E’ domenica, uno si alza , legge cose come questa qua e gli frullano le balle. Per forza: oramai è scientificamente appurato. Ogni attività umana merita il rispetto di chi non la pratica, meno il videogioco.
E’ come una maledizione. Gli sventurati che videogiocavano da piccoli sono cerebralmente sfavoriti rispetto alle fortunatissime generazioni precedenti che hanno potuto nutrire l’interno cranio con cose come la trottola (wow) le biglie (woow) e Strega comanda color (wooooooow).
Eh, che invidia? Chi ha bisogno di Zak McCracken e dei giochi della Infocom quando potevate far finta di essere Bartali sulle curve di fronte casa, magari senza avere neanche la bici, eh, fortunelli?
Poveracci noi stupidoni che a undici anni giocavamo a Monkey Island in inglese e ci ammazzavamo dalle risate. Non capivamo quanto sarebbe stato più intelligente un bel nascondino con tante tane libere tutti, dicendo magari “Cacca” e ghignando, ghignando. Poveracci noi che smanettevamo sul commodore anzichè andare in giro in calzoncini corti a cercare mortaretti e pezzi di spago per fare chissà quali cose spassosissime.
Se poi videogiochiamo ancora, non c’è nessuna redenzione: siamo idioti dentro. Adesso vi saluto, vado a comprare delle biglie così finalmente diventerò intelligente come chi scrive minchiate sui videogiochi.
come diceva Guido Gozzano in una sua poesia “i nostri tempi eran sempre i migliori”
Tra qualche decennio, mentre i nostri nipoti giocheranno con console wireless impiantate nel cervello contro avversari situati dall’altra parte del mondo, toccherà a noi dargli dei “drogati” e ricordare che “ai nostri tempi”… ;)
Si stava meglio quando si stava peggio? Mah!
Francesco non starai dicendo di non aver mai giocato anche a nascondino o a strega comanda color o con le biglie, no?
Non starai dicendo di aver passato tutta l’infanzia a fare videogames?
Non ci crederei.
Quindi mi spieghi perché per criticare qualcuno che parla male dei videogiochi devi rimuovere tutti gli altri giochi che avrai certamente fatto traendone divertimento?
Questo (non solo tuo) spasmodico bisogno di schierarsi o di qua o di là, in qualsiasi discussione, sta raggiungendo livelli preoccupanti.
Non è una questione di giochi fatti o meno: è una questione di rispetto per quella che è una forma di cultura e di arte. C’è un disprezzo radicato e inspiegabile contro i videogiochi da parte di alcune generazioni che non ha nessuna giustificazione se non la loro ignoranza.
Contro questo pregiudizio si, mi schiero, e si, sono sarcastico. Perchè non ne posso più di sentire le sentenze di professori, giornalisti ,psicologi che non hanno idea di cosa sia davvero un videogioco. Quando sentirò da parte loro qualcosa di sensato, applaudirò.
Mah, io li critico perché non ci so giocare e ovviamente ritengo migliori i giochi in cui vinco, tipo ‘città-cose-animali-etc.’
Mentre il severgnini scrive puttanate inizia una nuova generazione di console (l’xbox 360 esce a novembre), e in un modo o nell’altro Microsoft, Sony e Nintendo intendono attrarre nuovi giocatori. In particolare Nintendo, che con un controller a forma di telecomando (!) sembra fare davvero sul serio:
http://www.gamesblog.it/post/644/nintendo-revolution-controller-la-reinvenzione-della-ruota
(e qui mi cito, non credo che qualcuno se la prenderà). Il processo non si arresterà. Niente previsioni apocalittiche: il gioco non sostituirà il cinema per ancora un bel po’, ma se si guarda all’oggi non è difficile accorgersi che console e pc “da gioco” sono già penetrati nelle case di milioni di persone. Che a Severgnini piaccia o no, videogiocare diventerà un fatto “neutro”. Come andare al cinema. Avete mai sentito qualcuno esprimersi negativamente verso “Il Cinema”? Negli ultimi cento anni, dico.
