Modà al n.1. Il loro cd a 9,90 euro intitolato Viva i romantici (aaaargh!) (aaargh!) scalza Jovanotti (n.2) e precede Gianna Mammini sul podio, dove non arriva un Max Pezzali (n.4) che pure ha un’ampia base di fans cui forse non è garbato sentirsi dire che hanno passato la boa da mo’, e adesso sono nel Secondo Tempo (…oppure non gli sono piaciute le mise da lavavetri di Max). Con Emma di nuovo in top ten (dal n.39 al n.5), la hit-parata subisce un effetto UnitàdItalia mai visto prima: prima degli stranieri è Adele al n.18. Reggono nella prima decina anche Negramaro (n.7) e Zucchero (n.8); per il resto, televotati o meno, si giovano del Festival Nathalie (n.6), Anna Tatangelo (n.9, uno dei suoi migliori risultati) (bastardi!) e infine, a fatica, il poetaprof medesimo, Roberto Vecchioni (n.10). Si accomodano fuori dai posti più nobili The Giusy Ferreri (n.13), La Patty Pravo (n.15) e di nuovo i Modà con Le Origini (n.20). Con Adele escono dalla top ten Verdena, Fabri Fibra, MiticoLiga, Dolore Mestruale (aka Biagio Antonacci). Risultati di altri sanremesi: Raphael Gualazzi è n.34, Mauro Ermanno Giovanardi n.37, i Modà (con Sala d’attesa) n.40, Luca Barbarossa n.47, Luca Madonia n.50, i Modà (con Ti amo veramente) n.54, Anna Oxa n.56, Tricarico n.59 (alle spalle di PJ Harvey, che debutta solo al n.58). Albano (eeeeeh!) è al n.87.
Dei Modà ho poco dire. Se non che la loro etichetta è di proprietà di RTL 102.5, RDS e Radio Italia. E che l’amministratore si è incazzato perché RadioRai “li boicotta”. Al che il direttore di RadioDue ha ventilato il conflitto di interessi (…non so cosa sia. E voi?). Aldilà di ciò, a me i Modà piacciono brisa. Già inizio ad averne piene le scatole dei Negramaro, figuratevi. Quindi passiamo dai Modà a un negr’amaro (ahaha) cioè, Kanye West.
Ho parlato altrove molto diffusamente (pure troppo) del fremente entusiasmo critico tributato al selvaggio West, contrastante con il giudizio compassato del sottoscritto su un mensile piuttosto noto. Se volete tutta la spatafiata, è qui: http://www.bareddu.it/rochenroll/la-conquista-del-west-1773/
Ma per farla breve, a dicembre My beautiful dark twisted fantasy è stato acclamato come capolavoro sia dal fighetto The Guardian che dal buzzicone Spin che dal purista Pitchfork – e soprattutto in Italia quando si nomina Pitchfork, la generazione nerdy inizia a produrre tsunami di bava. Nel disco c’è Bon Iver! C’è Kid Cudi! C’è (ma pensa un po’) Jay-Z! C’è Alicia Keys! Rihanna ed Elton John in un angolino! Eccetera! Eccitera!
E nonostante i featuring, e nonostante le iperboli dei critici, e nonostante un pacchianissimo video di 33 minuti per Runaway, l’Italia non ha riservato a Kanye un sorriso degno del suo – che contiene un certo numero di diamanti (“perché dalle star ci si aspettano queste cose”). Dall’uscita a oggi, in tre mesi il cd non è mai entrato nemmeno di strisico nella top 100 tricolore. Dove, vi faccio notare, ora come ora trovate qualunque cosa che venda una manciata di dischi, da Loreena McKennitt (n.89) alla sesquipedale – ma seminale – rottura di palle di My life in the bush of the ghosts di Eno e Byrne (n.84). E proprio il disco seminale, qui, è in fondo una prova che quando ci si mettono, le iperboli dei critici riescono a persuadere la gente a comprare un disco. Però è anche la prova che forse la gente ha bisogno di tempo per valutare la capolavoritudine di un cd e di fidarsi ad aprire il portafogli. A differenza dei critici – ivi inclusi i blogger. Non siete mica meglio, sapete – che lo stabiliscono dopo due ascolti. Oltre alla comodità di non pagarlo (vuoi per omaggio dell’etichetta, vuoi perché arriva a dorso di mulo) bisogna disporre di capacità delle quali sono completamente privo – io mi sento pronto a sbilanciarmi sul White Album dei Beatles solo ora. Il massimo che posso fare quando spargo stellette sui giornali è pensare se è un disco che mi sento di consigliare a tutti, anche ai semidigiuni. Mi manca quella fregola facebookiana di far vedere a tutti che ho colto al balzo la Nuova Cosa Fica. Che probabilmente sta diventando una componente fondamentale della scenetta pop attuale (contrapposta alla sicurezza che ti danno prodotti sempre uguali come MiticoLiga ed Eros Ramazzotti, oppure i Classici Indiscussi: Made in Japan n.62, The Dark Side of the Moon n.63).
