In Spagna, dopo la cacciata di Aznar, le indagini si fanno sul serio e gli assassini vengono presi. E da noi. Mah. Intanto, stiamo rifacendo le cazzate di fine Ottocento…
Terrorismo. In Spagna, appena tolti di mezzo i politici che le usavano per i fatti loro, le indagini sul terrorismo hanno fatto un deciso passo avanti. Diversi organizzatori di attentati sono stati individuati e arrestati, rendendo così più difficile la messa in atto di ulteriori stragi e difendendo, per quanto possibile, la sicurezza dei cittadini. In Italia, alle (poche) indagini mirate si preferisce affiancare, e talvolta sostituire, il rastrellamento indiscriminato dei “sospetti”. Da un punto di vista democratico, non è una bella cosa. Da un punto di vista pratico, serve a poco. Il metodo spagnolo (post-Aznar) è insieme più efficiente e più pulito. Lì, la lotta al terrorismo è veramente cominciata. Da noi, è ancora in gran parte oggetto di propagande politiche e di demagogia.
Con la lotta al terrorismo, naturalmente, non ha nulla a che fare la presenza militare, ormai rischiosissima, dei nostri militari in Iraq. Questa irresponsabile spedizione, decisa per motivi aziendali (gli appalti della ricostruzione) e non patriottici nè militari, ricorda ormai da vicino le prime spedizioni coloniali (Massaua, Eritrea, Abissinia, ecc.) con cui la destra fine-Ottocento dilapidò le risorse italiane e instaurò una politica che portò a cinque guerre. Adua, è la parola che viene in mente allo studioso. Non s’è verificata finora – è una fortuna – ma l’irresponsabilità e superficialità dei politici, nel prepararne l’esito, è esattamente la stessa. Via dall’Africa, dicevano allora i socialisti. Via dalle colonie, diciamo adesso, via dall’Iraq, via dall’impero, prima che le buffonate romane e le concioni retoriche e i coraggiosi proclami dalla poltrona diventino – un’altra volta – la tragedia e la strage di tutta una gioventù.
E’ un Vietnam, ormai è evidente. Con le sue atrocità da ambo le parti, dal lato dei guerriglieri e dal lato degli occupanti. Con la differenza che questi ultimi, potenza civile e aderente a Ginevra, hanno delle responsabilità giuridiche ulteriori. Il bombardamento di un edificio religioso, ad esempio, con strage di chi vi era dentro, costituisce, secondo tutti i precedenti giuridici e le convenzioni internazionalmente riconosciute, un crimine di guerra in capo all’ufficiale in comando. Costui, se mai dovesse – per ragioni di servizio – metter piede in territorio italiano, ad esempio ad Aviano o a Sigonella, dovrebbe essere immediatamente arrestato dalle nostre Autorità e consegnato al tribunale internazionale dell’Aja per esservi processato.
Inciucio. Il principale frutto dell’inciucio non è l’inciucio in sè, ma il reciproco riconoscimento.
Cavalleria. Sputtanata ormai definitivamente l’istituzione dei Cavalieri del lavoro (industriali mafiosi a Catania, ladroni internazionali a Parma), i commercianti romani hanno chiesto e ottenuto dal sindaco l’istituzione del titolo di “cavaliere del commercio”. I primi cavalierati sono già stati solennemente consegnati in Campidoglio.
Marsiglia. Rinvenuto dopo sessant’anni il relitto del P-41 Lightning su cui Antoine de Saint-Exupéry si inabissò in mare il 31 luglio del ’44: l’aereoportava ancora le insegne della Francia Libera di cui lo scrittore era un combattente.
Cronaca. Roma. Rissa alla stazione San Pietro fra una decina di ultras adolescenti (venuti da Ladispoli a supportare la loro squadra) e alcuni agenti della locale polizia ferroviaria, insultati prima e aggrediti poi dai giovanissimi tifosi. Questi ultimi (cappellini e magliette con scritte “Gioventù aggressiva”) sono riusciti a rompere il naso a uno dei poliziotti prima di venire ridotti all’impotenza – con l’intervento di diverse volanti – e accompagnati al commissariato. Gli scalmanati supporters dell’Astrea (il nome della loro squadra, che gioca in un campionato minore ed è la squadra ufficiale della Polizia Penitenziaria) sono stati rilasciati alcune ore dopo con alcune denunce a piede libero per resistenza e lezioni.
Cronaca. Roma. Blitz antibaraccopoli sugli argini del tevere, da via Salaria a castel Giubileo. Sessanta baraccati fermati e espulsi, altrettante baracche demolite. Brillante operazione ecc.
Giosi wrote:
Gli amici di Chiama l’Africa si stringono in questi giorni intorno a Secondo Ferioli e alla sua famiglia a cui è improvvisamente mancato il figlio Giovanni. Ci uniamo al loro coraggio, alla fede e alla speranza dimostrata nell’affrontare questa prova difficile.
Non capisco… e chi non aderisce a Ginevra, allora è esente da responsabilità? Chi butta bombe sulla sede dell’ONU, o su quella della Croce Rossa, può dire a propria difesa “che c’entra, io sono un terrorista quindi posso fare quello che mi pare”?
Finalmente qualcuno che lo dica!!!!
Esatto!!!!
Il caso Spagna è la prova provata che è la polizia la risposta al terrorismo, che è e resta un’attività criminale non un atto di guerra.
Nel nostro paese (culla del diritto, sig!) NESSUNO che abbia avuto la bontà di spiegare al popolo la fondamentale differenza che passa tra le due cose. Sì è al contrario preferito far credere a tutti di essere piombati uno film di pessima fattura in cui la SPECTRE si combatte con i bombardieri.
