Con la scusa dello spam

Tanto per abbaiareSi parla di tassare le e-mail. L’idea è venuta da Bill Gates in persona, e viene motivata con la necessità di porre un freno al fenomeno dello spamming. Ma in effetti potrebbe essere un modo per “regolare” l’internet…

Spam. E’ terribile: esiste un mezzo di comunicazione, nel pianeta, non tassato, non controllato e tecnicamente non controllabile dai governi. Uno scandalo del genere non si verificava da almeno tremila anni, quando fu inventato l’alfabeto. Oggi si chiama posta elettronica, e l’allarme che suscita è almeno eguale a quello di Assurbanipal quando gli riferirono che la gente comune, con quell’invenzione fenicia, poteva scambiarsi idee senza che lui ne sapesse niente. Assurbanipal non era un tipo particolarmente socievole né aveva, come politico, problemi di consenso: immagino quindi che le sue contromisure non siano state particolarmente sofisticate (impalare i maestri di scuola, o qualcosa del genere). Oggigiorno, con la democrazia, non possiamo senz’altro imporre alla gente di non mandarsi lettere, o anche posta elettronica, per non far dormire male il governo. Per farlo abbiamo bisogno di un pretesto: siccome per posta elettronica viaggia un sacco di spam – ecco il pretesto – allora per la tranquillità dei cittadini mettiamo sotto controllo le mail così, fra le altre cose, lo spam è più difficile e ognuno può leggersi la sua posta elettronica (supercontrollata) in santa pace.
Il governo reale, nell’internet, non è costituito dai “governi” territoriali ma dall’insieme delle corporation che operano (in parte parassitariamente) nella rete. Di esse, la principale è Microsoft. Che è responsabile dello spamming almeno sotto due profili: come Microsoft, per l’insicurezza intrinseca del suo sistema operativo, che rende difficilissimo agli utenti difendersi da intrusioni indesisderate; e come parte del sistema commerciale delle corporation, che è in buona parte basato sullo spamming, cioè sull’imposizione forzata di un messaggio indesiderato. I megacartelloni nelle città, gli sms pubblicitari, gli spot dentro i capolavori sono tutte forme di spam. E anche nell’internet, il novanta per cento dello spam non viene da matti isolati, ma da serie società commerciali, regolarmente operanti e riconosciute. Aziende serissime come Yahoo, pochi mesi fa, hanno dovuto togliere dai propri portali dei link a dialers che fino a quel momento erano rimasti liberi di intrappolare i lettori.


Il governo reale di solito non emette decreti-legge (sull’internet peraltro impossibili da applicare) ma si limita a modificare a proprio vantaggio, e a svantaggio degli utenti, le condizioni tecniche che reggono il funzionamento del sistema. L’idea di Microsoft, pertanto, non è di limitare le e-mail per legge, ma semplicemente di tassarle. Così, pur formalmente libero, il Web finirebbe sotto il controllo dei provider a monte, che a loro volta sarebbero del tutto inermi alle pressioni delle corporation (Microsoft in testa) che ne monopolizzano le tecnologie. Questo monopolio, sul piano strettamente tecnologico, avrebbe ormai le ore contate (Linux cresce sempre di più, rispetto a Windows, nella rete); con un meccanismo del genere avrebbe un potente aiuto “politico” che gli consentirebbe di sopravvivere come puro sistema di potere avulso dalle leggi di mercato, e dunque di introdurre un collo di bottiglia dalle conseguenze incalcolabili nel cuore della tecnologia occidentale.
Microsoft, fisicamente, è americana. E’ un paradosso grazioso che l’uso di una tassazione arbitraria come strumento di governo venga proprio dall’America, alla fine di un ciclo. La civiltà americana era nata infatti – e s’era resa indipendente dalla società-madre – proprio dalla ribellione a un atto di tassazione arbitraria, con cui l’allora monopolistico establishment inglese aveva cercato di riportare sotto controllo un mercato che gli sfuggiva. Da quella ribellione nacquero il Parlamento Continentale, la Dichiarazione di Jefferson e infine gli Stati Uniti. Il ciclo è durato circa duecentotrenta anni.

Mercato. L’agorà è l’opposto del bazar. L’agorà ha un versante politico e “ricreativo”. Questo versante si riversa sull’economia in varie forme, come circolazione di beni ma più ancora di stili di vita e idee. Nel bazar non si può “sprecare” nulla, cioè non si possono fare investimenti collettivi a lungo termine. Società pre-civile (re e mercanti protetti), basata sui pochi. Nell’agorà si può “perdere tempo”, cioè costruire nuove idee. Società cittadina, basata sull’uno e sui molti. Nel bazar si tratta hardware. Nell’agorà si tratta software.

Marines. Che cosa dice il generale dei marines che alla fine della carriera pronuncia il suo ultimo discorso sulla piazza d’armi davanti ai merines inquadrati? “Brothers and sisters”, fratelli e sorelle. Che è l’appellativo ufficioso con cui, al di fuori del servizio, fanno riferimento gli uni agli altri (e alle altre) gli appartenenti al corpo.
Come per i legionari e o i giannizzeri, la superiorità militare che permette la polizia del mondo – o, secondo i punti di vista, la rapina – si basa, molto più che sui vantaggi tecnologici, sulle virtù “convenzionali”: disciplina, addestramento, obbedienza agli ordini, coesione. Nessuna di esse è gratuita, e tutte insieme sono accessibili solo agli imperi. Le loro radici si trovano tuttavia molto in profondo nei meccanismi sociali: e consistono nel senso di identità e nell’autostima collettiva che esse garantiscono a gruppi sociali che normalmente ne sarebbero tenuti privi.
L’ideologia dei marines, così, è uno delle poche tracce rimaste del vecchio egualitarismo americano. L’american dream, abbandonato da gran tempo dalla società nel suo complesso, sopravvive come ideologia “militare”. Così fu per i mercenari romani del tardo impero o, sotto forma di fanatismo religioso, per i giannizzeri turchi.
Vivono in una loro intensissima microsocietà, calda e rigorosamente chiusa. Non sono americani (non erano romani, non erano turchi). Alla fine del servizio – e solo allora – viene loro concessa la cittadinanza sotto forma d’ammissione alla middle class.

