Il primo dicembre, cioè oggi, ricorre la giornata mondiale per la lotta all’Aids.
E’ inutile che diciate “oh, macheppalle, tutti gli anni, lo sappiamo, eppoi noi non siamo mica a rischio“. Nossignore. Riguarda tutti, non solo i personaggi di Angels in America, tanto per capirci.
Per questo, magari, si potrebbe dare una mano alla ricerca – non tutti sono scienziati quindi è impossibile pensarci tutti impegnati nella ricerca sul campo con provette, vetrini e alambicchi (o quello che è.). Però se elargiamo qualche spicciolo male non potrà farci.
A tal proposito, qui sotto andrò ad elencare qualche semplice modo per contribuire (a maggior ragione sapendo che quest’anno, a causa dei tagli alla finanziaria, l’Italia non verserà alcun contributo al fondo globale per la lotta all’Aids).
Per l’Anlaids, Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids:
– con il cellulare: inviando un sms al numero 48589 al costo di 1 euro (l’intero importo, iva esclusa, verrà devoluto dai gestori all’Anlaids);
– con il telefono fisso: chiamando il numero 163.100 al costo di 2 euro (l’intero importo, iva esclusa, verrà devoluto dalla Telecom all’Anlaids)
– con le carte di credito (chi le ha): chiamando il numero verde 800.200.300;
– con un versamento sul c/c bancario 509125 – Istituto San Paolo IMI sede di Roma – ABI 1025 CAB 3200 CIN X intestato ad ANLAIDS onlus;
– con il versamento su c/c postale 58032004 intestato ad ANLAIDS onlus via Barberini, 3 – 00187 Roma.
(Per ulteriori informazioni: tel. 06/4820999 – fax 06/4821077 – email anlaids@anlaids.it)
Per la LILA, Lega Italiana Lotta all’Aids:
– mandando un sms ai numeri 44410 (per chi ha un cellulare TIM) e 48575 (per chi ha un cellulare Vodafone), si dona un euro alla LILA;
– acquistando il cd “Rise against AIDS“, i cui proventi saranno completamente devoluti alla LILA;
– partecipando al Lilalotto, una specie di lotteria online, i cui ricavati verranno utilizzati per finanziare una campagna informativa rivolta ai più giovani.
Altre informazioni le potete trovare qui.
Grazie di questo post. Qualche osservazione:
i soldi alla ricerca di certo non fanno male (il vaccino della Ensoli sta dando risultati), ma serve la consapevolezza. Da noi si muore di meno e con quella logica di merda ben sottolineata secondo cui “a me non può capitare”, a cui si aggiunge la hit del momento “non è così facile prenderlo”, nessuno si ricorda più dei preservativi. Vengono dati in omaggio, regalati, ma li avete tutti nel cruscotto della macchina o in una tasca dimenticata della borsetta. No alla strategia del terrore, va bene, ma no anche alla superficialità. Per anni l’AIDS ha funto da stigmatizzatore sociale perché il sieropositivo tipo era il gay o il tossico, ora la questione ha perso interesse anche perché il sieropositivo tipo è donna eterosessuale, nulla di eclatante, non buca lo schermo, non indigna, non. I farmaci allungano la vita, ma non sempre. Accade che si sviluppino resistenze, ai retrovirali, agli inibitori della proteasi, agli antibiotici o che si sia semplicemente degli sfigati da non rientrare nella cerchia dei long term survivors, perché il virus è mutevole, diverso a seconda dell’individuo che lo “ospita”. Giulia ricordava in un altro blog che il condom protegge anche da altre malattie a trasmissione sessuale, che passano anche queste sotto silenzio. Un invito soprattutto a noi ragazze: è vero, il sesso col condom tecnicamente potrebbe essere meno soddisfacente e quindi guai ad imporlo sennò l’uomo si offende e poi si scoccia ad indossarlo e bla e bla. Il piacere è nella mia testa, le combinazioni del piacere sono infinite, mettere un condom è un attimo, cos’è un attimo di fronte all’infinito. Un pò di fantasia.
Peccato come per altre malattie o difficili condizioni del malato … vecchiaia etc … se ne parli per “buonismo” e passerella mediale solo un giorno all’anno e soprattutto senza dare chiare informazioni, in questo caso, sulla prevenzione.
Il red ribbon e’ un simbolo che non so quanto dica a tanta gente … forse sarebbe meglio un profilattico … e vabbe’ !
Barynia – grazie per le considerazioni.
