Un magistrato americano ha concluso che le accuse a Brendan Dassey – che è in pratica l’attore non protagonista del documentario di Netflix “Making a Murderer”, ed è stato condannato assieme allo zio Steven Avery per complicità nell’omicidio di una ragazza, Teresa Halbach – erano basate su un pessimo lavoro degli investigatori, del suo difensore d’ufficio e del tribunale, e che i suoi diritti sono stati violati.
Senza spoilerare, chi ha visto Making a Murderer sa che il suo coinvolgimento in particolare gridava vendetta più di tutto il resto, e che ciò che è successo – solo ora, e cono molto ritardo che si è tradotto in giorni di galera aggratis scontati da un adolescente con un chiaro ritardo mentale, di cui ci si è presi gioco – era l’unica cosa sensata che potesse succedere.
Ora Dassey potrebbe dover subire un nuovo processo o essere direttamente liberato.
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