Devo ammetterlo: a me quest’idea delle bandiere della pace appese alle finestre, per quanto condivisibile, all’inizio era sembrata un po’ naïf. Probabilmente lo è ancora, ma domani vado a comprarmene una e la espongo anch’io. Mi piace pensare che il mio atteggiamento snob sia stato demolito mattone dopo mattone da ogni singola bandiera sventolante e dal proliferare, qui a Milano, dei balconi che le esponevano. Ora le vedo e sorrido: non assistevo ad una mobilitazione popolare di questo tipo dai tempi del mondiale in Spagna dell’82. Ho concluso che preferisco essere un punto confuso nel gruppo di quelli che fanno, piuttosto che essere annoverato nella ristretta ma sciccosa cerchia di quelli che approvano. Ma in silenzio.
A margine di questo discorso, un’ulteriore riflessione: mi piace che queste bandiere stiano dando fastidio semplicemente propagandando un concetto a cui qualsiasi essere umano (e quindi ogni governo) dovrebbe tendere. Pace. Non dicono che un cristiano è meglio di un ebreo, o un ebreo di un mussulmano. Non dicono “Forza Italia”, non brandiscono la falce e il martello. Dicono solo che sarebbe meglio che cristiani, mussulmani, ebrei, forzaitalioti e comunisti aspirassero ad una coesistenza incruenta. Mi piace pensare all’imbarazzo del funzionario Rai che ha deciso che 3 milioni di pacifisti rappresentano un problema politico e, quindi, non trasmetterli non sminuisce la funzione di servizio pubblico della tv di stato. E che lo stesso funzionario consideri come “evento” una partita di calcio per il semplice motivo che vi assistono sul posto più o meno ottantamila pirla. Mi piace il fatto che qualcuno portato ad equivocare traduca il semplice messaggio di queste bandiere in una dichiarazione di appartenenza politica. Penso a questo qualcuno, magari di destra, che s’incammina verso casa dopo la messa con le pastarelle per la famiglia sotto braccio, e sogna – finestra dopo finestra – che i carabinieri stiano davvero schedando questi stronzi di comunisti che espongono quella cazzo di bandiera. Insomma: amo pensare che questa personcina casa e chiesa, che considera fiancheggiatori dei terroristi quelli che espongono una bandiera che dice “Pace”, se vi leggesse qualcosa di ancora più impegnativo e rivoluzionario, tipo “Porgi l’altra guancia”, parlerebbe probabilmente di “cultori del genocidio”.
solo un inciso: la personcina casa e chiesa, se è davvero andato a messa, avrà anche pensato che il Papa è diventato “fiancheggiatore dei terroristi” è avrà dato del comunista al prete che leggeva una preghiera per la pace….
Dimentichi la mobilitazione per i referendum del 92. tutti a sventolare Cuore… :-)))
A novembre, quando della guerra si parlava si e no, sono stato Trento a vedere i mercatini di Natale.
La città era PIENA di bandiere, ne avrò viste centinaia, in ogni zona.
Non in tutte le città, dunque, c’è lo stesso impegno, la stessa volontà di farsi domande e di impegnarsi per manifestare la propria opinione.
Comunque, se in Italia c’è un regime, in America allora, ve vogliamo parlare? Mi risulta che i principali Network siano tutti, chi più chi meno, schierati a favore del conflitto, e comunque in blocco hanno rifiutato le inserzioni pubblicitarie di ricchi finanziatori a favore della pace…
Se rifiutano soldoni in questo momento di crisi c’è ben più di un regime laggiù, ed infatti certi non comportamenti di Bush, specialmente nei confronti della Comunità Internazionale, non ricordano quelli di un dittatore?
Il sig. Pisanu critica l’esposizione delle bandiere dai balconi come se fossero un vilipendio alla bandiera nazionale. Lui che sta al governo con uno che ha detto che ci si pulirebbe il culo. Nella scuola elementare dove va mio figlio è appesa proprio sopra l’ingresso, son piccole soddisfazioni lo so, ma sono bellissime!
Condivido al 100% la tua introduzione: anche a me all’inizio era sembrata una specie di moda da cui fuggire, ma anche io ho deciso che sia meglio stare “nel gruppo di quelli che lo fanno”. Da stasera anche la mia finestra sarà riconoscibile.
Mi stupisce, ma forse non dovrebbe, l’ottusità del centro-destra che ha reso la pace un concetto di sinistra.
Vietare l’esposizione della bandiera della Pace negli uffici pubblici equivale e impedire che nei tribunali venga esposta la scritta “La legge è uguale per tutti”, cosa che immagino faranno a breve, anche perchè questa frase risulta davvero fuori luogo nell’italia di oggi…
Giusto: in Italia c’è un regime, negli Usa è pure peggio. Andiamocene tutti in Iraq.
