Imperdibile (come sempre, del resto) il paginone di Guia Soncini sul Foglio di sabato scorso:
Diario di un inizio di primavera con gli ormoni (suoi) ancora in letargo
Dev’essere primavera, perché tutte le canzoni d’amore mi fanno piangere. Dev’essere primavera, perché le ragazze si levano le calze. Dev’essere primavera, perché c’è questo problema degli strati di vestiti che si sottraggono e dei gusti di gelato che si moltiplicano. Dev’essere primavera, perché le giornate si sono allungate. Dev’essere primavera, perché ho tutt’un subbuglio di ormoni. Dev’essere primavera, perché al mercato ci sono tutti i colori di tulipani. Dev’essere primavera, perché sono finiti i saldi. Dev’essere primavera, perché sono cominciati i ponti. Dev’essere primavera, perché mi sono cresciuti i capelli. Dev’essere primavera, perché ho comprato uno stock di mutande rosa. Dev’essere primavera, perché ho messo la suoneria del Piotta sul cellulare, ordinato una granita, messo da parte per più tardi le pagine e pagine di pantaloni capresi e mules traballanti, tirato fuori un blocco e un pennarello e iniziato a fare la lista delle ragioni per cui dovresti amarmi. Il cameriere ha scosso la testa, ma spero fosse per l’esigua mancia lasciata dai giapponesi del tavolo a fianco.
Sono disponibile ad una censura da parte del dr. Neri, l’articolo si doveva concludere: “è Primavera perché non vedo l’ora che qualcuno mi dia una botta….”
Carino.
Ha scritto di peggio.
Boh! Deve essere la primavera! ;-) :p