Il Festival di Taormina

Carlo Taormina - Annamaria Franzoni al Maurizio Costanzo ShowIl però lo lascio alla fine. Prima è necessario premettere che dice cose sacrosante, Luca Sofri, riguardo alla condanna in primo grado di Annamaria Franzoni. Scrive di sciure insopportabilmente indignate dal fatto che la signora non sia stata sbattuta in galera così, al volo; poi anticipa che sorvolerà (ma non lo fa, e fa bene) su quelli che coltivano un insano desiderio di galera e provano soddisfazione quando poi il carcere arriva, e la detenzione altrui – magicamente – si traduce in in senso di liberazione.
Precisa, infine (ed era il caso di farlo, dal momento che l’indignazione pelosa che si sentiva strisciante tra gli scaffali dei minimarket, oggi, verteva proprio su questo punto), che in Italia esistono tre gradi di giudizio e che, nel caso in questione siamo solo al primo.

Giusto.

Però.

Vogliamo aggiungere che se è nell’aula del tribunale che deve svolgersi il processo, non si va al Costanzosciò nella speranza di ottenere l’assoluzione preventiva da parte del sciòr Mauriscio, dei giurati popolari in assemblea permantente al Parioli e della platea televisiva tutta?
Ma che se scegli di andarci, se decidi di spettacolarizzare la tua vicenda perché hai la presunzione di trarne un tornaconto e poi non risulti credibile o non sai essere convincente, allora l’indignazione pelosa che cova sotto i caschi delle parrucchiere l’hai stimolata, l’hai cercata, l’hai in un certo senso istigata, e a quel punto, va detto – pur volendo discutere sul fatto che sia giusto o meno, e senza che solo per questo tu debba meritare la galera -, sono un po’ cazzi tuoi?

Lo sono – ancora di più, e diventano persino oltremodo amari – se, come avvocato difensore, scegli Carlo Taormina .
Si, ne sono al corrente: l’argomento principe dei neoconi nostrani è che questo sia un processo a Taormina e che la Franzoni stia in qualche modo scontando il fatto che il proprio legale sia in altre faccende politicamente schierato.
Il guaio è che i neoconi, come spesso succede, ci prendono solo in parte. Succede perché non si applicano (nel migliore dei casi) o perché – Lewinsky dixit – una spompinata al potente non la si nega mai, per principio. Gli sottoponi un’equazione e inevitabilmente, ad un passo dalla soluzione, attibuiscono alla “x” un valore politico.
E se non è affatto vero – ma alla fine risulta strumentale per chi lo sostiene – che a questo avvocato difensore vengano condannati i clienti in quanto esponente di Forza Italia, vero è, invece, che – ridotto ai minimi termini – questo non è un processo ad Annamaria Franzoni ma a Carlo Taormina.
Precisazione necessaria: non al Taormina uomo politico, bensì al Taormina legale, al reality show imbastito a base di “sappiamo chi è il vero colpevole, ma per ora non lo diciamo”; “domani riveleremo il nome del vero colpevole”; “no, non lo riveleremo domani, ma il 30 luglio, forse”; “faremo chiaramente nome e cognome alla stampa, cosicché tutti possano sapere”; “no, la stampa strumentalizza: faremo il nome solo ai magistrati”. E poi, ancora: “abbiamo l’arma del delitto”; “la consegneremo a tempo debito”; “l’arma del delitto non si trova, quindi non ci può essere una condanna”.

