non è che una non scriva per maleducazione. davvero. ma com’è grande qui, ma com’è bello qui. e la compagnia, poi, da far tremare i polsi. la blogger al debutto apre la pagina ogni tanto e pensa che potrebbe poi non essere una cattiva idea quella di mettersi a raccontare cose. ho tutta una serie di questioni da dirimere. come conciliare le peep-toe con la neve, per esempio, e la carnagione immacolata. e, dopo natale, è meglio correre ai ripari con due giorni di digiuno o una settimana di zona rigorosa? astenersi, cortesemente, metafore calcistiche.
è che la blogger, anche al debutto, è innanzitutto donna di principî. per la mia squadra, questo è stato un anno duro di battaglie. vinte, com’è naturale. ma non rilevante ai fini di un certo affaticamento, nella zona perioculare soprattutto. insomma, avrei bisogno di un tè caldo. e di un massaggio ai piedi. e che qualcuno si impegnasse a scrivere, qui, tanto da farla scivolare via. lontano. ché io non mi capacito di jessica alba ma riconosco: non è il mio campo da gioco. arrivo a tollerare, io magnanima, persino keira knightley – e ho visto orgoglio e pregiudizio, iddio la perdoni. non oltre. non sienna miller. sienna. miller. è oltraggiosa alla vista. al pensiero.
io avevo il dovere morale di scrivere, capirete. il più possibile. ancora un po’. ecco. basta?
burn, baby, burn
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La verbosità, si sa, delle volte è un pregio. Delle volte no. Occorre misurare le parole, sapere qual che è giusto e quel che non è giusto dire. Sapere quando si sta dicendo troppo poco con troppe parole. Sapere quando il concetto è fin troppo chiaro sin dall’incipit. E per cui il proluvio di termini e concetti che seguono appare inutile per il lettore, abituale o occasionale che sia. Occorre essere succinti, perché così vuole il medium, ma senza rinunciare a dire alcunché. Occorre parlare, ma talvolta occorre anche tacere. Figuratamente, s’intenda, in questa carta elettronica che ci viene messa a disposizione. Alla fine, pur con vocaboli sparsi qui e lì con ammirevole efficacia scenica, si evince perfettamente il senso compiuto, il significato: Natale con troppo cibo e poco sesso. L’anno nuovo andrà meglio, vedrai.
e tu come ci sei finita qui? Non ti si può lasciare sola un attimo.
“non sienna miller. sienna. miller. è oltraggiosa alla vista.”
Mmh. Certo. L’ultima frontiera del femminismo: la rosicata inacidita. Una rosicata prolissa, compiaciuta e sconclusionata.
Sienna Miller, la kate Moss che non tira. Meravigliosamente sovraumana.
Come. Cazzo. Scrivete.
Sembrano tutti colpiti dal morbo di Sesukkij…
Che sorpresa trovarLa qui.
“principî” con quell’accento che nemmeno so come si chiama, qual è la scorciatoia da tastiera, CTRL+?
Il vezzo di non mettere le maiuscole dopo il punto è appunto un vezzo, è narciso, più faticoso che metterle, rende più difficile la lettura, distrae dal contenuto, è provocatorio falso-disinvolto, da pischelli, implica uno scarso rispetto per chi legge, insomma mi. fa. incazzare. da. morire. ditemi. voi. se. è. possibile. una. cosa. così.
Diceva, anzi. diceva quello: solo chi conosce le forme può essere informale.
Dissento. Scartare la Miller e sostenere la Moss è un duplice peccato. E mica per bianche questioni beninteso, bensì per semplicissima esteticità.
assolutamente. inutile. e. immensamente. irritante. ma. ho. il. sospetto. che. sia. solo. una. trappola. per. commenti. e. io. ci. sono. cascato. fine.
Io partirei dal presupposto che non è possibile dirimere a Natale.
Non è la stagione giusta, si dirime meglio in febbraio dopo aver definitivamente archiviato l’idea delle zone.
Troppo ingenerosi; mi sembra scritto bene.
Il post è allegro e l’uso sbagliato della punteggiatura lo rende originale.
Saluti.
A Me La Kate Moss Mi È Simpatica. E Pure Lisagialla. La Sienna Miller Invece Ha Il Culo Depresso.
Certo che siete strane voi donne.. Dovreste schierarvi con una che è stata tradita per mesi dal fidanzato con la nanny e invece… Solidarietà alla Ferilli sì, e a Siennina nostra no?
ps. cristo che figa.
Io posso dire solo una cosa: che Sienna Miller non photoscioppata ha dei peli che neanche un tosaerbe.
Mo ho capito! E io che ho passato la sera a chiedermi che cavolo c’entrasse Ayrton.
minimarketing: alt + 0238.
F.F.: hai ragione. narcisa, faticosa, pischella falso-disinvolta che distrae dal contenuto. e mi pare pure un ritratto piuttosto fedele.
vis: ma febbraio è quasi primavera, non sarà ormai troppo tardi? quelle peep-toe sono di velluto.
luca: mi è sfuggito il periodo della mia vita in cui mostravo solidarietà alla ferilli.
baci altrove.
Non ho capito un cazzo del post.
In compenso, mi fa male tutta la paratassi.
Sere, in quel “quasi” primavera si dirime ogni cosa. Il quasi è la parola più ambigua che esista, se hai una questione da dirimere usa i “quasi” in quantità abbondante e vedrai che tutto torna a posto.
Io quasi quasi stasera me ne vado a letto.