Vorrei parlare con il brand content manager della Bauli.
Sì, con il brand content manager (o com’altro viene epitaffiato nel dialetto locale di quelli secondo cui instanteggiare, outsoursare, feedbeccare, briffare, deletare, deliverare, ocheizzare […] son parole e non modi d’esprimersi di una scimmia antropomorfa).
Insomma, al brand content manager della Bauli vorrei chiedere* se c’è una qualche indagine di mercato che individui una correlazione tra lo spot natalizio dello scorso anno, puntualmente rimandato in onda anche questo dicembre, ed un aumento delle vendite.
Perché se la versione rimasterizzata della pietra miliare del genere (il berlusconiano spot degli anni ’80 o forse ’90) avesse un qualche effetto allucinogeno sulle famiglie italiane, fossi nella Binetti mi mobiliterei per denunciare il profondo immarcimento della società e del suo sistema radiotelevisivo – che non era nel programma de L’Unione se non nel suo contrario – e se fossi in Fioroni preparerei una crociata pur di evitare devianza nel sistema educativo italiano.
Mettiamola così: sarò deviato io – che provo più angoscia nell’ascoltare la sigla di “Chi l’ha visto” anziché il programma politico della Binetti – ma quello spot della Bauli mi restituisce il senso di una desolazione unica. Am I Alone? Poi provo a vedere che effetto fa ascoltare al contrario “…È natale e a Natale si può amare di più, è natale e a Natale si può fare di più…”
Brand content manager, serve una svolta subliminale: il prossimo anno dia carta bianca a Pino Scotto.
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*Sì, viene prima il dibattito marxista su questione agraria, struttura, sovrastruttura e capitalismo.
Un consiglio banale quanto semplice:
1. spegnere la tv;
2. non mangiare il pandoro Bauli.
L’hanno scorso il mio dicembre senza tv e pandoro è trascorso molto meglio.
Detto ciò l’Italia è regressa e come nei casi di psicosi regressiva, il primo effetto è una ulteriore infantilizzazione del ricevitore di messaggi. E quindi aumenta il volume del mostrare prodotti, ma diminuisce il livello. Tipico del trattamento riservato ai neonati a cui ciò che si dice di più è “guarda” seguita da un oggetto o da un nome di persona. E quindi: si può fare di più eccetera è una maschera per dire “guarda è natale, guarda sono la bauli”. Niente di più.
Pinone era definitivamente l’uomo da candidare contro la Moratti.
Ma chi ti vedo? Il buon vecchio Pino su Macchianera?! Quale onore!
Caro Ragazzo, molte volte ci sono scelte che non dipendono solamente dai manager.Nelle “aziende padronali”, ci sono scelte che ben difficilmente passano tra le mani di un brand o content manager. Direi che il content manager e’ una figura di “riempimento ” in quanto a scelte strategiche.
Poi c’e il fattore incicende dell’agenzia di pubblicita’ che dice il suo in materia.
Poi giustamente come hai pensato tu dipende dai risultati ottenuti con il vecchio spot. Molte volte non ha senso spendere un milione di euro per farne un altro quando si puo’ fare una buona attivita’ di marketing anche con uno spot di un anno prima.
Saluti
ZZ