(di Riccardo Orioles)
In una città europea, e non dell’Iran o dell’Arkansas, si sono dati convegno i giovani per discutere del loro pianeta. In Europa non c’è niente di strano. In Iran o in Arkansas non lo so. (Firenze è una delle ormai rare città italiane che non sono emigrate in Iran o in Arkansas).
Fra coloro che si preparano a venire a Firenze per il Social Forum ci sono – secondo quanto diffuso da Indymedia – anche diversi esponenti dell’estrema destra europea, fra cui Franco Cardini (ex Ordine Nuovo, postfascista, collaboratore di riviste e movimenti della destra nazionalrivoluzionaria), Marco Tarchi (ex Msi, postfascista comunitarista) e Eduardo Zarelli (direttore di una casa editrice di estrema destra). I noglobal questo lo denunciano pubblicamente. Invece il governo fa finta di niente. Perché?
Per scaramanzia: ne parliamo dopo.
Il pianeta, però, non è più quello dell’anno scorso. Fisicamente, sta peggio: ogni anno che passa ormai si porta via delle risorse che non saranno più sostituite. Quest’anno, per esempio, ci siamo abituati alle alluvioni da tropico nell’Europa centrale. L’anno scorso era ancora una novità. Ci siamo abituati anche al fatto che, per controllare le alluvioni, ormai è stato deciso ufficialmente che non si farà proprio niente (prima dell’11 settembre si parlava ancora di protocollo di Kyoto; dopo l’11 settembre nessuno ha osato più insistere seriamente con gli Stati Uniti). L’anno scorso ci sembrava ancora eccezionale che una persona si facesse saltare in aria per ammazzarne delle altre. E l’anno scorso non parlavamo di guerra nei bar. Tutto questo, indipendentemente da Genova, da Firenze e dalla “politica” in generale. Semplicemente, è passato un anno: e un anno, per un malato, è una differenza che si vede.
Rispetto all’anno scorso, però, c’e’ una differenza non da poco. I poveri faticosamente cominciano a governarsi da soli. Il Sudafrica di Mandela e il Brasile di Lula sono i Paesi più importanti dei rispettivi continenti. E adesso sono in due. Non servi della Fmi né integralisti, non venduti alle multinazionali né fanatici religiosi: semplicemente, due governi di sinistra, della buona vecchia sinistra seria di una volta (e senza l’Urss fra i piedi a sporcare). Se riusciranno a tener duro (ma Lula hanno già cercato di farlo fuori prima prima delle elezioni, con le manovre estive del Fmi: e non ci sono riusciti) e a collegarsi fra loro, saranno l’interlocutore naturale della sinistra europea.
In Europa, quest’anno, le elezioni sono andate complessivamente a sinistra: tutte le maggiori città europee (meno Milano) sono amministrate da socialdemocratici e assimilati e la sinistra è saldamente impiantata anche laddove per cazzate sue (come in Francia) ha regalato il governo a qualcun altro. La salute della sinistra è ottima, in Europa, e l’unico suo problema è costituito dalla sinistra. A Firenze, fra l’altro, si può cominciare a rimediare.
Giustizia 1. Assolto dalla Cassazione di Carnevale Carnevale della Cassazione.
Giustizia 2. Assolti dalla Cassazione anche una decina di mafiosi del clan Santapaola.
Privatizzazioni. Non verranno più utilizzati per fini sociali (volontariato, piccole cooperative ecc.) i beni sequestrati ai mafiosi. Verranno invece privatizzati e messi all’asta. Indovinare chi comprerà i beni dei corleonesi a Corleone.
Kamikaze. “Cinquecento uomini veri, pronti a farsi saltare per aria per la libertà”. Erano i più duri fra i duri fra i famosi bergamaschi di ferro, più volte citati da Bossi in questi anni e ora arricchiti di nuovi esplosivi (letteralmente) particolari. Per fortuna, il capo di Al Padera ha aggiunto di ritenere che oggi non ci siano più le condizioni per il loro utilizzo: mentre qualche anno fa bisognava staccarsi dall’Italia e dunque portare avanti la secessione, oggi “questo sogno” è inattuale e tutto sommato in Italia ci si potebbe pure rimanere. Meno male.
