Che il Foglio sbagli le previsioni ed esca dando la vittoria a Fatah ci può stare: sono cose che succedono come ben sa – dico uno a caso – il Manifesto, ecco.
Che Rocca scriva il suo elogio della democrazia palestinese pensando a un governo di Fatah e si ritrovi a doverlo applicare a un governo di Hamas (ho capito bene?) induce a qualche riflessione sull’ironia della sorte o, volendo, persino sulla giustizia divina, ma nulla più.
La cosa a cui proprio non mi rassegno, invece, sono quelle ragazze che, secondo il titolista del Foglio, affollavano i seggi di Ramallah arrampicate sui tacchi alti – ammirevole, considerando le condizioni delle strade – e dichiaravano: “Hamas? No, grazie!” scuotendo le lunghe chiome al vento.
E poi tutte di corsa a finire la serata nelle numerose discoteche di Ramallah, suppongo.
Come no.
Scarpe e capigliatura sono, notoriamente, l’irrinunciabile rivendicazione delle giovani palestinesi.
Non pensano ad altro, è noto.
Ecco: io lo vorrei conoscere, il titolista del Foglio.
Vorrei vederlo da vicino uno che, per descrivere Ramallah, si fa venire in mente una scena che io associerei a una giornata elettorale di Brescia o di Roccamonfina.
C’è gente che ha un immaginario rassicurante, che il cielo glielo conservi.
Lo vorrei conoscere perché lo troverei interessantissimo, credo, e perché, diciamocelo, lo invidio pure: uno così me lo immagino, a occhio, fanciullescamente contento di vivere non nel migliore dei mondi possibili, come si suol dire, ma addirittura nell’unico mondo plausibile. Il suo.
Ricordi Lia le ragazze afgane che all’arrivo dei buoni si levavano i burka (e sotto erano in minigonna) e gli uomini che facevano la fila dal barbiere per sbarbarsi?
C’è gente che ci campa a pensare queste cose.
“c’è figa a Bagdad”…
…ma Abu Mazen aveva vinto i dibattiti 3 a 0, forse per questo i redattori del PNF, Partito Nazionale Foglista si sono sono un po’ confusi.
Rudi
L’articolo in questione mi era parso apprezzabile. Significa che mi illudevo? Che a Ramallah non ci sono le ragazze con i tacchi e le chiome fluenti? Che quella in fila ai seggi in realtà era la solita fanatica nullafacente mantenuta dai soldi della comunità europea?
Peccato.
scambiano le proprie speranze per la realtà, lo fanno spesso, peccato perché sono quelli che lo fanno di meno.
chi legge il Foglio avrà pur quello che si merita…
Peraltro,un “mini-mea culpa” da parte del Foglio,il giorno dopo,non avrebbe guastato.
mi risulta che una volta i titoli che contano li rivedesse direttamente il direttore. Ma cosa cambia, gianluca? caporedattore o direttore che sia a rivedere i titoli, piaccia o no (inutile che ti dica che a me non piace) il punto mi sembra un altro: il foglio rimane l’unico giornale leggibile in Italia (e tu lo sai bene). Ho detto tutto.
scusa haramlik, vedo ora che l’autore sei tu! yep :P
Come lo spieghiamo questo titolo su la repubblica di oggi?:
quale titolo? mi è rimasto nella tastiera :)))
Comunque è questo: A Ramallah aspettando la sharia, birre e minigonne, finchè si può.
ciao ciao
Non penserai mica, Gianfilippo, che io consideri Repubblica un giornale meno imbecille di altri??