Ettorre – hai ragione sul fatto che “la giornata per [inserire causa della mobilitazione]” a volte dia un po’ ai nervi – sembra che ci importi di qualcosa solo un giorno su 365.
per “digerirla” meglio, però, guardala da quest’altro punto di vista: è solo una scusa per ricordare cose che _dovrebbero_ essere ricordate tutti i giorni, ma, dato che non è così, è meglio ricordare, almeno una volta l’anno.
meglio fare mente locale ogni tanto piuttosto che mai! anche per ricordarci che non c’è solo l’orticello di casa nostra, dove cmq hai accesso a cure e a certi diritti (non so x quanto, cmq…)ma anche paesi africani con percentuali spaventose di giovani donne in età fertile sieropositive in cui l’aspirina è un lusso, altro che…
L’aids è una malattia sporca e cattiva, è la malattia degli infedeli e di coloro che non vivono timorati di Dio.
Niente, così, giusto per accennare ad alcune cose..
http://www.disinformazione.it/aids-hiv.htm
http://www.disinformazione.it/g8.htm
rob, quei siti li conosco e li ho letti anch’io, ma credo che oggi sia meglio fare un po’ di prevenzione, no? in fondo usare il preservativo previene le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate, e visto che c’è ancora gente che butta i neonati nel cassonetto…
Poi ti dirò, nel dubbio e non avendo i mezzi culturali e le conoscenze per dirimere la questione, io starei attenta a certa controinformazione, che magari viene male interpretata…
Cito dai siti riportati da Roboris:
“Nonostante l’allarmismo, l’AIDS è rimasto confinato a gruppi in cui sono presenti fattori di rischio ben precisi […] tossicodipendenti […] omosessuali […] emofiliaci”
Questa è una colossale stronzata. Una disinformazione che mette a rischio milioni di eterosessuali. Una cazzata pazzesca, pericolosissima. La maggior parte dei nuovi contagiati, infatti, sono donne eterosessuali, non necessariamente promiscue. Non riesco a pensare a quanti possano essere i casi di mogli infettate dai mariti che hanno rapporti non protetti con le prostitute. (Se qualcuno ha dei numeri, questo è il momento di fornirli.)
Comunque no, l’epidemia non è affatto confinata a pochi gruppi sociali. Questa è veramente una cosa stupida da dire e da scrivere, perché la realtà dei fatti prova il contrario.
Caro Roboris, così di getto ti direi di incularti. Poi potrei invitarti a postare lo stesso commento sul sito della LILA così vedrai che bella accoglienza ti riservano (ci hanno già provato in passato). Poi potrei raccontarti altre storie che sono come frustate su pelle viva. Ma non lo farò.
La cosa che mi incuriosisce è questa (e forse non è pertinente): tutti (e di più!) affermano che “IO ? SEMPRE SESSO PROTETTO! PER CARITA’!”.
E’ un po’ come la storia delle donne che dicono di aver finto l’orgasmo mentre nessun uomo ammette che la propria donna abbia mai finto.
Cosa voglio insinuare?
Che siamo bravi predicatori e cattivi razzolatori. Sappiamo benissimo cosa è giusto e cosa no e persino cosa rischiamo, ma quando ci si trova in quei momenti lì, la nostra coscienza si appanna.
La proporzione è dunque sballata : ho sentito che a quanto pare circa il 50 % dei contagiati non è consapevole di esserlo. Questo è il dato più allarmante, che impedisce una stima attendibile del fenomeno.
Non darei troppo credito alle controinformazioni scadenti. E poi che finezza, dopo il commento di VIS, quello di ROBORIS. Dunque anche una persona che non ha il coraggio di firmarsi. E ci credo…
Federico come sei permaloso bello di mamma!
sono giorni che battagliamo sul fumo e una volta che ti do ragione concludendo con un commento ironico te la prendi.
E io, per dispetto, ti do ragione anche questa volta.
Che ci vuoi fare, sono fatta così.
(ottima quella dell’orgasmo, il mio alle tue parole era simulato)
Sottolineo che uno dei due autori dissidenti sull’AIDS, dal cui libro http://www.disinformazione.it prende i riferimenti, si chiama Franco Franchi.
> “Nonostante l’allarmismo, l’AIDS è rimasto confinato a gruppi in cui sono presenti fattori di rischio ben precisi […] tossicodipendenti […] omosessuali […] emofiliaci”
roboris, mi stai dicendo che tutti gli uomini e tutte le donne e i bambini (anzi, soprattutto i bambini) con l’hiv o anche l’aids conclamato sono tutti, e dico proprio tutti, drogati e/o omosessuali e/o emofiliaci? sì? allora sappi che la befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, anche.