E insomma, l’hai scelto tu questo avvocato. Sapevi che aveva difeso personaggi per i quali la pubblica opinione non può non provare simpatia a pelle: gli ufficiali e i sottufficiali accusati depistaggio per la tragedia di Ustica; l’SS Erich Priebke; l’estremista di destra Carlo Maria Maggi, condannato per la strage di Piazza Fontana; il fondatore del Fronte Nazionale Franco Freda; gli imputati al processo per l’omicidio di Marta Russo; e poi mezza Tangentopoli (Craxi, Andreotti, Vitalone, Leccisi, Gava, Forlani, tra gli altri) nonché svariati boss della camorra e della mafia. Hai ponderato bene i pro e i contro, poi hai deciso. E hai sbagliato. Ti sei trovata in casa uno che ti ha convinto a scodellare figli manco fossero quattro salti in padella (il neonato intenerisce; la mamma gravida tira; la famiglia numerosa fa gioco), e che voleva vincere il processo all’ombra del plastico di Porta a Porta.
Parliamo pure, senza alcun problema, dei Pubblici Ministeri che si atteggiano a star; epperò, sullo stesso piano, mettiamo pure gli avvocati-immagine, quelli la cui preoccupazione per il trucco e parrucco prima dell’esibizione sovrasta il diritto del proprio cliente ad un’adeguata difesa.

Che poi, alla fine, lo sai anche tu, tu che l’hai scelto, quali sono le clamorose rivelazioni che ha in saccoccia sulle reali cause della morte di Samuele: un giorno, immortalato dalle telecamere a favore della luce perfetta di un riflettore che metterà in risalto l’abbronzatura, dichiarerà che si è trattato di cedimento strutturale.

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15 Commenti

  1. Ragazzo te tu dici:
    Vogliamo aggiungere che se è nell’aula del tribunale che deve svolgersi il processo, non si va al Costanzosciò nella speranza di ottenere l’assoluzione preventiva da parte del sciòr Mauriscio, dei giurati popolari in assemblea permantente al Parioli e della platea televisiva tutta?
    Ma che se scegli di andarci, se decidi di spettacolarizzare la tua vicenda perché hai la presunzione di trarne un tornaconto e poi non risulti credibile o non sai essere convincente, allora l’indignazione pelosa che cova sotto i caschi delle parrucchiere l’hai stimolata, l’hai cercata, l’hai in un certo senso istigata, e a quel punto, va detto – pur volendo discutere sul fatto che sia giusto o meno, e senza che solo per questo tu debba meritare la galera -, sono un po’ cazzi tuoi?

    Ragazzo Azu ti dice:

    che la passerotta è stata morboso oggetto desiderabile dell’Azu fin dal primo momento che le su’ immagini sono state carpite da tu’ colleghi;
    che la passerotta è stata elevata a star, in un’unica ed esclusiva apparizione, dal SignorMaurizioCostanzoSciò proprio dopo, e tanto dopo, che tutti i guardoni italiani, stimolati da i tu’ colleghi, si erano sparati seghe infinite. che dopo questo è vero che sono stati cazzi miei, poichè le seghe in condominio non mi sono mai garbate.

    PS:
    lo scorrer dell’anni, ragazzo, ti stanno rendendo sempre più saggio, ma non masturbarti per la sempre più alta considerazione che ottieni dal vecchio Azu.

  2. Taormina non ha mai difeso, almeno in tribunale, gli imputati al processo per l’assassinio di Marta Russo.

  3. Ripeto a braccio quello che ieri ho scritto a LSofri.
    1)una persona è giudicata da un tribunale per un reato spaventoso. E’ giudicata colpevole. Trent’anni. Nn va dentro. Dico: è normale? A cosa serve il primo grado, allora? A riscaldarsi i muscoli? Credo sia più giusto che le conseguenze della sentenza di primo grado vadano prese come vengono decretate: se dice galera, sia galera. Poi, se appello e cassazione ribaltano, esca subito. Se.
    2) La non reiterabilità del reato intanto è falsa perchè la signora ha altri figli. Poi, si apre uno scenario niente male. A me sta sul cazzo Mario Rossi e lo uccido. Giudicato colpevole, non vado in galera perchè Mario Rossi era l’unica persona che odiavo e non reitererò il reato?
    3)LSofri è in una posizione personale, come si dice in Romagna, “schiccia” per parlare di galera, troppa o troppo poca. Fa venire il dubbio di voler sostenere che il Paese migliore non ti incarcera mai. Insomma parla a nuora perchè suocera intenda, più o meno.
    4) io farò parte di quella folta schiera di bravi cittadini da perculeggiare neanche fossimo i volonterosi carnefici di Hitler, tutti intrisi di perbenismo e sadismo celato. Però, nel nostro povero mondo se non si paga una multa ti pignorano il divano, si può essere licenziati per aver rubato 15 minuti al lavoro per fare la spesa, se voglio 800 euro al mese di pensione devo lavorare almeno 40 anni. Noi cattivi i nostri sbagli e i nostri diritti li paghiamo fino in fondo. E non abbiamo mai ammazzato nessuno, piccolo particolare. E non per questo francamente mi pare di essere un texano fanatico della scaranna elettrica.

