Ho lasciato la mancia al boia per essere sicuro che mi staccasse la testa in una volta sola e ti assicuro non lo pagai sperando di fermarlo come mai si ritirò? è un mistero e il motivo non so spiegarlo ma so andarmene lontano se nessuno mi trattiene e tornarmene a Milano nonostante le catene Ho lasciato la mancia al boia, sai quanto |
E chissà che poi non capita che ad uccidermi sia per caso la pallottola amica di un marine ma se chi dovrebbe darti aiuto respinge il tuo saluto cosa fai? Bestemmi o preghi il dio del vetro andando marciandietro via dai guai e vai all’inferno che la differenza in fondo non ci sta Ho lasciato la mancia al boia per essere sicuro |
Finalmente un po’ di musica ma che nostalgia di quando avevo preso la chitarra elettrica e l’ho data via chissà se gli errori del passato sono ancora adesso in garanzia e se mi verrà mai perdonato il fatto che io spesso andassi via Un bacio a tutti, quanti sogni belli e quanti brutti i miei occhiali si son rotti ma qualcuno un giorno li riparerà… Finalmente un po’ di musica (Samuele Bersani, “Occhiali rotti”)
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Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato.
Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me.
Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita.
Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega. Basta che non facciate come nel Grande Lebowski”.
“..la vita prende il sopravvento sulla morte..”
..e credo che quanto più possiamo fare è il non dimenticare.
Il link “26 agosto 2004” è difettoso.
Mille ricordi di lui, ero in croazia quando lo rapirono e ogni giorno cercavo il giornale per sapere, per cercare buone notizie che purtroppo non arrivarono. Scoprire che avevo letto tantissime sue parole su Linus senza sapere che fossero sue mi rese molto triste. Grazie per avercelo ricordato ancora Gianluca.
non mi dimenticherò mai quei giorni. e la rabbia.
E il suo mitico “c’è figa a Bagdad”…
tanto vale affidarsi al vento. saluti.
Una lacrima…
grazie per aver ricordato un grande uomo
per chi vuole qui ci sono alcuni dei suoi articoli, per linus, la stampa, diario, repubblica…
http://www.balene.it/enzo/
Anche la rivoluzione ha bisogno di copywriter
E’ vissuto bene e morto male, il povero Enzo G. Baldoni. Due anni fa.
Del corpo nessuna traccia, anche perché il Governo italiano dell’epoca non è che si fosse sbattuto molto a cercare di salvare e – poi – di recuperare una persona che f…
Io continuo a chiedermi perchè non hanno fatto nu cazzo per salvarlo.
Non che volessi far morire là la due simone o la sgrena, perl’amordiddio.
Ma la morte di Baldoni ha comunicato (se ancora ce ne fosse stato bisogno) che l’Italia è il paese dei Santi Protettori.
Se non ne hai, sei del gatto.
RIP
Più che la questione dei Santi Protettori, penso che abbia evidenziato la specialità tutta latina che ad Agosto stanno tutti in vacanza e nessuno muove il culo..
Lui non approverebbe,certo. O forse sì. Ma sono sempre i migliori che se ne vanno.