E pretendono pure, signora mia!

Tanto per abbaiareChi? Ma le due Simone, naturalmente. Eppoi i pacifisti, i noglobal, i cattolici, i communisti, i “buonisti” e tutti quegli scioperati che se ne vanno in Iraq invece di starsene tranquilli a casa a guardare la tivvù. Finalmente un po’ di buona, vecchia, cara destra senza ipocrisie.

Zucchero. Alla fine lo zucchero è finito e si torna liberamente a ingiuriarsi fra nemici. Meglio l’ingiuria dell’inciucio, tuttavia. Le “nostre ragazze” del viscoso Vespa cedono così il posto a una raffica di terrificanti “signora mia” di Feltri e soci, di cui nessuno ha purtroppo pubblicato l’antologia (Stampa Alternativa ne fece una bellissima sulle scritte nei cessi).
L’oscar, comunque non va a Feltri, ma a Merlo di Repubblica, che al solito signoramieggia con garbo e eleganza, citando Metternich, Cavour, Raimond Aron, Henry Kissinger e altri ancora, mentre il povero Feltri più in là del vecchio “E pretendono, pure!” non sa andare.

Liberato. Nessun riscatto sarebbe stato pagato per Callisto Tanzi, l’operatore economico italiano sequestrato sei mesi fa da “Giustizia Penale”. Secondo fonti della Farnesina, il Tanzi sarebbe stato liberato in seguito a un’autonoma decisione dei suoi sequestratori e non, come è stato ipotizzato, per intervento del governo italiano.
“All’inizio mi interrogavano quasi ogni giorno – ha dichiarato l’imprenditore – Mi tenevano in un locale abbastanza confortevole, ma con la porta tenuta sempre chiusa a chiave”. Cosa le chiedevano? “Mah, volevano sapere assolutamente dove metto i miei soldi, inoltre sembravano molto interessati ai miei rapporti con, come lo definivano loro, il sistema bancario americano”. Perché pensa che l’abbiano rilasciato? “Non so, forse si sono resi conto che fondo anch’io io ero in Italia per aiutare il popolo italiano… non so , certo erano gente in buona fede, assolutamente persuasi della giustezza delle loro idee. Pensi che al momento di andare via mi hanno voluto regalare una copia del loro testo sacro, il Ci-Pi, lo stesso di cui mi leggevano lunghi brani a ogni inizio d’interrogatorkio…”. E che cosa pensa di fare adesso? “Beh, intanto penserei di riposarmi un poco. Poi non so… credo che mi piacerebbe tornare a operare in Italia, io non serbo assolutamente alcun rancore nei confronti del popolo italiano”.


Kabul. Muore, ucciso in un agguato, il capotribù della zona. Per farlo fuori non hanno usato scimitarre o fucili, ma (modernità) direttamente un bazooka. I talebani, all’inizio della partita di calcio fra le due squadrette locali, chiedono un minuto di silenzio per lo sceicco ammazzato, che la folla osserva con cupo raccoglimento e disciplina.
Proprio a quei talebani risale la morte non solo di numerosi indigeni (fra faide ed esecuzioni) ma anche di parecchi giovani dei paesi civili, nell’indifferenza più totale non solo dei talebani stessi, ma anche della maggior parte dei loro compaesani. Questo non avviene a Kabul ma nella ben più selvaggia provincia di Catanzaro, fra Strongoli e Isola Capo Rizzuto. Eppure, chissà perché, noi i soldati li mandiamo in Afganistan.

Esuberato. L’impiegato Giuseppe Caruso, trentanove anni, da sedici lavorava al servizio vendite di Città Mercato-Auchan a Palermo. Di turno al reparto ferramenta, si è accorto che alcune torce elettriche esposte in vendita non funzionavano per difetti di fabbricazione. Secondo prassi, le ha rimosse e distrutte, consegnando all’azienda i codici relativi. E’ stato accusato di “danneggiamento di beni dell’azienda” per un totale di euri tredici. Ammonito, sospeso e licenziato.

Quotato. “Se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?”. Orribile. Con Gandhi quotato in Borsa da Colaninno o Tronchetti.

Cronaca. Palermo. Furto in uno studio medico di via Empedocle Restivo. Portati via una ventina di piastrelle in ceramica e il wc dal bago.

Cronaca. Parigi. Solita rissa fra poliziotti e gorilla del figlio di Gheddafi. Il giovane era stato fermato sugli Champs-Esysees in eccesso di velocità e dopo aver superato diversi semafori rossi. Le sue guardie del corpo hanno immediatamente aggredito gli agenti che volevano multarlo. Un poliziotto ferito, due gorilla arrestati e il fighetto rilasciato per immunità diplomatica.

E.Peyretti wrote:

Una cosetta, a confronto di altre gravi: gli Haiku sono di 7-5-7 sillabe. Ciao.

Alessandro Paganini wrote:

Il mondo non si divide in italiani, arabi, americani, extracomunitari, cattolici o islamici. Si divide in ricchi e poveri. Tarak Ben Ammar ed il principe Al Waleed non sono extracomunitari, e nessuno osa dirgli che fanno parte di una civiltà “inferiore”, né hanno mai visto un CPT – centro di permanenza temporanea. Sono soci di Berlusconi in Mediaset.
I Bin Laden non sono parenti di un terrorista, e non stanno a Guantanamo. Sono (ex?) soci in affari di Bush. Un italiano su quattro è ricco e ha un governo che lo rappresenta. Tre italiani su quattro sono “poveri”, sicuramente più poveri di tre anni fa, di cinque anni fa, di dieci anni fa. Relativamente poveri, sull’orlo della povertà, già poveri o in via di impoverimento, a prescindere dal nuovo telefonino.
I tre italiani su quattro “poveri” non han nulla in comune con l’altro italiano, quello ricco, nè col governo che i ricchi rappresenta. Questi tre italiani su quattro hanno più cose in comune con i civili irakeni, ad esempio.

Claudio D. wrote:

La vuoi smettere di mandarmi mail? W BERLUSCONI!

Stefano Manfredini wrote:

Ho letto (un po’ in ritardo) la notizia della condanna per diffamazione del fratello di Peppino. Non so quanto prenda un avvocato della mafia per insultare professionalmente una vittima della mafia, ma immagino che i 5000 euro del costo della legittima indignazione di un parente non crescano sugli alberi. Per cui mi chiedo, esiste una sottoscrizione, un conto corrente, un account paypal, una buchetta delle lettere cui recapitare il proprio contributo? (piccolo, qui si lavora, mica siamo avvocati della mafia).

Conto corrente postale 10690907 del Centro di documentazione antimafia Peppino Impastato, Palermo.

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2 Commenti

  1. A proposito di signoramieggiare: avete visto “Aria pulita” su 7Gold?
    7Gold credo sia una emittente regionale laziale.

  2. Esuberato

    L’impiegato Giuseppe Caruso, trentanove anni, da sedici lavorava al servizio vendite di Città Mercato-Auchan a Palermo. Di turno al reparto ferramenta, si è accorto che alcune torce elettriche esposte in vendita non funzionavano per difetti di fabbrica…

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