Il terrorismo non è uno stato, non ha territorio , non ha popolo, non ha confini, non ha esercito regolare e non aderisce ad alcun trattato, fargli la guerra (convenzionale) è come tentare di pettinarsi con una sega a nastro!!!
Communque Aznar è sempre lì, il passaggio di consegne lo sta facendo in questi giorni.
I primi arresti invece il giorno prima delle elezioni.
Il Post Aznar????
A chi?
Della serie:
….e da quel giorno nei giardini tornarono a fiorire le rose……..
Prrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!
Chi ordina ai propri uomini, guerriglieri o regolari che sinao, di asseragliarsi in un luogo di culto, ospedale, abitazione civile, etc. rende l’edificio ipso-facto un obiettivo legittimo e anzi e’ passibile di essere giudicato per crimini di guerra.
La mia non più giovane età mi ha consentito, in gioventù di partecipare alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, e a fianco dei mvimenti di liberazione nazionali africani.
Oggi visto i risultati conseguiti in entrambi i casi non posso che augurarmi la permanenza in Iraq degli americani fin quando non sarà assicurata la sicurezza degli iracheni, da quattro vigliacchi capetti vogliosi soltanto di assicurare per sè ed i loro un futuro di nuovi dittatorelli.
ale, scusa, ma che c’entra la rivolta degli sciiti col terrorismo?
Si devono per prima cosa chiamare le cose coi loro nomi, se si vuol cercare di risolvere i problemi. In Iraq un esercito è andato per prevenire l’uso di armi di distruzione di massa da parte di un dittatore. Le famigerate armi sono evaporate, ma l’esercito è rimasto per democratizzare. Ora che il popolo (perché gli sciiti sono un popolo, non terroristi) invoca sovranità, l’esercito ordina la cattura vivi o morti dei suoi capi. Per far ciò centinaia di persone innocenti (compresi i soldati) muoiono solo negli ultimi 20 giorni e dall’inizio dell'”operazione” sono morti oltre DIECIMILA civili innocenti. Questa è lotta al terrorismo? No Ale, scusa, ma non è così semplice. Il terrorismo internazionale è altra cosa e la morte di migliaia di persone inermi e già massacrate da dittatura ed embargo è solo un innalzamento della soglia dell’odio sostenibile.
Vallo a raccontare ai parenti dei polverizzati dalle nostre bombe, che stiamo facendo un’operazione di pace, antiterrorismo e democratizzante e che saremmo legittimati a bombardare ospedali perché dentro ci sarebbero dei terroristi e ciò come tu dici renderebbe “l’edificio ipso-facto un obiettivo legittimo”.
Freccianera, premetto che il terrorismo & le WMD le citi tu, nel mio post non ve n’e’ traccia anche perche’ non c’entrano un accidente. Il mio era un giudizio tecnico: e’ VIETATO schierare soldati – e le convenzioni equiparano, e cio’ va a loro vantaggio e protezione, i guerriglieri ai soldati – in luoghi come ospedali, luoghi di culto e simili che sono protetti dalle convenzioni. Farlo e’ un CRIMINE DI GUERRA e rende quei luoghi un obiettivo legittimo. Non lo dico io, non e’ un giudizio morale e prescinde dalla situazione specifica in Iraq e da chi lo fa: che siano . Ripeto: GUERRIGLIERI e non TERRORISTI. Che gli sciiti siano un gruppo etnico-religioso (definirli popolo e’ IMHO errato: io poteri convertirmi domani e diventare sciita nonostante le radici biologiche e culturali siano toscano.partenopee) e non una banda di terroristi e’ pacifico, inutile discutere. Cio’ su cui e’ possibile discutere e’ se siano insorti gli sciiti iracheni o una milizia appartenente ad un preciso partito con una leadership definita – e con un certo ma NON maggioritario seguito di popolo tra gli sciiti – che ha motivi politici suoi per farlo.
Ok, andiamocene tutti e lasciamo che comincino a scannarsi tra di loro. Poi immagino che dovremmo opporci ad un possibile intervento ONU di ri-pacificazione, perché tornare sarebbe ovviamente assurdo no?
Mi e’ bastato leggere la prima frase del primo paragrafo per farmi cascare le braccia. Ma come “appena tolti di mezzo i politici che le usavano per i fatti loro, le indagini sul terrorismo hanno fatto un deciso passo avanti”???? Ma come si fa a dire una bestialita’ del genere?
Mi fai veramente cascare le palle.
quote:
“Il terrorismo non è uno stato, non ha territorio , non ha popolo, non ha confini, non ha esercito regolare e non aderisce ad alcun trattato, fargli la guerra (convenzionale) è come tentare di pettinarsi con una sega a nastro!!!”
Freccianera
E io quoto perchè dovete capirlo.Cazzo.Come si fa a combattere un organizzazione criminale con una guerra su scala nazionale? E’ controproducente.La guerra produce disperazione. E sai cosa fa la gente disperata? S’attacca a qualsiasi cosa gli dia la speranza. E se la speranza e’ rappresentata da un Santone di merda come puo’ essere Bin Laden o compari questa gli si butta in braccio . E questo al di la’ del fatto che il terrorismo sia strumentalizzato o meno. Ci sarebbe piuttosto da capire chi finanzia i santoni. E li si che ne verrebbero fuori delle belle. Tu cerca chi ne trae beneficio eh…vi faccio una domanda. Chi ha guadagnato qualcosa dagli attentati e dalle guerre che ne sono derivate?MAH