  4. 1) La gestione spettacolare del processo (e il delirio di dichiarazioni di questi giorni da parte di Taormina ne è una buona parte) ha fatto e continua a fare solo danni; di quello che succede da Vespa e Costanzo sono comunque per primi responsabili Vespa e Costanzo

    2) Il problema di Taormina non è tanto di chi sceglie di difendere ma di metodi e atteggiamenti utilizzati; poi è chiaro che se ti scegli i casi più difficili è difficile pretendere di vincerli tutti (e comunque il listone/pentolone che fai degli imputati “cattivi” è almeno una caduta di gusto)

    3) Taormina non ha difeso Scattone e Ferraro (e difenderli non costituisce reato); ha difeso un professore querelato dai PM per un articolo su Liberal e presentato una denuncia contro i PM per le sobrie modalità del’interrogatorio di Gabriella Alletto

    Ciao

    M

  5. Chissà quando ci leveremo dalle palle questo cazzo di tormentone. E chissà quando i massmedia la pianteranno di massacrarci continuamente con tutto il negativo possibile. Scatta l’estate, latitano lo sport e la politica, aumenta il sangue…

  6. Ma mi ricordo male io, oppure fu Taormina a insistere per difendere la Franzoni, e non lei a “sceglerlo come avvocato”?

  7. Ripensamenti

    Devo dire che la Franzoni mi stava sulle palle profondamente e
    irrazionalmente, anche prima che si giocasse quel poco di credibilità che aveva
    con una intervista degna del peggior giornalismo escrementizio americano.Ma
    leggere distrattamente la …

  8. …Carlo Taormina ha difeso anche Norberto Natali, del gruppo “Iniziativa Comunista”, accusato (come altri dello stesso gruppo) di associazione sovversiva. all’inizio mi stupii che proprio lui avesse accettato di difendere dei “comunisti”, poi ho capito – quando Iniziativa Comunista si e’ presentata alle elezioni (mi pare fossero delle provinciali) e Taormina ha invitato i rappresentanti di lista di Forza Italia a «tutelare pure i candidati di Iniziativa Comunista durante la fase dello spoglio», ovviamente favorendola come lista di disturbo per togliere voti a Rifondazione e Comunisti italiani…

  9. Ci vuole un compromesso, fra chi vuole la Franzoni in galera e chi ritiene sia giusto rimanga almeno per ora fuori.
    Io vedrei bene questo: niente carcere alla Franzoni, trent’anni di galera a Taormina.

  10. Top Ten alla Letterman – Sei colpevole quando:
    1. Almeno uno dei tuoi avvocati difensori è Taormina

  11. Oltretutto nelle indagini investigative del “caso Cogne” hanno fatto fin dall’inizio un errore madornale, o meglio l’ha fatto l’anatomo patologo che ha eseguito la perizia autoptica del piccolo Samuele.

    Aveva inizialmente calcolato che l’ora delle percosse si potesse far risalire alle 8,10 minuti, pensando che dalle lesioni della arteria cerebrale media e della vena cerebrale media si fosse determinata una cospicua emoraggia e che tale emoraggia si fosse esaurita in dieci-quindici minuti causando un edema cerebrale maligno.

    Ma quando mai una rapida emoraggia da un edema cerebrale maligno? Non c’è scritto su nessun testo di traumatologia cranica.

    Un emoraggia lenta potrebbe dare un edema soltanto in presenza di cospicue lesioni del cranio ma in tempi molto piu lunghi.

