Enrico mi manchi

Da un editoriale dell’Unità dell’8 maggio 1978, giorno dell’uccisione di Moro da parte delle BR; ne riporto a malincuore solo alcuni spezzoni, rimandando ad una lettura dell’intero editoriale per coloro che ne volessero apprezzare tutte le sfumature:

Sono, tutti questi, atti che nulla hanno a che fare con la lotta politica e che ancora meno possono essere presentati o scambiati come gesti rivoluzionari al servizio, addirittura, della causa di una migliore umanità. Sono soltanto delitti feroci studiati e portati a compimento da una organizzazione di fanatici che vuole sovvertire le nostre istituzioni democratiche, fare venir meno ogni possibilità di convivenza ordinata e civile. Ecco, è in questo senso che si può dire che questa banda ha un suo perverso disegno politico: un disegno la cui attuazione verrebbe a colpire, insieme al regime democratico, ogni cittadino, ogni famiglia italiana.
Non si può scendere a patti con chi vuole distruggere la democrazia, con chi non esita a uccidere, a sequestrare e a minacciare di nuove morti. Ogni patteggiamento o cedimento significherebbe, in primo luogo, una offesa ai caduti delle forze dell’ordine, alle altre vittime, alle loro famiglie: in secondo luogo, ogni cedimento renderebbe impossibile chiedere alle forze dell’ordine di continuare a compiere il loro dovere – un dovere svolto spesso a rischio della vita – al servizio della Repubblica, dell’ordine democratico, della sicurezza dei cittadini. Infine qualunque patteggiamento avrebbe reso e renderebbe impossibile arginare la catena dei ricatti dei terroristi verso i poteri pubblici una volta che venisse aperta la breccia, una volta che passasse il principio che chi uccide e sequestra può ottenere una qualsiasi contropartita, un riconoscimento, addirittura un premio.
Bisogna attrezzarsi per una lotta profonda – non breve – che giunga a estirpare e a sgominare la malapianta dell’eversione, del terrorismo e della violenza politica.
(Visited 54 times, 1 visits today)

6 Commenti

  1. Berlinguer parlava del terrorismo interno delle BR. Io penso che riguardo al terrorismo islamico, esterno e causato da 30 anni di politica estera americana appoggiata dai vari Blair e Berlusconi, avrebbe detto cose simili a quelle che hai stralciato, ma non esattamente le stesse. Avrebbe approfondito le cause degli atti di terrorismo islamico a casa nostra e si sarebbe opposto, una volta di più, alla guerra in Iraq. Se siamo il prossimo obiettivo, è soprattutto per la nostra presenza al fianco di Bush e Blair in Iraq, vediamo di non dimenticarcelo.

  2. fu lui a farmi avvicinare alla politica quando
    morì piansi e una parte di me se ne andò oggi
    non faccio più politica

I commenti sono bloccati.