DIRETTORE DE IL GIORNALE
Maurizio Belpietro
fax 02/72023880
Filippo Facci
filippofacci@tiscalinet.it
Roma, 28/2/2007
FUMO: QUALCUNO AL “GIORNALE” NON AMA I CONSUMATORI E LE BATTAGLIE CONTRO IL FUMO
“Gentile Direttore,
ci riferiamo al piccolo fondo in prima pagina che il suo quotidiano ci ha dedicato. Già in passato l’autore si peritò di ingiuriare il Codacons.
La campagna ironica, quella sì, attivata dal Codacons nel 1999 sulle sigarette di Tex fece tanto scalpore che all’epoca furono oltre 14.000 le mail ricevute, sia di critica che di consenso, a seguito della “denuncia” contro il fumetto.
Lo stesso autore dei bellissimi fumetti ci chiamò infuriato per poi darci ragione e associarsi alla campagna.
Perchè, Direttore, non dà notizia dei morti da fumo e delle conseguenze terribili sulla respirazione, sulla capacità di fare sport, sulla potenza sessuale, ecc. che deriva da anche solo 5 sigarette al giorno? E perchè non usa la stessa ironia per far comprendere che il fumo crea dipendenza grazie e che separarsene diventa difficilissimo dopo solo sei mesi di sigarette? E che dire del dato sulla spesa mensile per un fumatore che manda in fumo circa 120 euro?
Se riuscirà a dare queste notizie in prima pagina noi accetteremo qualsiasi ironia e soprattutto Le saremo eternamente grati perchè avrà contribuito a salvare qualche vita.
Carlo Rienzi, presidente Codacons
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Risponde l’autore del “piccolo fondo”:
Egregio,
le cose sono molto diverse da come le ha messe Lei. Il Codacons, nel tardo 1999, fece una denuncia per niente ironica e chiese il ritiro del numero 458 di Tex Willer “per istigazione al fumo e all’alcol”.
Dopodichè vi si rovescio addosso una tale campagna mediatica da costringervi a una clamorosa marcia indietro datata 4 dicembre 1999: «Il Codacons», parole Vostre, «chiede scusa all’amato Tex per l’attacco che ha dovuto rivolgergli sollevando le critiche degli appassionati, tra i quali centinaia di soci del Codacons».
Ma non è finita. Nonostante il vostro dietrofront, il 25 febbraio scorso, ossia otto anni dopo, ve ne siste usciti con un trionfante comunicato secondo il quale “Qualche tempo fa il Codacons denunciò il fumetto Tex” (denuncia rititata, ma non lo dite) e insomma “sembra che la denuncia di allora abbia oggi sortito effetti postivi”. Prendervi i meriti di ogni cosa è la vostra specialità.
Ma il bello viene adesso: non c’è nessun merito, perchè Tex infatti non ha neppure smesso di fumare. Il vostro comunicato ha ingannato anche noi, da principio.
Le prime strisce di Tex pubblicate da Repubblica risalgono a 50 anni fa, quand’erano disegnate da Aurelio Galeppini che aveva un tratto essenziale e che semplicemente non disegnava la nuvoletta di fumo. Ma se ci badate, dall’albo numero 4 il nostro ranger ricomincia a fumare (con nuvoletta) senza curarsi dei Codacons ma solamente di banditi e fuorilegge: tanto che, nel successivo albo ‘Il rapimento di Lilyth’, si può leggere addirittura che «dopo il caffè, Tex si fuma una bella sigaretta con estrema tranquillità”.
Per quanto riguarda infine i danni del fumo, il Giornale se n’è occupato più che ampiamente e talvolta per mio scorno, essendo io scettico su certi dati allarmistici. Ma nessuno, neppure il più khomeinista degli antifumo, si è mai sognato di sostenere che “cinque sigarette al giorno” equivalgano a “morti, conseguenze terribili sulla respirazione, sulla capacità di fare sport e sulla potenza sessuale”.
Filippo Facci