Riecco Gerard Depardieu con questa storia delle letture delle Confessioni di Sant’Agostino. Sabato sera sarà nell’Aula Magna della Cattolica di Milano alle ore 18.00 e magari un salto ce lo faremo.
Ora, crediamo che sia piuttosto fascinoso Depardieu che legge Sant’Agostino, ma a noi intriga soprattutto una cosa. Ed è questa.
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ma scooosi signor attentialcane… qual’è il peso che possono avere le opinioni di un attore su religione vita e fica riguardo alla scelta di andarlo a sentire o meno una sera? non basta chiedersi se dall’incontro di quell’attore con quel testo verrà fuori qualcosa che ci attrae oppure no?
“Le Confessioni” valgono comunque un ascolto, Depardieu o meno: andateci, se potete. Sant’Agostino era un grande… almeno, se parlava di eros e agape, LUI, lo faceva con piena cognizione di causa (prima di farsi monaco, visse per ben quindici anni more uxorio con una donna di facili costumi e ne ebbe un figlio, tale Adeodato… altro che pacs!;o)))).
Gérard il nasone mi sta simpatico (tranne quando interpreta e produce cagate pazzesche come “I Templari”:oPPPP). Umanamente, è un Porthos – personaggio che pure impersonò, se non erro – col pregio di non essere mai stato troppo ipocrita. Chi lo conosce, mi dice non è né rozzo, né cretino. Non è neanche un filosofo, quindi non pretendiamo da lui un approccio tecnico alla materia, che lui per primo si guarda bene dal dare. Se nella sua ignoranza di attore riesce ad avvicinare anche uno solo dei non addetti ai lavori a testi simili (v. il post su Dante di qualche giorno fa…) cosa c’è di tanto biasimevole? Cosa si esige da lui?
Che cakkien significa “intellettualmente prevedibile”?
Qual è il senso dell’operazione che sta dietro alle sue frasi, decontestualizzate e riportate (cosa che trovo, per restare in tema, COMUNQUE intellettualmente assai scorretta e giornalisticamente, ancor più)?
A me puzza tanto una cosa, invece, scusate: trovo molto classista, decisamente più prevedibile intellettualmente e parecchio stronzo quel commentino, solo apparentemente ironico, che cita “i libertini del circolo dopolavoristico, un po’ Calboni un po’ Lando Buzzanca”. I quali non sarebbero in grado di cogliere nient’altro che il riferimento sessuale all’arcinota frase agostinana.
O vogliamo forse pensare che il volgare Depardieu volgarizzi Sant’Agostino, e quindi solo i volgarotti come lui potrebbero apprezzarlo?
E’ qui che si vuole arrivare? No, perché allora ditelo. Se volete che Depardieu inizi a discettare di patristica con proprietà di termini, allora per par condicio fate parlare di cinema, vino e belle fighe un docente (non laico!) di teologia alla Cattolica.
… ma si sa, il cannocchiale era anche il sito che sosteneva che il fosforo bianco non era mai stato usato a Falluja, se non ricordo male…
eh, già. Evidentemente, era intellettualmente prevedibile sostenere il contrario.
Questione di metodo…
qual è la domanda?
Ce ne sono sei…
Anche a me dà fastidio quando si criticano per partito preso queste iniziative, che poi possono invece piacere tanto a quella “gente” che il commentatore del sito linkato (e non attentoalcane) sembra schifare. Che c’è di male dico io? Ancor peggio poi se sulla base di una “originalità intellettuale”. Credo Anvedi volesse dire proprio questo.
Dopotutto Depardieu è solo un attore, pretendere da lui qualcosa di più è assurdo.
Bè, è un uomo. Pretendere da lui qualcosa di più è normale.
Depardieu mi sta simpatico, ma io ho sempre preferito San Tommaso d’Aquino…
@Berlicche: intendevo qualcosa di più, come commentatore di un filosofo ;-)
Ma… non ho capito. Depardieu leggerà e basta; il commentatore della serata (e del riverito Agostino) sarà il professor Pizzinato.
Depardieu non metterà altro in campo che arte, fama, voce e stazza: tre cose che vanno d’accordo sia con ciò che farà quella sera, sia con la gnocca (o con il c***), sia con qualunque altra cosa, com’è per qualunque attore.
Quindi, quale sarebbe il problema?
Depardieu ha fatto delle considerazioni e l’autore se ne chiede il significato, tutto qua. Certamente, un uomo può essere un attore ma non un filosofo, ma se fa un certo tipo di dichiarazioni, allora è giusto che le motivi. Che c’è di strano? Al posto suo, non conoscendo approfonditamente la patristica, me ne starei stata bella zitta.
Dumky,
Agostino ebbe una vita “agitata”, intellettualmente, umanamente agitata, prima dell’incontro con Ambrogio. Non vedo il problema nella scelta di un attore anche più vissuto di Depardieu, per la lettura dell’incipit. E poi, quali dichiarazioni? Dove sarebbe il gran problema? Quanto alla polemica in cui mi vuoi trascinare, il post pone un argomento, e la gente lo commenta: liberissimo di prendere a pesci in faccia gli altri commentatori. Resta il dubbio, Dumky, che quello che le Confessioni manco le ha lette sia tu.
Beh, caro Settemod, innanzitutto il mio non era un commento diretto in particolare a te, ma un contributo alla discussione sul post. Non vedo da cosa (non ti ho manco nominato) hai desunto che ti volessi “trascinare in una polemica” (ma quando?!), inoltre mi chiedo con non poca meraviglia esattamente IN QUALE PASSAGGIO avrei “preso a pesci in faccia gli altri commentatori”. Siamo un po’ irritabili? Me ne dispiaccio per te. Aggiungo che la mia chiosa “al posto suo, non conoscendo approfonditamente la patristica, me ne starei stata bella zitta” significa proprio questo: non conosco approfonditamente la patristica – come in effetti non la conosco – me ne starei zitta!…per cui, te ne prego, non attribuirmi intenzioni critiche sull’argomento Sant’Agostino, che ho ammesso senza nessun problema di non poter trattare. Il mio unico intento, commentando, era quello di osservare che sì, se uno fa delle dichiarazioni, è lecito ed ammissibile che altri se ne chiedano ragione e significato. Buonasera.
…e poi chi ha mai criticato la scelta di Depardieu sulla lettura dell’incipit?? Ma hai letto quello che ho scritto? Scusate, cmq, un refuso, nel commento che ho appena lasciato (” non conosco approfonditamente la patristica quindi sull’argomento me ne sto zitta!”)
Boh, Dumky,
ho avuto l’impressione che ci fosse un pelo di aggressività. Non è così, meglio. Poi, qualcuno l’ha visto, ‘sto Depardieau? Io ero impegnata.
S’intende Depardieu. L’avevo scritto con tutte le vocali a disposizione…
Ok, non ci si è capiti. Meglio così. :-) No, niente da fare, abito in una sorta di buco di provincia, Depardieu e le Confessioni me le posso anche sognare, purtroppo.
:-)
Già, e io lavoravo. Però le Confessioni uno se le può sempre leggere, anche senza Depardieu… Oddio, non è che siano una lettura spensierata, però ne vale la pena. Quanto al buco di provincia: perché, Milano che aspetta Depardieu (i prossimi lettori saranno Renato Carpentieri, Glauco Mauri! ma noi aspettiamo Depardieu!), cos’è se non provincia?
Depardieu mi sta simpatico, ma io ho sempre preferito San Tommaso
Sette, hai un nick simile al mio.
Non sarei tanto dura con sant’agostino, sicuramente è pesantuccio ma è paterno e un buon diavolo :)))