Intendiamoci, l’educazione è educazione e tutti dovrebbero sapersi ben comportare, specialmente i sindaci, e segnatamente quello di Londra. Però io qualche attenuante a Ken Livingstone mi sento di concedergliela. Umanamente, anche se non politicamente.
Insomma può capitare che, tampinati per mesi dai microfoni dei giornalisti che chiedono col sorriso beffardo ti sei divertito alla festa? e quanto hai bevuto? e come è andato il party?, sì insomma, può capitare che uno perda la trebisonda e rifili qualche rispostaccia. Lo chiameremo “effetto Striscia”, anche se – naturalmente – il caso di Oliver Finegold dell’Evening Standard, è diverso da quello degli inviati di Striscia la Notizia che – per conto mio – andrebbero deportati in Siberia senza indugio facendo trainare la slitta ad Antonio Ricci (e se si ferma giù frustate).
Finegold però non è un giornalista qualunque ma – e sta qui l’aggravante per il sindaco – è ebreo e Livingstone ha fatto l’imperdonabile errore di sputacchiargli in faccia: “Sarai anche ebreo ma ti stai comportando come la guardia di un campo di concentramento”.
Insomma Ken il rosso si è rimediata una sospensione dalla carica di quattro settimane. Pena eccessiva. E anche scorretta. Eccessiva perché la risposta non mi pare poi così terribilmente antisionista. Scorretta perché utilizzare il Male Assoluto della Shoah per punire un legittimo vaffa è – come dire? – vigliaccamente sovradimensionato.
E che sarebbe successo nel caso in cui Livingstone avesse scritto un articolo sulla vicenda dicendo che in realtà l’incidente non si era mai verificato? In forza del principio della reciprocità rovesciata, lo avrebbero messo in galera, come uno sporco Irving qualunque?
In prigione, in prigione
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La cosa grave e’ che Londra viene privata del suo stra-eletto sindaco per un mese, in base ad una decisione di un fantomatico adjudication panel for England. Complimenti a quel fogliaccio dell’Evening Standard, finalmente dopo anni di guerra aperta, sono riusciti a colpire il sindaco…
Ecco, sbaglierò, ma è proprio il principio di Fierara che proprio non condivido e che mi fa apprezzare la decisione.
L’esistenza di una , Commissione che valuta i comportamenti dei funzionari pubblici (e quindi anche dei Sindaci) a me sembra un grande esempio di suoeriorità di quella cultura.
Magari l’avessimo anche noi!
La commissione che dovrebbe valutare i comportamenti del sindaco si chiama elettorato…
no. l’elettorato valuta se lo hai ben rappresentato, se hai fatto i suoi interessi e cose cosi’. Non da’ deleghe in bianco per 4 o 5 anni.
tu, in quanto civil servant, hai degli obblighi morali a cui devi sottostare. Vale per gli eletti e vale per chi viene nominato dal potere politico o assunto in una Pubblica Amministrazione.
A me sembra ok.
a me non sembra ok che un sindaco debba essere sospeso per un mese per aver risposto in maniera certo non decorosa, a tarda sera a un cronista rompiscatole. Tutto qui. E l’Evening Standard fa la guerra a Livingstone con mezzucci di bassa lega da 5 anni.
Marco: non sono riusciti a mettere in discussione Blair sulla messe di balle, menzogne e manovre sottobanco a sostegno di una guerra illegale e sospendono Livingstone per sta cazzatina. Proprio una cultura superiore :)
Ma infatti, mica si fa così: c’era il modo, per gestire la vicenda da vera Civiltà Superiore. Le comunità ebraiche mondiali avrebbero dovuto risentirsi per l’umiliazione e l’offesa diretta a loro presi tutti indistintamente e ciascuno individualmente, poi pretendere dal governo di Sua Maestà l’immediata rimozione di Livingstone, infine, dopo che il suddetto governo non si fosse degnato di riceverli e mandarli a cagare perché non comprendono neppure l’elementare concetto di ‘autonomie locali’, mettersi a boicottare i prodotti inglesi, assaltare ambasciate britanniche in giro per il mondo e sparacchiare a qualche inglese o scozzese a casaccio – al limite van bene anche gli australiani, tanto hanno la bandiera quasi uguale.
Perché poverini, esaurite le proteste civili, che altro potevano fare?
Una gran cazzata questa sospensione. Sono i cittadini a giudicare l’operato del sindaco. Il resto lo fa la magistratura, se c’è reato. Se reato non c’è son cazzate.
Poi l’insulto è tutt’altro che antisemita. Questo è razzismo al contrario. Oltre che una stupidaggine.
Tra l’altro con l’applicazione di questo criterio in italia sarebbe impraticabile qualsivoglia attività politica o giornalistica. Baggianate.