    Ho consultato anche neurochirurghi e traumatologi craniali: mi hanno detto che ci vuole almeno un ora perchè si sviluppi un edema cerebrale come quello del piccolo Samuele, con fuoriuscita di materia cerebrale da due ferite, la 3 e la 7.

    Di questo si è reso conto anche l’anatomo patologo Viglino, che confidandosi un paio di anni dopo con la giornalista Ilaria Cavo, fa risalire l’ora delle percosse a poco dopo che è uscita la guardia medica, cioè alle 5,45.

    Pertanto quando sono state date le percosse erano presenti entrambi i genitori, ed è poco probabile che sia stata la Sig.a Franzoni a darle, dal momento che il marito sicuramente con la sua forza sicuramente l’avrebbe fermata.

    Pertanto è piu probabile che sia stato il marito ormai esausto perche aveva passato una notte insonne ed era reduce di una crisi di ansia della moglie, che avendo sentito nuovamente piangere Samuele, si sia avventato sul piccolo con il primo oggetto che gli è capitato ed abbia infierito violentemente su di lui sfondandogli metà del frontale e mandandolo in coma.

    Forse la moglie ha cercato di fermarlo ed era li vicino, per questo si è sporcata il pigiama di spruzzi sia davanti che di retro.

    Gli spruzzi sul retro infatti sono inspiegabili, e mi meraviglio che i periti non ne abbiano preso conto.

    Commesso il fattaccio, è probabile che il Sig.Lorenzi si sia reso conto di aver commesso qualcosa di estremamente grave, forse pensavano il bambino gia morto, vedendolo in coma.

    Pertanto ha pensato di non chiamare il 118 perchè sarebbe stato incolpato di omicidio, ma abbia istruito per bene la moglie sul da farsi, magari minacciandola anche.

    E’ probabile gli abbia detto : alle otto quando porterai Davide al pulmino, cerca di rimanere composta, di far finta di nulla, e poi quando torni a casa chiama il 118, ma non menzionare le ferite perchè la polizzia in tal caso potrebbe attivare dei posti di blocco ed io potrei non essere ancora giunto in ditta.

    Dopo di chè, ha preso i suoi abiti sporchi di sangue e l’arma del delitto ed ha avuto tutto il tempo di occultarli.

    Non serviva invece occultare il pigiama della moglie, perchè poteva trovarsi sul letto mentre un presunto assassino si fosse introdotto in casa.

    Ma il suo pigiama si era importante, dal momento che se c’era lui in casa, nessun assassino avrebbe potuto introdursi per uccidere il piccolo Samuele.

    Infatti la Sig. Franzoni, per attivare il 118 invocherà il vomito ematico, che non è mai esistito per Samuele, come dimostrerà la perizia autoptica, ed eluderà completamente le ferite che erano la cosa più eclatante se si pensa che da alcune ferite fuoriusciva materia cerebrale.

    Inpltre non chiamerà il marito sul suo cellulare, pensandolo ancora in viaggio, ma chiamerà la segretaria della ditta, che riferisse al marito che Samuele era morto.

    Per quanto riguarda la perizia autoptica di Viglino, leggettevi la mia controperizia che si trova su Cronaca, “Note critiche alla perizia di Cogne”

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    s.c.
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    #12 09-03-2008 11:35
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    Registrato: 09-03-2008
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    E-mail Re: Gravina, Perugia, Garlasco: gli investigatori non sanno più indagare?Gentili amici