è giusto fare controinformazione, quando si hanno delle notizie serie e comprovate. la disinformazione, invece, è soltanto deleteria.
> che finezza, dopo il commento di VIS, quello di ROBORIS.
cavoli, è vero!!! dicevo che mi “suonava” familiare…
giorgia non confondiamoci le idee, cos’è che ti risultava familiare? spero non vis con roboris.
Comunque senti, dai scusa, ma io volevo fare una cosa, cioè mi scappa una domanda che devo fare proprio qui.
Alzi la mano destra e dica lo giuro chi ha sempre fatto sesso sicuro.
io no! ma non che mi senta molto orgogliosa della cosa…diciamo che m’è andata bene. E non è un gran dire!
– Tu un giorno cambierai, sarai vecchio, tirerai le somme e sarai un poco più saggio. – No, questo non accadrà. – Oh, sì. E, poco dopo, morirai.
“Io un giorno morirò per sempre e l’attimo prima sarò vivo.” Me l’ha detto un carissimo amico che aveva ricadute continue, poi si riprendeva e poi ricadeva. Alla fine è caduto per sempre. Come è successo? Non lo sapeva. Forse quella trasfusione (era leucemico), forse quella ragazza della Cecoslovacchia ( si parla di anni fa). Va bene, ti ho ricordato Ivan, ciao. Adesso levati dalle palle.
> cos’è che ti risultava familiare? spero non vis con roboris
ehm, sì. e, ti dirò di più: nella mia testa l’ho declinato tutto.
Con se stessi o con altri?
Nel primo caso: no, una volta tenevo la sigaretta con la stessa mano. Adesso ho smesso (di fumare, intendo).
Nel secondo caso: lasciamo stare. Tra l’altro sesso sicuro implica anche, preferibilmente, di evitare i rapporti orogenitali, e toglie metà del divertimento: tenuto conto dei rischi e di tutto ciò che si è detto, va aggiunto l’AIDS ha reso i rapporti occasionali di una noia mortale.
Se è questo il messaggio che vuoi lasciare, Vis, lascialo pure. Il blog offre l’opportunità di darne di migliori eventualmente, ma se proprio proprio proprio non puoi fare di meglio, ecco uno ne prende atto.
No, perché poi se questo post ha meno di commenti dei Campioni di Graziani, ci sarà un motivo.
Roboris sarei curioso di sapere cosa accomuna tossicodipendenti omosessuali ed emofiliaci, cosa renderebbe queste categorie le uniche soggette al virus?
Per i primi due si può anche supporre lo sdegno divino, ma gli emofiliaci che hanno fatto di male?
No scusa, è vero, qualcosa di male hanno fatto, affidarsi al SSN per le trasfusioni! Il SSN del Ministro Donat Cattin (e tanti altri), colui che affrontò il tema della prevenzione con la storica massima: “L’aids lo prende chi se lo va a cercare” ancora oggi vergata su targhe marmoree nei principali centri di ricerca mondiali.
E poi un figlio gli diventa terrorista, strano eh?
> se questo post ha meno di commenti dei Campioni di Graziani, ci sarà un motivo
barynia, tieni presente che non è una gara all’ultimo commento, comunque.
se uno ha cose da dire, commenta e magari nasce uno scambio di opinioni, altrimenti, se si commenta solo per “far numero”, è solo occupazione di spazio web pubblico.
perchè questo post ha meno commenti di ciccio graziani? piccolo aneddoto:scorso week-end, il mio papà mi dice che per fare un visto x non so dove ha dovuto fare il test dell’hiv, commentando con “ridicolo” (ok, magari x il visto, ma non è questo il punto). Mio papà è uomo di mondo, con amichette sparse dal baltico ai carpazi al mar morto, uno che ha studiato, che viaggia. Eppure, al mio commento di risposta: “Beh ottimo, bisognerebbe farlo ogni tanto, io l’ho fatto anche due mesi fa”. Quasi andiamo fuori strada. Ecco perchè questo post ha meno commenti di Campioni. Campioni non ti fa andare fuori strada…
Sopra ho messo un “di” di troppo. Troppa foga.
Cara Ancadestra io mai stata brava a cogliere sfumature BUT se tu sottintendere oggi qualcuno fare grande gesto spendere parole e loghi per brutta malattia e poi gli altri 364 puf, tu sbagliare. O forse tu dato saggio di scrittura pulp che io non saper apprezzare, come sfumature.