Forse non sono stato chiaro: del merito non me ne può fregà de meno.
nel merito puo’ essere anche una decisione sbagliata e/o eccessiva. è il principio che difendo.
i termini della questione sono semplici: qui si sono confrontate tre teorie:
1. il funzionario pubblico deve rispondere solo a chi lo ha eletto
2. il funzionario pubblico deve rispondere solo a chi lo ha eletto e alla magistratura se commette reati
3. il funzionario pubblico deve rispondere solo a chi lo ha eletto, alla magistratura se commette reati e ad un codice etico che -se violato- può portare a sanzioni
Tra l’altro ricordo che la suddetta commissione non vigila solo sul comportamento dei politici ma su tutti i funzionari pubblici (e quelli non eletti sono la maggioranza). i fautori delle
prime due ipotesi cosa pensano? che il funzionario deve rispondere solo alla magistratura?
I sostenitori di una delle due prime tesi (in particolare il sottoscritto della seconda) pensano che l’etica sia una cosa importante ma non abbastanza oggetiva per istituire una Commissione che la giudichi e che sanzioni i funzionari pubblici. Per quanto il discorso su chi non è eletto farebbe a volte bene (in linea di principio, s’intende) nel nostro Paese spesso troppo garantista, non credo possa essere un criterio universalizzabile.
Alla magistratura rispondono tutti (o così dovrebbe essere), ed è quello che garantisce una convivenza civile. Poi ci sono le deontologie professionali cui attenersi, e ci sono anche comportamenti che portano a essere radiati dall’albo professionale, anche in Italia.
Ora, punizioni per un codice etico giudicato da non si sa chi mi paiono una cazzata.
Per fare un esempio volutamente banale: uno che tradisce la moglie, o che manda a fanculo un utente allo sportello, o che dice una parolaccia davanti a un bambino, commette reato? No, in generale. Fa una cosa eticamente (o meglio: moralmente) giusta? Forse no, dipende. Dipende appunto dal punto di vista di chi giudica, dalla società, da certi valori di riferimento. Come si fa ad universalizzare una sanzione in casi del genere, ove non ci sia reato?
Ecco, tutto questo discorso per dire che per me rimane una cazzata quella sospensione. E ne sono più che convinto.
Champion: siamo di fronte a un caso bello concreto non vedo perché astrarre a un livello che secondo me annacqua il giudizio… Chiaramente un rappresentante pubblico non riceve dagli elettori un assegno in bianco, ma tra il voto e la perseguibilità penale ci sono altri gradi di giudizio del suo operato: prima di tutto il consiglio comunale, se no a che serve? Oltre alla pressione esercitata da stampa e dibattito pubblico. Al netto di ogni considerazione che venga sanzionato per aver perso la pazienza, invece che per essere stato messo in difficoltà sulle sue politiche, non mi sembra un esempio di dialettica di cui vantarsi. E la Jenizzazione/striscialanotizzazione del giornalismo: bella merda.
Abboriggeno, se non ho capito male la commissione non dà giudizi a muzzo, ma sulla base di un codice etico pre-esistente ed approvato da tutti che ogni funzionario si impegna a rispettare. la commissione serve solo a valutare se i comportamenti sono confacenti o meno a quel codice che ci si è impegnati a rispettare. se non presti fede al tuo impegno sei sanzionato.
Antonio, giusto o sbagliato che sia, è quello il problema che ho posto e di cui mi interessa discutere. Tutto il resto è celia :-)
Marco: la domanda è mal posta, visto che dai l’idea che l’unico limite all’azione del potere esecutivo sia il potere giudiziario e magari un codice etico di regolamentazione. Non ti stai dimenticando qualcosa? (metterei un link esplicativo, ma il favoloso MT non li prende)
I limiti al potere politico (qui inteso come esecutivo) sono due più uno.
Sui primi due siamo tutti (a parte Berlusconi)d’accordo: il potere giudiziario e quello legislativo (che è espressione della volontà popolare).
Io ho solo detto che mi affascina una cultura (e in questo -solo in questo- la ritengo superiore alla nostra che si è limitata ai primi due) che è stata capace di aggiungerne un terzo. Ovvero una tensione etica che si esplicita in norme accettate da tutti a cui ognuno deve attenersi.
Aggiungo che la forza di questo approccio sta in particolare nel fatto che a questo vincolo deve sottostare anche quel funzionario pubblico che non è sottoposto al controllo della volontà popolare e quindi è inamovibile. Almeno in questo modo il suo comportamento non etico può essere sanzionato.
Accettato il principio, non credo che escludere da questi doveri il potere esecutivo sia corretto perchè sarebbe un privilegio.
Avete visto il macello che sta montando in UK intorno alla coppia Mills/Jowell, l’ennesimo che coinvolge l’esecutivo laburista? A me sembra superbamente ironico che nel frattempo abbiano sospeso Livingstone per una parola di troppo, ma evidentemente funzionano così le culture superiori e più avanzate.