Bella stronzata.
se quella bandiera significasse “cari governanti, entrare in guerra in questo momento mi pare decisamente controproducente”, ci penserei una volta in meno ad appenderla (a trovarla!). Ma la semplificazione pacifista, la natura “antiamericana” e (azzardo) quel pizzico di “menefreghismo” (verso qualcosa che forse forse, un pochettino ci tocca da vicino) non mi convince molto. (sottolineo: “una volta in meno” non significa che non ci penserei affatto. Gli sbandieramenti -in tutti i sensi- non mi piacciono)
che bello non essere affatto intelligenti come quelli che cuciono argomentazioni e controargomentazioni e distinguo e tutto per non smuovere troppo il culo dal cuscino. Rivendico la mia bandiera di stupidità, degli stolti sarà la terra. Degli altri, la seggiola.
comodo smuovere il culo e dire “pace” e poi ognuno a casetta sua! Uno sbandiera “pace” e poi litiga con chiunque si trova a tiro e si meraviglia che qualcuno vuole la guerra!
(io non mi ritengo intelligente perchè non sbandiero, e non ritengo stupido chi sbandiera. sono idee diverse e comunque rispettabili! E non sono nemmeno a favore della guerra, tanto per precisarlo!).
Mah, io non sono entusiasta di nessuna guerra, e chi lo é, non sopporto gli estremismi da nessuna parte, ma ‘sto continuare a menarla che l’America vuole la guerra con l’Iraq così senza motivo senza prove tanto per capriccio ed esclusivamente per interessi finanziari (che ci sono, ovvio, come c’erano per il piano marshall, e buttalo via), beh, o è di una ignoranza e ingenuità spaventosa, scusata dalla buona fede, quindi passi, o è di una mala fede rivoltante, vedi le argomentazioni di ieri in Parlamento di quelli che adesso vogliono il ritiro delle concessioni agli USA di basi e logistica, concessioni da loro stessi firmate anni prima, adesso vogliono starsene fuori da ogni iniziativa NATO, loro che quattro anni fa si sono messi a zerbino di Clinton, adesso vogliono menarla con l’ONU e ne parlano come se l’ONU fosse un tribunale superiore e imparziale e non un forum di discussione tra singole nazioni con i loro singoli interessi – mentre loro quattro anni fa hanno bombardato per due mesi Belgrado senza uno straccio di discussioni all’ONU, gonfiando le cifre di una guerra civile fino a chiamarla genocidio – e alla fine hanno fatto bene a intervenire, non c’è dubbio, ma non vengano a menarla adesso allora solo perché non sono loro al governo e perché non c’è un Clinton che ti vendeva anche la terza guerra mondiale con un sorriso molto european-friendly ma un Bush troppo rozzo e troppo americano.
Per la pace siamo tutti. Ma per mantenere la pace, che si fa? nella pratica, nel mondo reale, non delle belle parole e basta? si lasciano in giro dittatori con armi e terroristi al seguito? per portare un po’ di ordine e pace in medio oriente, che si fa, eliminiamo israele? non sono forse un ostacolo alla stabilità dell’intera area l’Iraq di Saddam, l’Iran fondamentalista, la Siria, i principali finanziatori del terrorismo (vedere tutti i resoconti da tempi non sospetti, cioé anni fa, e da parti non sospette, cioé non certo solo da fonti cia o pentagono ma anche indagini delle magistrature italiane sui traffici loschi che coinvolgono anche l’italia).
Per onestà quindi su quelle bandiere dovrebbe starci scritto: “non nel mio cortile!”, o appunto come dice luca, “ognuno a casetta sua!”, che poi è la summa del pensierio dei ponzi pilato di “fuori l’italia dalla guerra”, che almeno “no alla guerra” ha un senso, ma “teniamoci fuori” che vuol dire? per non subire ritorsioni dagli amici terroristi? o perché in fondo si condivide l’astio dei terroristi? finché la parola “pace” nel senso vero non la imparano pure quelli che hanno lanciato per primi l’attacco, piccolo particolare che i cari smemorati del “siamo tutti americani” a parole e finta commozione tralasciano completamente… finché sono i terroristi e i regimi a uccidere per fanatismo e piani di conquista e repressione, ah no, non sono guerrafondai, sono quelli che li vogliono togliere di mezzo che lo sono.
“due pesi due misure”? ecco, altro slogan che sarebbe più coerente per quelle bandiere.
– i “casa e chiesa e pastarelle” che vedo io in giro oggi sono esattamente quelli delle bandiere, almeno una bella fetta di quelli, que bravi cattolici che viva il papa pacifista, quelli che coi terroristi bisogna dialogare, ecc. che seguono il sublime esempio dei franscecani della chiesa della natività, per capirci. accogli il tuo fratello, sfamalo a paste e bigné, anche quando ti porta in dono una bella bombetta fatta in casa. ah, la pace.
>
lo so che arrivo con quattro anni di ritardo, però non posso non sottolineare questo stupendo concentrato di luoghi comuni per di più senza fondamento nella storia e nella attualità (sai bene che la Chiesa Cattolica era fortemente contraria alla guerra in Iraq).
a proposito: la bandiera della pace ce l’hai ancora esposta (perché credi ancora in quegli ideali) oppure è passata la moda e quindi l’hai buttata?
p.s.: come mi piacciono questi pacifisti che prima si dicono aperti al mondo e poi sono razzisti col vicino di casa (solo perché non è radical chic come loro).
:D