Pride. “Oggi, quattro novembre è la giornata dell’orgoglio padano”. Lo dice Radio Padania, che io però non ricevo direttamente: per cui debbo rimettermi a quel che ne scrivono i giornali, dei quali però alcuni parlano di “orgoglio padano” senz’altro e altri invece di “orgoglio lumbard”. Quale dei due? La differenza è importante. La Padania è un paese inventato dai politici, che non esiste; i lombardi invece esistono eccome e di orgoglio ne hanno, oggi come tutti gli altri giorni, da rivendicare (Gassmann e Sordi in “La grande Guerra”…). Ma perché il regionalismo, in Italia, è sempre durato tanto poco? La riscoperta delle regioni (che da noi segue sempre i momenti di “rivoluzione”: Cattaneo e Capitini, a un secolo di distanza) dura sempre un paio d’anni al massimo, poi si rientra all’ovile. Rappresentato in questo caso da uno stato virtuale – la “Padania” – che, direbbe il professore, puzza non poco di hegeliano. Arridatece i lombardi…
Su una bancarella a Porta Portese. Due pipe vecchie, una cornice con vetro e una foto ingiallita, un dizionario polacco-latino.
Palestina-Israele 1. Crisi nel governo israeliano per il sostegno troppo smaccato dato da Sharon ai “coloni” dell’estrema destra che da anni occupano illegalmente le terre dei palestinesi (oltre quelle occupate “legalmente” dai militari). Nelle ultime settimane, i coloni hanno costituito squadre per impedire ai palestinesi di raccogliere le olive (il prodotto più importante di molte zone) sulle terre formalmente ancora dei palestinesi. In diverse occasioni, hanno sparato sui contadini palestinesi e anche sui pacifisti israeliani ed europei che hanno cercato di interporsi. Alcuni dei più famosi scrittori israeliani – Grossmann, Yehoshu, Oz e Shalev – hanno simbolicamente dedicato una giornata a raccogliere olive insieme ai contadini palestinesi. Ma questo non è servito a fermare le incursioni dei coloni né a spingere la polizia israeliana a difendere i contadini.
Palestina-Israele 2. Si prevede che quantità disponibile d’acqua procapite nel Medio diminuirà dell’80% entro il 2025, mentre la popolazione alla stesa data sarà quasi raddoppiata. In questo momento, quasi il novanta per cento delle risorse idriche della zona è controllato dai governi turco e israeliano.
Tecnologie. Sconfitti in tribunale i rappresentanti dei nove Stati Usa che avevano denunciato per monopolio la Microsoft. Il giudice federale si e’ invece adeguato alle decisioni dell’amministrazione Bush che, subito dopo l’elezione, aveva cancellato le accuse intentate contro Gates ai tempi di Clinton. Se fossimo nel 1898, questo significherebbe che tutte le automobili del prossimo secolo potranno essere costruite esclusivamente dalla Daimler-Benz.
Pubblicità. Non comprerò mai più caffè Lavazza, al bar chiederò al barista di non darmi caffè di questa marca e in particolare sconsiglierò zie e parenti dal comprare macchine da caffè Lavazza. Il motivo è la maleducazione con cui i webmanager della Wind mi intasano la casella postale con terrificanti pubbblicità non richieste (con immagini, flash, java e tutto) della suddetta ditta. Ritorneròsu questa decisione solo il giorno in cui un Comitato paritario appositamente costituito avrà somministrato sotto i miei occhi 20 (venti) frustate a testa al suddetto webmanager, all’autore della campagna pubblicitaria e a un manager delegato allo scopo dalla Lavazza SpA. “La macchina da caffè ideale per la famiglia…”. Nerrrbate!
Universi. Secondo una ricerca dell’università di Berkeley, le dimensioni reali non solo dell’universo fisico ma anche di quello virtuale sono molto maggiori di quanto comunemente si pensi. L’internet reale (“deep internet”, internet profondo) non sarebbe infatti limitato ai milioni di pagine ufficialmente censite dai motori di ricerca: negli ultimi due anni sarebbero stati messi in rete circa due miliardi e mezzo di pagine, contenenti oltre cinquecento miliardi di files. Ogni giorno, altri sette milioni di pagine si aggiungerebbero a quelle già in funzione. Tutto questo materiale, che è (teoricamente) accessibile in rete, quasi interamente a titolo gratuito, non viene censito a causa delle limitazioni intrinseche degli spider (i software di ricerca automatica su cui si basano i motori di ricerca), che non riescono semplicemente a tener dietro al proliferare dei materiali, specie se non è già preventivamente linkati a pagine preesistenti.
