E il decreto salva-calcio? Niente, per ora. Al suo posto il governo farà un decreto salva-italiani, pensando alle famiglie nei guai col campionato vero, quello del ventisette. E quando scatterà? Dal primo aprile…
Il decreto. Allo scopo di salvare la capitalizzazione di numerose famiglie italiane che rischiano di non potersi iscrivere al prossimo Campionato di sopravvivenza, il Governo ha deciso di emanare un provvedimento straordinario (il c.d. decreto “salva-gente”) che consenta loro di non pagare tasse, affitti, scarpe per i piccoli, supermarket, acqua, gas e luce per i prossimi cinque anni. “Questo decreto si è reso necessario – ha detto il Presidente del Consiglio – perché non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze della mancata partecipazione di tutte queste famiglie al prossimo campionato. Potrebbe nascerne addirittura – ha aggiunto sorridendo – una rivoluzione!”. Il decreto non ha tuttavia mancato di suscitare polemiche: “Un passo verso una finanza allegra in cui le spese più assurde vengono finanziate dallo stato”, secondo il portavoce dell’Associazione pallonari, Tanzignotti.
Economia 1. Cala il fatturato industriale, di quasi il sette per cento. Come mai? La colpa, ovviamente, è della spietata concorrenza delle industrie nuove, cinesi, giapponesi e coreani. Sfruttando spietatamente la manodopera, costoro producono beni a bassissimo costo, che cacciano dal mercato i nostri poveri industriali. Noi siamo civili, infatti, e siamo – sob! – costretti a pagare moltissimo gli operai. Quante volte vi siete sentiti ripetere questa solfa? Dalle statistiche Ocse, tuttavia, risulta una situazione un po’ differente. I dipendenti italiani prendono meno di quelli giapponesi, e molto meno di quelli coreani. Ma come fanno allora giapponesi e coreani a vendere così a buon mercato i prodotti? Boh. Sarà perché lì, fra una cosa e l’altra, gl’industriali pensano anche all’industria.
Economia 2. Cento miliardi di euri l’anno, secondo l’Eurispes, il bilancio di Cosa Nostra e associate per il 2004. Sedici miliardi solo la camorra.
Archeo. Dario Melotti, tecnico della Praxis, azienda che produce calcolatori e sistemi automatici di controllo, è stato sospeso per cinque giorni per aver scritto sul video di un calcolatore la frase: “Viva la rivoluzione proletaria”. L’episodio è avvenuto in un cantiere Enel dove il tecnico aveva dovuto riparare e collaudare un calcolatore. La frase, una delle tante che vengono scritte per controllare che tutto funzioni bene, non è stata gradita dal cliente, che se n’è lamentato. La Praxis, al rientro del tecnico, gli ha notificato la sospensione con una lettera che tra l’altro dice: “Essendo la prima volta che lei incorre nell’addebito contestatole, si può pensare che lei abbia tenuto questo comportamento senza l’esatta comprensione della sua gravità”. Il fatto è accaduto il 13 maggio 1971, a Milazzo. (by massi)
Scout. “Egocentrici ma consapevoli delle loro fragilità, disponibili ad aiutare gli altri ma un po’ ‘allergici’ alla religione, sensibili ai problemi del mondo (guerre, fame, inquinamento) ma poco fiduciosi nella capacità degli adulti di risolverli”. Il ritratto di milleduecento adolescenti scout tra i dodici e i sedici anni in una ricerca Iard su esploratori e guide dell’Agesci.
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Umanità. A un anno dall’intervento umanitario nel Kossovo, numerosissimi serbi risultano ancora vivi.
Carinzia. Accordo fra i socialdemocratici e i post-nazisti di Heider: governeranno insieme la piccola regione austriaca culla di tante gentili tradizioni europee.
Cronaca. Roma. Un adolescente rumeno è innamorato di una coetanea romana. I due decidono di fuggire di casa e andarsene a vivere insieme. Ma come? Il ragazzo prende lezioni, e diventa un abilissimo topo d’appartamento. Ruba solo ai ricchissimi, però: fra le vittime della sua abilità un Senatore (di cui la storia non fa il nome) e poi addirittura un Ministro (di cui lo fa meno ancora). Quest’ultimo, imbufalito, mobilita tutti i gendarmi del Regno: non è assolutamente ammissibile che rimanga impunita una tale offesa. Alla fine il giovane viene catturato. Evaderà acrobaticamente? Alla prossima puntata.
Libri. Luigi Anania fa racconti e vino (Brunello di Montalcino). Silverio Novelli è giornalista e sommelier. Insieme hanno curato “Confesso che ho bevuto, racconti sul vino e il piacere del bere”. Fra gli autori: Benigni, “Bifo“, Guccini, Iovinelli, Lolli, Jiga Melik, Gianni Mura, Silverio Novelli & Gianandrea Turi, Gabriella Urbani. Prefazione di Luigi Veronelli.
Info: info@deriveapprodi.org
Orioles si scive “cento miliardi di euro” non “di euri”.
L’ignoranza vola su ali di cristallo.
e perché mai non si dovrebbe assimilare ai comuni sostantivi maschili? lo decidi tu e le grammatiche? o come diceva Saussure lo decide la massa parlante? è un po’ presto per decidere che non è grammaticale il plurale in -i di euro. Viva la rivoluzione proletaria, innanzitutto linguistica.