Jackson Brown (again)

E’ iniziato il primo giorno dell’imputato Michael Jackson.

Se dovesse venir condannato, in carcere lo attenderebbero una buona e una cattiva notizia. Quella cattiva è che avrebbe grosse possibilità di tornare ad essere nero. Quella buona è che gli cambierebbero i connotati, gratuitamente, anche più di una volta al giorno.

Dal Messico, dal Belgio, dalla Francia, i jacksoniani che hanno «cinto d’assedio» il tribunale ne hanno fatti di chilometri per sostenere da vicino il loro idolo.

Commovente la scena che ha visto l’incontro fra la portavoce del cantante e i belgi fondatori del ‘Marc Dutroux Fan Club’.

Domenica in un video-messaggio, trasmesso via Internet, Jacko aveva proclamata al sua innocenza chiedendo un «processo equo».

Il collegamento dalla webcam è però durato soltanto pochi minuti a causa delle vibranti proteste del dodicenne, nudo, legato alle sue spalle.

Fin dall’alba circa duecento suoi fans hanno cominciato a radunarsi davanti al tribunale di Santa Maria (California) dove è iniziato lunedì il processo contro il cantante, accusato di molestie sessuali ai danni di un minorenne malato di cancro.

Onestamente è difficile dire quale, fra i due, sia il male peggiore. Forse l’essere fan di Michael Jackson.

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26 Commenti

  1. Chissà, forse il male peggiore è l’essere qui a fare gli spiritosi – abbastanza debolmente, devo dire – circa un caso sul quale ho la vaga impressione che il signor Strangeblog non sappia tecnicamente a accuratamente una beato cippa cazzo. Tranne che probabilmente quel negro è colpevole. Porco. Sì sì, è senz’altro così. Ho letto un articolo in rete. Me ha parlato anche mio cognato. Qualcosa di vero ci sarà pure, eh.

  2. Secondo me fra 200 anni Jacko sarà oggetto di studio approfondito. Non so in relazione a quale materia, ma se ne parlerà parecchio.

  3. Secondo me fra 200 anni Jacko sarà oggetto di studio approfondito. Non so in relazione a quale materia, ma se ne parlerà parecchio.

  4. Infatti gli sono molto vicino.
    Strangeblog, non ti preoccupare, i miei sono con te.

    PS: Vis, la tua favetta non si vede nemmeno sul tuo blog.

  5. su in alto a sinistra dove c’è scritto citofonare vis, c’è la mia favetta, perbacco!! era prima della grappa e dopo la cioccolata.

  6. Doctor, dovresti fare tu i testi di Camera Cafè. Ieri ho visto la puntata con mio figlio di 13 anni, che nella serie precedente si schiattava dalle risate e io con lui: un silenzio di tomba. Paolo e Luca, cercano di far ridere urlando battute insipide, con i decibel anzichè con lo humor. Bah!

  7. anche mia figlia (otto anni), appassionata delle prima serie, ieri sera si buttata su Spider Man.
    Però ha solo otto anni…

  8. Ad ogni nuovo post di Strangeblog mi chiedo sempre come diavolo abbia fatto ad ottenere la password. Una volta mi hanno risposto che sono “rosicone”. Beh, resta il fatto che proprio non fa ridere, anzi. La battuta che fa ridere è quella spontanea, e leggendo le sue battute è palese che siano tutte (o quasi) parecchio “forzate”. Non è cattiveria, semplicemente c’è chi è portato e chi (come me) no. Tutto qui ;)

  9. Antonio, sono stato io a tirare fuori la storia del rosicone, e lo preciso per l’ultima volta: non mi riferivo a te, e non intendevo dare concretamente del rosicone a nessuno, ma solo parodiare il diffuso utilizzo dell’espressione.

    Detto questo, a me Dr. Strangeblog continua a parere gradevole, più di altri osannatissimi blogger.

  10. veramente a me il post è piaciuto
    sono strano io o siete voi ad essere una manica di scassamaroni? propendo per la seconda opzione

  11. Una persona, in attesa di giudizio, e’ innocente sino a prova contraria. Questo sia per la nostra legislazione che per quella statunitense. Non mi pare siano state mostrate prove schiaccianti (foto, video..) ci sono le parole dei ragazzini da una parte ed un uomo ricchissimo dall’altra.. Con questo non mi schiero, solo aspetto il processo.

  12. D’accordo con il commento di Lori…il tipo non mi è mai piaciuto, ma prima di riempirlo di merda aspettiamo la fine del processo.

  13. Accidenti, questa sì che è satira pungente.
    Sottile, ironica, divertente, per nulla banale e soprattutto coraggiosa: dare del pedofilo a Micheal Jackson, pensa te.

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