Ehm se posso dire la mia…
…E’ palese che era voluto!
Roboris, l’italiano. Cazzo!
Comunque il mio veloce e rapido passaggio era per dire che ci sono anche altri punti di vista.
Gli articoli li ho linkati, non li ho scritti io, ma non li ha scritti nemmeno il Mago Otelma…
Probabilmente qui siete tutti medici, biologi e … in grado di confutare senza ombra di dubbio quello che ha scritto De Marchi, vero?
E mi raccomando domani togliamo il nastrino rosso da giacche, zaini, borse e loghi che l’AIDS lo DOBBIAMO ricordare solo nei “giorni comandati”.
Giorgia io non devo tener presente proprio niente, perché l’idea di gara manco mi sfiora. Posso interpretare questi numeri come una spia dell’interesse delle persone per un determinato tema piuttosto che per un altro, ed è legittimo.
Roboris…..NO.
Buona sera Barynia. Avevo 21 anni quando Ivan è morto, cioè 11 anni fa. Lui ne aveva 26. Mi sono anche rotta di pensare ai morti. Voglio dire : Ivan, ciao! Qui c’è un mondo che non ti riguarda più e io però ci sono. Piango qualche volta e per questo ti detesto, Ivan.
Ecco, se ti pare pulp (wow,che termini!)una giovane donna che non sta sempre a piangere ( ma solo qualche volta) e a guardarsi indietro, allora sono pulp.
Il mio commento voleva solo dire : ciao gente! C’è uno che è morto e nemmeno sapeva come cavolo se l’era beccato. E’ capitato, facciamo che d’ora in avanti capiti solo agli stronzi.
Io non ha fatto sempre sesso sicuro. Ma nel 1992 feci un’esperienza che mi spaventò molto, per cui poi ci ho messo molta attenzione.
Ove non ho potuto usare il condom (per motivi di allergia peraltro) ho fatto quello che ho potuto.
Però devo dire una cosa: influenzò anche molto la mia successiva prudenza la campagna di prevenzione (ed invero un pò allarmistica) di allora.
Solitamente, non mi faccio influenzare così tanto e cerco di documentarmi da sola, ma le contraddizioni su questa malattia sono talmente tante che, nel dubbio, è meglio starci attenti.
barynia – non era mica un’accusa, la mia, puoi interpretare tutti i numeri che ti pare, ci mancherebbe altro! ma così come è legittimo interpretare i numeri dei commenti su un blog, è legittimo anche fregasene.
anche perché non è detto che un post non sia letto peché non ha tanti commenti, come non è detto che un post sia veramente letto a fondo quando ne ha a palate (vedi i post di facci sul fumo, tanto per dirne una. ho la sensazione che alcune persona non leggano il post ma si precipitino a dir qualcosa, qualsiasi cosa, nei commneti solo per il gusto di far cagnara.).
roboris – non è il fiocchetto rosso che rende le persone impegnate, sai? e non c’è nemmeno bisogno di essere necessariamente medici o biologi per esserlo.
ci possono essere tutti i punti di vista che ti pare, ma fare del sensazionalismo e della “controinformazione” (che per me è “malainformazione”, ma questo è il _mio_ punto di vista…) sul fatto che la gente si ammali e muoia di aids solo quando rientra in determinati “gruppi” sociali, quando l’evidenza dei fatti dice il contratio, beh, scusa, ma a me sembra veramente assurdo.
Per notare l’interesse sociale nei confronti dell’AIDS, basterebbe confrontare il linciaggio mediatico verso i fumatori e l’assenza della tematica AIDS da qualsivoglia media.
Scusate l’OT, prometto che non lo faccio più: Ancadestra, potresti contattarmi all’indirizzo mail che è linkato al mio nome?
Grazie in anticipo e scusate ancora.
C’è sempre un approccio un po’ superstizioso nei confronti delle malattie “del sangue”. Sembra tutto molto più astratto rispetto ad altre patologie (con prognosi e aspettative di vita migliori).
Purtroppo del virus si conoscono poche cose, e su queste si stanno sperimentando nuove armi.
Purtroppo la cura è lontana anni luce (parole del dott.Aiuti, mio professore e specialista in materia). E’ vero che alcune categorie sono più esposte al rischio, per motivi pratici o anche socio-economico-sanitari (vd. Africa), ma queste categorie sono anche molto più attente e sensibilizzate e dunque anche meno spaventate.