Ciò pone due ordini di interrogativi, il primo tecnico e il secondo diciamo così filosofico. L’interrogativo tecnico riguarda il grado di utilità effettiva dei motori di ricerca: nati come sistematizzazioni di ricerche a base umana, “artigianali”, hanno dovuto ben presto operare una scelta fra qualità e quantità e (con l’eccezione di Yahoo, peraltro molto “annacquata” negli ultimi tempi) hanno optato per la seconda. Questa scelta, apparentemente redditizia finchè le dimensioni dell’internet erano quelle primitive, non ha retto la (imprevisista) espansione esponenziale del web, e ha finito per auto-collassarsi. Le ricerche con una sola keyword sono praticamente inutili (a meno che non stiate cercando “helzapoppin” o “armadillo”) e quelle con operatori booleani non sono intuitive. In questa situazione – fra l’altro – aumenta la tentazione di inserire, fra i dati sensibili rilevati dai motori, informazioni pubblicitarie rimunerative commercialmente ma del tutto inutili per l’utente. La seconda serie di interrogativi riguarda il parallelo sempre più accentuato fra l’universo dell’internet – un universo esistente solo, in ultima analisi, nella mente umana – e quello, classicamente studiato dalle scienze fisiche, del mondo materiale. Via via che anche le dimensioni del primo tendono ad infinito (un infinito “raisonable”, beninteso, analizzabile con mezzi matematici) una serie di ritmi, di fenomeni e oseremmo dire di armonie tendondo a ripercuotersi anche in esso. Un big-bang dell’internet, un’entropia dell’internet, un internet dai buchi neri che ne scandiscono la struttura e vi pulsano dentro.
Cronaca. Catania. La questura autorizza una manifestazione fascista degli estremisti di Forza Nuova, e ne vieta invece una degli antifascisti.
Cronaca. Agrigento. Incendiati quattro autobus della ditta che gestisce, fra l’altro, il trasporto degli immigrati nei “centri d’accoglienza”.
Cronaca. A fine settimana arriva il numero 1621.
Persone. Menzione straordinaria (per quel che vale) per Valeria Marini, passata onorevolmente dallo status di bonazza a quello di Vera Signora. Sono sempre le donne a difendere la dignità quando il clan va a ramengo, e io mi ricordo di una ammirevolissima Sandra Milo che, ai tempi della decraxizzazione, quando i principali gerarchi abbandonavano il capo in fuga, rispondeva ai cronisti che l’inseguivano: “Craxi? Per me è sempre un grand’uomo!”.
Menzione straordinaria (ma all’inverso) anche per l’ignoto dirigente nazionale dei Ds che, alle ultime elezioni, ha avuto la brillante idea di presentare Cecchi Gori come candidato dell’Ulivo a Catania. Oltre ad essere selvaggiamente trombato, il poveraccio è stato anche incriminato per voto di scambio coi mafiosi (“La mi scusi, occhè lei è un maffioso? Avrei un problema da sottoporle…”).
