altrettanto nefasto che cercare frettolosamente un colpevole per espiare le proprie colpe.

  10. Ma me sembra uno di quei temi che scrivevo al liceo, che mi sembravano molto buoni ma a cui la Passerini (a mia prof. di italiano) rifilava inevitabilmente “4: non si capisce quello che vuoi dire, se pur vuoi dire qualcosa”.

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