Ho imparato, nella mia modesta e misera esperienza, che le persone che sono più spaventate e disinformate sono quelle che negano l’esistenza della minaccia e quindi, proprio per questo motivo, si espongono imprudentemente al rischio di contagio, da cui l’incosciente condotta paradossalmente origina.
Solo per ricordare che in alcuni paesi dell’Africa del Sud, in particolare Namibia e Botswana, l’AIDS colpisce oramai una larga maggioranza della popolazione. Da una inchiesta condotta nel 2002 in Botswana sono risultate infette il 79% delle donne in stato di gravidanza. Non è difficile capire a cosa porterà questa situazione in pochi anni. Le risorse ospedaliere di quei paesi (nonostante siano i tra i più ricchi e socialmente sviluppati del continente) non sono in alcun modo pronte a fronteggiare una simile situazione. In un mondo globalizzato come quello odierno non passerà molto tempo prima che la drammatica escalation della malattia nell’Africa Australe e nel Sud-Est Asiatico abbiano dirette ripercussioni sul cosiddetto primo mondo industrializzato.
Ovviamente l’opinione pubblica inizierà ad avvertire la gravità del problema solo quando sarà impossibile da ignorare. Cioè quando i danni irreversibili saranno sotto casa… e non nel deserto del Kalahari.
“Anche se rimangono da chiarire dettagli importanti, sulla patogenesi della malattia da HIV si sa molto. In ogni caso, una completa comprensione della patogenesi di una malattia non costituisce un prerequisito per la conoscenza della sua causa. La maggior parte degli agenti infettivi è stata associata alla malattia che provoca molto tempo prima che ne fossero scoperti i meccanismi patogeni. Poiché la ricerca sulla patogenesi risulta difficoltosa quando non sono disponibili precisi modelli animali, per molte malattie, tra cui la tubercolosi e l’epatite B, si ha una scarsa comprensione dei meccanismi che le provocano. Il ragionamento degli scettici porterebbe alla conclusione che il M. tuberculosis non è la causa della tubercolosi o che i virus dell’epatite B non è causa di malattia del fegato (83).” Fonte: LILA – 14.01.2003
“Il vaccino contro l’Aids messo a punto dalla ricercatrice italiana Barbara Ensoli è sicuro perché privo di effetti collaterali. E’ questo il risultato emerso dalla conclusione della fase 1 della sperimentazione che ora dovrà essere seguita dai successivi test per valutarne l’efficacia. La sperimentazione del vaccino messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), condotta su 75 volontari, ha sinora dato risultati soddisfacenti.” Fonte: TGCOM – 30.11.2004.
Chiedo scusa per l’ “Era”, di questo mi vergogno molto.
Ammendammendammendammenda….
Giorgia, si capisce che tu intuisci tutto al volo…humor compreso…
Però domani ci sarà ancora il fiocchettino rosso?
Nessuno è immune, basta luoghi comuni!!!!!
Il messaggio era molto diverso da quello che frettolosamente hai voluto appiopparmi.
Oggi giornata dell’aids, su ogni blog che si rispetti se ne è parlato calcando la mano sulla necessità di usare il preservativo per prevenire l’infezione.
Tutti bravi e tutti d’accordo ma poi…..
poi naturalmente siamo tutti bravi a predicare bene e razzolare male.
Predico e razzolo bene, poi ognuno farà la sua parte.
Lieta di saperlo.
Guarda Vis, (e poi chiudo) per te sarà un modo per avere l’ultima parola, per me questo giorno non è mai facile. Violini. Dissolvenza.
Ciao, io sono un ragazzo hiv+ dal 1993 solo per dire che non dovete assolutamente ascoltare i dissidenti…io ho perso 2 persone che conoscevo in meno di 6 mesi per colpa di questi; uno era dissidente convinto l’altro invece ha rimandato sempre l’appuntamento per prender la terapia, influenzato _anche_ da questo ma non era “credente” fino in fondo a quanto pare ma poco importa, la malattia ha avuto il sopravvento e non ce l’ha fatta nemmeno lui. Io sono sposato, ho conosciuto mia moglie da già hiv+, e oramai trovo assolutamente normale usare il preservativo l’abbiamo sempre usato. Ma la campagna di prevenzione deve partire da noi sieropositivi dobbiamo esser noi in prima linea a metterci in gioco BASTA con il silenzio BASTA con la vergogna BASTA con il nascondersi! Oramai la stigmatizzazione che ci hanno lasciato le generazioni precedenti deve scomparire e siamo noi per primi a doverlo fare non solo il 1° dicembre! Hivlinux de ilviruscheparla.org