E’ un’ipotesi. Ci capisco niente, di ’sta cavolo di musica. Vi ho forse mai detto che ne capisco qualcosa?
nel disco non c’è alicia keys…
Vedi a., google…. esiste… per i precisini…
http://www.buzzstation.net/2010/11/kanye-west-all-of-lights-lyrics-video.html
Mi chiedevo più che altro se fossi stato tu a comprare il biglietto per il concerto di Apicella. Non c’entra un cazzo, però mi affascinava l’idea.
(Apicella non sfigurerebbe in The Classifica di questa settimana, comunque).
L’ultimo di Kanye West è VERAMENTE brutto, però. E se non la pianti di dire che My life in the bush of ghosts è brutto, mi metto a gridare molto forte e ti lancio tutta la mia collezione del Mucchio Selvaggio
Filippo1, perché è brutto?
Madeddu, potevi dirci cosa ne pensavi di PJ Harvey!
E grazie per avermi riportato al Bareddu con il link, così ho scoperto che hai cambiato grafica, prima era talmente terribile che avevo smesso di venirci!!!
a., come ti permetti di far incazzare il Madeddu mettendo in dubbio quel che scrive? Lo fa già lui :-D
Ma Taribo è ancora in attività?
Sono contento perché sto giocando il quinto del secondo tempo e avendo giocato bene il primo, riesco ancora a leggerti.
Non so chi sia West ma oggi ho preso l’ultimo numero di una rivista ed in copertina mi son ritrovato i Decemberists. Orbene venti anni fa sarebbero stati un gruppo da lp bucato a mille lire d’importazione ora hanno anche loro una copertina. Non lo so, sarebbe meglio ascoltare vita natural durante What’s going on, Anima latina o The up escalator ( a random) suonati da Casadei.
Bene mi son giocato il recupero.
PS: guardiamoci le spalle dalle fetecchie non solo musicali (vedi quel che sta succedendo).
Stiamo diventando tutti dei gran nostalgici.
A ne abbiamo ben donde.
Ma dobbiamo anche sentirci gggiovani, perdio.
Percui vai di nuova scena di brooklyn a manetta, anche se consapevoli di.
Per inciso, kanye west è insopportabile almeno quanto john legend.
Dieci, come dicevano con invidiabile precognizione i Pearl Jam. E quindi:
@PaoloMadeddu: pignolo che sei.
@Ferro: no, l’acquisto è stato registrato a nome Augusto Minzolini – ha preso un biglietto per sè e per tutti i suoi amici.
@Filippo1: BELLO non è. Collezione che data da…? Diciamo da “Gli Hoodoo Gurus, gruppo che cambierà la storia della musica” oppure un più recente, “Lambchop, band che tutti dovrebbero ascoltare anche contro la propria volontà”? Era il periodo in cui i dischi erano seminali oppure quello in cui le band erano seminali? Tappeti sonori o acustica liquida? (…meglio che mi fermi :-) )
@IcoFeder, vado a recuperare la recensione che ne ho fatto per RS e, visto che conosci la strada bareddiana, tra qualche giorno la piazzo lì.
@Pietro: “On 18 August 2007, West signed a one-year contract with Iranian club Paykan,[2] but failed to make a start with the club, having his contract terminated by mutual consent only three months later”. (wikipedia)
@Popsylon: non posso che concordare. E’ che l’ascoltatore del rock ha memoria storica: se nel pop esce Lady Gaga (o Britney o Christina o Katy), e non fa niente di particolarmente diverso da precedenti Madonnate, nessuno rompe le palle (anzi, la gente grida entusiasta “E’ l’erede!”). Mentre nel rock tutti si ricordano cosa è stato già fatto. Se fai citazionismo anche sfrontato alla Oasis, ti ringhiano dietro. Le nicchiette alla Decemberists godono di maggiore simpatia.
@DiamondDog: no, io non sono particolarmente nostalgico. Trovo un sacco di pezzi che mi piacciono in giro. Poi non piacciono a milioni di persone, ma pazienza: nessuno più piace a milioni di persone.
“nessuno più piace a milioni di persone.”
dimentichi Lui.
@Icofeder: perché il diluvio di guests e la produzione sontuosa non riescono a supplire alla carenza di belle canzoni.
@ Paolo Madeddu: collezione dal 1997 al 2002, all’epoca era settimanale quindi fanno un casino di numeri. Ma è meglio che la smettiamo perché da quelle parti sono molto permalosi.
Io gia lo sapevo.
Comunque si, noi critici fighi ci siamo messi d’accordo per far dubitare di se stessi quelli meno fighi. In realta l’album a parte pochi episodi e abbastanza sciapo.
La svolta homeless di Pezzali.
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