Francesco De Collibus, ma sai che ti dico?
Ti dico che uno che demonizza il videogioco nel 2005 è una sòrta di eroe da cinematografia nipponica. Uno che scrive certe nostalgiche cazzate, nell’epoca del videogioco autoclonàntesi, del videogioco facile per tutti ed a scadenza calcolata…bé, è quasi da apprezzare.
L’ultimo della sua specie.
Ma a nessuno viene in mente che Severgnini ha scritto un post ironico, eh?
Letizia/Virtuale è l’alter ego satiro-demagogico di Severgnini, e così va interpretato il post.
Sì, sarebbe stato molto più intelligente giocare a nascondino, e dire cacca tutti insieme ghignando…perchè così avresti vissuto raporti umani, invece che perderti davanti ad uno schermo. E sì, sarebbe stato meglio cercare mortaretti e pezzi di spago..perchè così avresti addestrato la tua fantasia, invece che fossilizzarti dietro al videogame. Naturalmente sto estremizzando, nella vita di un bambino c’è tempo sia per giocare ai videogames che per giocare nei prati. Però se bisogna proprio estremizzare, e schierarsi dalla parte dei videogiochi, o dalla parte dei giochi vecchia maniera, allora mi schiero con i secondi.
in realtà mi incazzo per una semplice ragione: ho scritto per qualche rivista (K, Planet Xbox) e sito (nipogames, consolenetwork) di videogiochi, e ho visto quanto sia difficile raccontare un settore così multiforme e complesso, pieno di cose da sapere e da capire. Ho smesso di occuparmene perchè, anche se appassionato, non riuscivo a stare dietro a tutto quello che avveniva. Per questo mi danno enormemente fastidio le valangate di giudizi sommari, quasi sempre negativi, che sento fare su questi “alienanti mondi virtuali”.
si, hai ragione, pero’ a dirla tutta Severgnini era ironico ;)
A leggere un post come questo non si può dare ragione a Severgnini (che voleva essere ironico, ovvio, ma l’autore del post era troppo impegnato a videogiocare per accorgersene).
A leggere un post come questo non si può non dare ragione a Severgnini (che voleva essere ironico, ovvio, ma l’autore del post era troppo impegnato a videogiocare per accorgersene).
Comunque il post di Severgnini voleva essere solo uno spunto per la mia riflessione (quanti intellettuali o presunti maestri abbiamo sentito tuonare contro i videogame in questi anni?). Personalmente, lo seguo tutte le mattine e quando qualche giorno fa mi ha messo come prima lettera sono stato felicissimo http://www.corriere.it/solferino/severgnini/05-09-06/01.spm
francamente faccio un enorme fatica distinguere Severgnini e il suo “alter-ego satiro-demagogico”.
Che argomenti difficili! Non mi sento in grado di competere per sagacia e intelligenza né con Severgnini, né con l’autore di questo blog, che ne contesta la posizione.
Quello che riesco a fare è una domanda, anzi due: tutto quello che appartiene al passato è necessariamente buono? Tutte le novità sono necessariamente migliori?
bye
serpe
Ho letto il tuo articoletto Francesco, e ti voglio raccontare una storia.. la mia storia!
ero una ragazzina la quale giocava e si smazzava dal ridere alla play station, un bel giorno senza sapere come si ritrovò in una pozza di sangue, con la testa rotta, non ricordava niente, gli diagnosticarono, una patologia che si sta diffondendo velocemente: fotosensibilità. ovvero epilessia causata dalla luce: ora ho 18 anni, e non ho mai potuto andare in discoteca , non posso bere caffè, alcolici, e non prenderò la patente. Penso che forse era meglio, i vecchi giochi, i quali non ti uccidevano, e non ti facevano diventare una disabile.
siete tt dei cagoni bastardi nati da madri ninfomani
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