Credo che un mese abbondante di periodo di prova sia da considerare equo, epperciò mi arrischio ad affermare che i quotidiani full color, che da quando sono full color hanno la presunzione di spiegarti qualsiasi notizia attraverso metà pagina di schemino illustrativo (ne ho visti di tutti i tipi: ecco come l’acqua ha sommerso New Orleans; ecco perché l’aereo si è depressurizzato; ecco come è cresciuto il Pil; ecco come funziona una bomba; ecco come si surriscalda il pianeta; ecco come si veste un giovane d’oggi; ecco come esplode un fuoco d’artificio) sembrano un incrocio tra Focus e un vecchio sussidiario.
Peraltro, ho constatato che in questi schemini si fa incetta di immagini provenienti da Google Maps, Google Earth o Digitalglobe spacciandoli per farina del proprio sacco. Solo ieri, dopo non poche elaborazioni grafiche basate su quelle foto satellitari, ho notato sul Corriere un primo straccio di citazione della fonte.
In occasione dello tsunami nell’Oceano indiano – quindi neanche troppi mesi fa – questi stessi che oggi si prodigano in disegnini per spiegarci come si forma un tornado ignoravano persino l’esistenza delle varie banche dati di aggiornatissime immagini dallo spazio. Ora – presumo – i titolari hanno iniziato a far valere i propri diritti. E’ per questo motivo, probabilmente, che nei giorni scorsi si è passati a svaligiare – senza alcuna citazione dell’autore, ça va sans dire – le pagine degli utenti di Flickr che documentavano l’alluvione a New Orleans.
In occasione dello tsunami nell’Oceano indiano – quindi neanche troppi mesi fa – questi stessi che oggi si prodigano in disegnini per spiegarci come si forma un tornado ignoravano persino l’esistenza delle varie banche dati di aggiornatissime immagini dallo spazio. Ora – presumo – i titolari hanno iniziato a far valere i propri diritti. E’ per questo motivo, probabilmente, che nei giorni scorsi si è passati a svaligiare – senza alcuna citazione dell’autore, ça va sans dire – le pagine degli utenti di Flickr che documentavano l’alluvione a New Orleans.
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Ho letto anche:”Come fare quando sta per finire la benzina della tua auto e sei sulla Salerno-Reggio Calabria il 12 Agosto” la risposta era: incrociare le dita. Chi lo spiega alla foresta che è stata distrutta per scrivere stè cazzate???
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il problema non sono tanto le “infografiche” ma la chiara percezione che i direttori dei giornali pensano che – di quel 3, forse 5% di italiani che leggono un giornale – una gran parte ha bisogno di “leggere le figure” per poter capire quel che si scrive.
Sono d’accordo pienamente con te, Neri. Assolutamente d’accordo. Poi, da quando il corrierone è andato in full color ha incatenato una serie di 475 cazzate da chiusura anticipata (vedi la questione relativa alla nomina del nuovo membro della corte suprema bucata alla grande). Hai notato, poi, che da quando si stampa tutto a colori, il corriere a roma ha bucato 4 edizioni… roma Ladrona! Ciao Neri
Eggià: gli orari di chiusura per un giornale sono anche piu’ tiranni dei poligrafici. A me il colore sul quotidiano non piace. Per niente. Somigliano sempre piu’ ai tabloid scandalistici inglesi. Il colore è una cosa delicatissima, in senso tipografico. E sa tanto di provinciale. Lo vedo il direttore che fa: “Forza facciamoglie vedere che c’abbiamo la quadricromia!”. Bossiani!
ma soprattutto il Corriere per accendere il fuoco è diventato perfettamente inutile e stare in montagna con pioggia e temperature siberiane col camino spento non è simpaticissimo