Davvero mirabile l’articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere di oggi: la puntuale raccolta di citazioni, figlia di una curiosa conta ad opera dei mejo cervelli della CDL, pare un thriller con tanto di finale a sorpresa.
Dico: comunque la si metta – considerando la lista "Vallée d’Aoste" unionista o indipendente o, ancora, indipendenti o berluschine le liste "Unione Popolare Autonomista" e "Die Freiheitlichen" – in nessun caso il vantaggio complessivo della CDL al Senato supera il 50% (al più: 49.64%), e il distacco massimo ottenibile è di 171.919 voti. Volendo essere buoni, ma proprio buoni (qui, invece, calcoli più equilibrati).
Eppure, ordinando le citazioni raccolte da Stella:
A tutto questo, Stella aggiunge la perla finale: secondo Letizia Moratti – intervistata in una delle poche trasmissioni estranee al vento di sterco (sarebbe un complimento, ma è venuto male), nella stessa puntata in cui l’ospite Facci, manco fosse Benigni che recita la Divina Commedia, ripeteva a memoria un articoletto sui comunisti e sui "massimalisti" di Micromega pubblicato il giorno stesso dal Giornale berlusconiano – per la Moratti, si diceva, il vantaggio complessivo della CDL sarebbe di due milioni di voti: deve averle giocato un brutto scherzo l’aria da campagna elettorale per le comunali di Milano – quando tutto è più grande e più bello, "quando è tutto ancora intero".
Le cose sono due: o si parla di maggioranza assoluta perché suona meglio di "maggioranza relativa"; oppure può darsi che robe del tipo «al Senato abbiamo la maggioranza assoluta dei voti», rientrino nel filone di pensiero del «furto di volontà popolare a mani basse» e dell’ultima porcata in ordine tempo:
Adesso, se uno parla di "somma di tutti i voti" io capisco Camera+Senato. Stando a calcoli più equilibrati dei miei – che considero Vallée d’Aoste come unionista – il Polo conterebbe 17.045 voti in più. Non 200.000.
Se uno parla di "somma di tutti i voti" e vuole intendere solo quelli del Senato, dove la CDL ha indubbiamente un vantaggio di voti, conti equilibrati dicono 147.846. Nemmeno 150.000. Non 200.000.
Poi, certo, per il Senato mancano i dati ufficiali della Corte di Cassazione e vanno considerati i brogli marxisti-leninisti. Ad ogni buon conto, senza il broglio marxista-leninista, alla Camera il Polo recupera uno storico 0,001233% sull’Unione.
La prossima volta faremo meglio.
Non voglio ripetere il ragionamento già fatto da Sofri fino allo sfinimento, ma sommare bovinamente i voti di Camera e Senato non ha senso, perchè così si conta doppio il voto di chi ha più di 25 anni. Se vogliamo contare le teste di chi ha votato, piuttosto che i pezzi di carta, cosa che mi sembra abbia più senso, allora bisogna contare solo i voti alla Camera, dove possono votare tutti i maggiorenni. E qui il centrodestra ha la minoranza dei voti.
non parliamo poi della maggioranza assoluta dei cittadini, foss’anche di quelli over 25 …
Stavo pensando…
Qualcuno l’ha visto?
oppure sentito?
Vi prego aiutatemi a cercarlo
Diego, è tutta una questione della potente illusione… del cinema (o del teatro):
http://www.saltodelcanale.net/blog/?p=84
ciao
M.
Ma tenendo conto dei voti degli italiani all’estero, l’Unione non raggiunge una maggioranza anche al Senato? (seppure estremamente risibile).
Ishmael, sono d’accordo sul fatto che non abbia senso la somma Camera+Senato.
Eppure, ragionando bovinamente, il distacco non supera i 17.045 voti (contando Vallee d’Aoste come unionista sarebbe di 7.327, ma a vantaggio dell’Unione).
Però questi continuano a dire d’aver 200.000 voti in più e sognano mondi paralleli.
Sarà perché, pur ragionando bovinamente (routine da quelle parti), il vantaggio di 17mila voti è inferiore al vantaggio dell’Unione registrato alla Camera tenendo conto solo dei voti validi per il premio di maggioranza?
Altrimenti devo supporre che facciano i conti con l’euroconvertitore governativo.
Yaaaawn.
Avete sentito La Russa ieri sera in tv?
Io si. Vignette su di voi.
Non so voi, ma a me vincere così dà più gusto…
Confesso di non capire come possa Berlusconi recriminare che non abbia vinto nessuno perchè loro hanno la maggioranza al senato.
La legge prevede l’assegnazione dei seggi su scala regionale e non nazionale, rendendo con ciò possibile quanto si è verificato.
La contestazione dovrebbe quindi esser rivolta alla legge elettorale, eventualmente.
Ma, a parte il fatto che lui si troverebbe nella scomoda situazione di dover spiegare come mai la legge da loro scritta sia sbagliata, non è affatto detto che la legge sia antidemocratica.
Se non sbaglio, a suo tempo Al Gore raccolse molti più voti di Bush su scala nazionale, ma quello che contava era il risultato stato per stato e lì le cose sono andate a favore di Bush.
D’accordo, l’esempio non è strettamente calzante perchè gli stati uniti sono una vera federazione di stati mentre noi siamo ancora una nazione, ma il senso della riforma elettorale era anche in direzione federalista.
In sostanza, basta decidersi: se si fa una riforma che da importanza alle regioni, i risultati venuti fuori son più che legittimi; altrimenti bisogna rinnegare lo spirito con cui si è scritta la legge.
Lasciamo che si metta a ricontare, almeno così ce lo leviamo dalle balle per un po’ di tempo.
A proposito di Supersilvio, qualcuno sa se esiste qualche filmato della performance canora con Apicella a Trieste? Vorrei vedere se poi Elio Vito è passato col piattino tra i tavoli.
Suvvia ragazzi, fino a qualche mese fa davate per spacciato Berlusconi, la crisi del berlusconismo, 10 punti sopra, il popolo stanco e affamato…
Oggi fate i calcoli.
Non rosicate, dai.
-10….-0,006
Prodi è una sega. Ammettetelo.
Prodi ha vinto contro SB due volte su due.
Hai ragione, che sega!
Jinzo, hai ragione. Stiamo rosicando. Prodi è una sega. Berlusconi è il vincitore di queste elezioni. Noi siamo andati malissimo. La casa delle libertà è al top. Noi un flop.
Fortunatamente, come premio di consolazione, ci è stato dato il governo.
Ottimo, perche9 e8 certamente dagli epmesi virtuosi e dal sostegno a quegli epmesi che verre0, credo e spero, uno stimolo importante al cambiamento. E’ stato pubblicato, credo a cura del Boston Consulting Group, un libro che si intitola What women want , l’ho visto in vetrina tempo fa e penso proprio che lo leggerf2. Il mercato sa che le donne sono fondamentali, e8 giusto che si faccia attenzione a quel che vogliamo, come a quello che assolutamente non vogliamo pif9.
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