La ricorderemo per la Duna

Secondo Rutelli Rai e Mediaset dovrebbero cedere una rete ciascuna. A seguito di quest’affermazione, Libero, l’unico giornale satirico attualmente in edicola, si è posto un inquietante interrogativo: “Chi potrebbe permettersi in questo momento in Italia di acquistare due reti televisive?”. Feltri, equiparando il giornalismo all’autoerotismo, ha fatto tutto da solo e si è dato anche la risposta, su otto colonne: Agnelli. Il problema è che il mondo della finanza sente un pesante scricchiolio provenire dalle parti della Fiat. Se è vero ciò che si dice, ovvero che gli Agnelli siano indebitati per 130 mila miliardi (e ricordiamo che uno come Gardini saltò a 25 mila, mentre Prada, che ne ha solo duemila, viene considerato alla stregua di un maggiordomo), dev’essere anche vero che il gruppo che creò la Duna due televisioni proprio non se le può permettere. Senza considerare che dopo il caso “La7Agnelli, come qualsiasi imprenditore, si tocca gli zebedei solo a sentir nominare “terzo polo”. Eppure, all’interno di questa tragicommedia finanziaria, qualcosa per cui sogghignare lo si trova comunque: l’occhiello del titolo di Libero che, al seguito della presunta notizia secondo la quale RaiTre e Rete4 passerebbero al gruppo di Torino, recita “per Casini un conflitto di interessi”. In altri tempi, Cuore gli avrebbe dedicato il titolo “Hanno la faccia come il culo”. Ma è un brutto periodo questo, in cui persino i culi sono capaci di sporgere querela. Meglio essere prudenti.

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