    faccio parte della Polizia Scientifica e posso raccontarvi davvero tante cose riguardo alla situazione delle indagini tecniche in Italia.
    I problemi sono almeno una decina, il primo è quello di fondo comune a tutti gli organi dellla P.A.: mancanza di mezzi e fondi con conseguente insufficiente remunerazione(un operatore di Polizia Scientifica non percepisce alcuna indennità specifica se non 0,52 € al giorno per il rischio da contatto con sostanze nocive).
    Non voglio sindacalizzare la questione ma faccio presente che tutta la nostra attività è seguita dalla produzione di relazioni tecniche per le quali abbiamo responsabilità personali ed individuali in dibattimento, incluso il contraddittorio con Pm e avvocati.
    Secondo problema: aggiornamento professionale inesistente e demandato alla discrezione individuale.
    Terzo problema: nei Gabinetti Provinciali non è prevista la figura dirigenziale, il che equivale ad essere sottomessi a tutti i dirigenti degli altri uffici che spesso fanno uso delle nostre attività in maniera indiscriminata e non proporzionata (vedi servizi fotografici istituzionali).
    Quarto problema: quasi totale ignoranza delle nostre tecniche da parte del personale degli altri uffici investigativi.
    Quinto problema: a volte l’investigatore è affetto da una sindrome di onnipotenza che va decisamente in contrasto con l’oggettività con cui NOI siamo abituati a ragionare, la Polizia Scientifica lavora per la verità, non per arrestare il primo che capita.
    Sesto problema: il cinema e la TV hanno fatto una cassa di risonanza enorme intorno alle nostre tecniche con conseguente aggiornamento delle tecniche criminali da un lato e da un aumento della richiesta del nostro intervento da parte di pattuglie operanti sul territorio dietro insistenze dei cittadini.
    Settimo problema: i poliziotti non sono sicuri perchè non sono più tutelati dalla classe dirigente e quindi preferiscono chiamare la scientifica per due foto piuttosto che relazionare e descrivere.
    Ottavo problema: la buona parte di noi è del ruolo Agenti mentre la gran parte degli appartenenti agli organi investigativi è del ruolo Ispettori, ciò spesso crea situazioni di preponderanza che vanno a danneggiare l’attività.
    Nono problema: assenza di certificazioni di qualità e standard di lavoro, il che significa che si hanno metodologie diverse in base alle diverse realtà.
    Decimo: ricorso ai nostri servizi per reati poco significanti (dna per furto di ciclomotore).
    Continua….

    Non in linea
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    #13 09-03-2008 12:29
    s.c.
    Utente
    Registrato: 17-08-2007
    Messaggi: 154
    E-mail Re: Gravina, Perugia, Garlasco: gli investigatori non sanno più indagare?Capisco in pieno tutti questi problemi, e capisco in pieno che per il caso di Cogne, che io ho seguito, il RIS non ne ha nessuna colpa.

    Come poteva non prendere atto delle considerazioni dell’illustre anatomo patologo Viglino che allora faceva risalire le percosse alle 8,10?

    Come poteva in base a queste considerazioni non incolpare la madre Sig. Franzoni, dal momento che in otto minuti di sua assenza era praticamente impossibile che un intruso si fosse introdotto in casa per uccidere il piccolo Samuele.

    Pertanto il RIS ha fatto del suo meglio.

    Salvo stà che due anni dopo l’illustre anatomo patologo Viglino, confida alla giornalista Ilaria Cavo che è probabile che le percosse siano state date poco dopo l’uscita della guardia medica, intorno alle ore sei del mattino, quando entrambi i coniugi erano presenti.

    Perchè l’illustre Viglino non ha fatto queste confidenze ai periti anzichè ad una giornalista?

    E’ probabile che in questi anni ci abbia dormito sopra e ci abbia ripensato, per spostare l’ora della morte di un ora e più.

    Forse la mattina che ha eseguito l’autopsia aveva dormito male, infatti invoca come possibili armi del delitto, barre di ferro a spigoli vivi (che taglierebbero la testa ad un toro), mazze ( che ridurrebbero il cranio in poltiglia), oltra a strumenti di uso domestico come pentole o pentolini.

    Ora come si può mettere insieme le mazze ad i pentolini?

    Io penso propri avesse dormito male.

    Il RIS saggiamente ha ipotizzato delle armi compatibili con le lesioni, come un mestolo di rame o un pentolino di rame.

    A questo punto però sarebbe giusto ed onesto che la Cassazione sapesse la verità.

    Se accusa un innocente, per un delitto non commesso, dopo tutte queste ” rivelazioni” significa che in Italia siamo veramente messi male.

    Dott. Sauro Claudio

    N.B Forse Taormina sapeva, ma non poteva parlare
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