“Origin81” wrote:
evita di parlare di Treviso in maniera dispregiativa
Tocca ai trevisani evitare di essere percepiti in maniera dispregiativa: uno come Gentilini insozza tutta una città, e quindi chi è di Treviso o si dissoci oppure si rassegni a esser preso per complice e dunque “dispregiato”. Dico Treviso perchè tu hai fatto questo nome: ma se avessi detto “Agrigento” (dove la gente sostiene i distruttori dei Templi) o Catania (dove la gente ha votato a lungo per i candidati vicini ai mafiosi) ti avrei risposto esattamente nella stessa maniera. Sono siciliano, amico mio, e voglio tanto bene alla Sicilia da non perdonarle niente. Tu, che sei veneto, fa’ lo stesso. :-)
Arnaldo wrote:
Ehi, Francesco M., pikki duro sul “papa non cristiano, ammesso che ci sia mai stato…”, dici tu. Beh, se scrivi qui, di certo hai un po’ di amore per il dialogo; e quindi la -conoscenza- dell’altro.. Epperò questo facile liquidare il papa, sic et simpliciter, con: imprecisione “anche questo gira in fuoristrada corazzati”, gratuità “benedice Pinochet – fa santo un pilastro del franchismo”, illazioni “aiuta la destra “liberale” in Italia per qualche scuola privata e qualche crocifisso – c’e’ la censura vaticana! – la maledizione papale dei preservativi favorisce milioni di morti per AIDS”! Boh.. mi sa di stantìo. Di acredine (ke un laico come Riccardo O. non ha; ed è anni luce lontana da un Diego Cugia, etc..). Con profondo rispetto… Innamorato del vangelo e del dialogo… tuo Marco
Marchino wrote:
vieni per un po’ a vivere dove vivo io, tra napoletani, calabresi, albanesi e chi + ne ha + ne metta, a vedere i bei risultati del tuo eden multietnico.Prima di decantare il profumo delle fogne vedi di ficcarci il nasino per un bel po di tempo; poi ne possiamo riparlare.La tolleranza può essere solo proposta e quindi accettata o meno, ma non deve essere un obbligo imposto. Io evito chi non mi accetta perchè non posso obbligare nessuno a farlo
Caro Marco, ho cinquant’anni e ho visto cose, nella mia vita, che tu non hai mai visto e non ti sognerai mai di vedere. Perciò lascia stare il riccardino e il nasino e il “vieni dove vivo io”. Ok? Poi, comincia a prendere il vizio di ragionare. Senno’ resterai negro come sei ora. Il “negro” non è quello che ha la pelle nera: è quello che gira con la sveglia al collo, bianco o nero che sia. Affettuosamente. r.
blauritter thermopilai@katà-mail.com wrote:
Chiese agli Dei sognando
Leonidas il re
cent’anni da vivere
ancora
(anche da ilota)
per poter pagare
tutti
i suoi debiti d’amore.
Bene, credo di non poter essere sospettabile di simpatie per “l’estrema destra europea”, quindi ti spiego tranquillamente che:
Cardini vive a Firenze. Credo ci viva anche Tarchi. Dire che vengono a Firenze apposta mi pare forte.
Chiamarli “esponenti dell’estrema destra europea” è fuorviante. Sono due intellettuali, e sono di destra nel senso semplificatorio del termine. In effetti per certe cose lo sono, ma Tarchi ha spiegato più volte che lui si sente ormai più vicino agli ambientalisti che alla destra, e che non vuole più che lo definiscano di destra. Ha scritto cose contro l’America, di recente, che sarebbero prese a modello da molti di quelli che saranno a Firenze. Oggi ha smentito di partecipare a qualsiasi delle cose fiorentine, in una lettera alla Stampa. Cardini ha le sue squinternatezze, ma schematizzarlo così non ha senso. È molte cose accademiche e colte, prima che di destra.
Detto questo, facciamo anche che siano di destra e punto. Ma far passare la loro eventuale presenza a Firenze come un pericolo fascista che aleggia sulle giornate fiorentine è uguale alle copertine di Panorama e simili. E non capisco come dovrebbe impicciarsi il Governo della presenza a Firenze di un paio di vecchi professori postfascisti. Davvero.
Riccardo,
ma è mai possibile che non si vada mai a verificare quello che dice Indymedia.
E’ per caso diventato l’unica fonte d’informazione attendibile?
Ero a Firenze come correlatore di un workshop internazionale sulle economie alternative. Presiedo un consorzio che si occupa di privato sociale (lavoriamo a progetti interculturali e di nuovi municipalismi) al cui interno lavora la casa editrice Arianna.
La stessa che viene definita di estrema destra.
Tutto questo non è solo falso ma vergognoso. Di più, ridicolo, vista la nostra adesione al movimento. Come può una casa editrice che pubblica Latouche e Snyder essere definita di estrema destra? solo l’ingoranza produce tali aberrazioni.
Sono francamente schifato dal modo stupido di gettare merda sulle persone senza informarsi prima.
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