Palestina-Israele. Circa cinquemila abitanti sono emigrati da Gaza negli ultimi tre anni. Altri quindicimila hanno abbandonato nello stesso periodo il centro di Hebron, quattrocentocinquanta la città di Betlemme, e così via. In tutti i Territori occupati, un lento ma costante esodo della popolazione è causato non solo dalla violenza immediata ma anche dalla crisi economica che ne consegue: almeno il settanta per cento della popolazione è rimasta senza lavoro in seguito a eventi bellici o disposizioni dell’autorità d’occupazione. Il flusso migratorio non arriva tuttavia a bilanciare l’incremento demografico della popolazione palestinese, ancora assai superiore alla media israeliana.

Economia. Boom del commercio equo e solidale in Italia. Aumento di oltre il cinquanta per cento del fatturato in due anni. Quattro milioni di consumatori.

Eurostar. “Su questo treno è vietato fumare. I consumatori di cocaina sono pregati di accomodarsi nell’apposita vettura in testa al treno”.

Cronaca. Arrestati a Roma due ladri che rubavano ringhiere antiche da vecchi caseggiati per rivenderle ad amatori. Che fine hanno fatto le *ringhere* di Milano?

Cronaca. Cosenza. Praia a Mare. Fabbrichetta tessitura Marzotto chiude e va in Cecoslovacchia. 191 a casa.

giovannirealdi@libero.it wrote:

“Ci sono due partiti in realta’, il Partito dell’Alfabeto e quello senza. Se apparteniamo al primo, non consideriamoci autosufficienti, ne’ importanti…”. E torna così il divario tra uomini delle 100 parole e uomini delle 1000, di Lorenzo Milani. Ma c’è un elemento di complicazioni: 80 tra le 100 parole di coloro che a 100 si fermano sono di altri: televisive, mediatiche. E valgono di più di qualsiasi millesima parola. Appaiono, ergo sono vere

Avviso. Per problemi di stampa del giornale il numero ora in edicola di AntimafiaDuemila è bimestrale e comprende febbraio e marzo. Comunichiamo inoltre che a partire da questo numero Antimafia Duemila sarà distribuita solo nelle edicole di Bari, Napoli e in tutte quelle di Sicilia e Calabria. Per abbonarsi, telefonare a 0734.818462 o scrivere a: antimafiaduemila@antimafiaduemila.com. La redazione

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9 Commenti

  1. Spiacente, anche se ho sempre apprezzato tutti i tuoi testi ritengo l’uscita sullo spam molto infelice.
    Non perchè la M$ sia la panacea o innocente o chissà che, non perchè l’idea della tassa sullo spam sia difendibile, solo per il tono da tifoseria.
    E il sw è insicuro… (è usato dal 90% degli utenti, è naturale che sia il più attaccato).
    E linux sta crescendo (è da 10 anni che viene detto ma gli unici progressi che vedo vengono fatti dal ramo IBM e Sun, che hanno molto a spartire con M$ e poco con la comunità open source).
    E la pubblicità è spam (quindi prima di fare un’affermazione come questa la M$ dovrebbe prima abbandonare giornali tv e siti con la propria ?).

    Sterili affermazioni le mie come le tue, da tifosi allo stadio. Abbandono molti forum (punto informatico, anyone?) perchè la diatriba Linux-Windows li rende illeggibili e infrequentabili; non credevo di trovare toni simili qui. Peccato.

    U.U.

  2. Non posso inviare una e-mail ad un tot di persone (i cui indirizzi sono pubblici!) per farmi pubblicità e vabbè, ma perchè ogni sera torno a casa e trovo la mia cassetta della posta riempita di tonnellate di cartacce inutili??

  3. lo spam si può combattere anche se:
    1 tantissimi utilizzano il pc con lo stesso livello d’attenzione con cui utilizzano il telecomando della tv
    2 se è in continuo aumento, vuol dire che in questa spazzatuta molti ci guardano.
    Detto questo, la differenze fra Bazar e Agora è geniale.

  4. Micro$oft fa veramente pena. Rivende un PC vestito di nero a un prezzo convenientissimo (circa 189 carte) chiamandolo Xbox e spacciandolo per una console da videogiochi. Maldestramente tenta di “castrarlo” impedendo agli utenti di fare “cose strane” con la loro “console”. Ma poi qualcuno QUI scopre che si riesce a installare linux su questa macchinina , senza neanche modificare l’hardware, trasformandola di fatto in un PC (Navigazione Internet/Email /Multimedia DVD/DivX Musica e quant’altro…)
    Cosa vi devo dire… io l’ho comprata perchè micro$oft per ognuna che ne vende perde un centinaio di dollari (la vende sottocosto per strozzare la concorrenza… vedi Sony ecc) e perchè così con un prezzo decente ho una stazione multimediale a casa per giocare, vedere film , ascoltare musica e navigare in internet. Microsoft Tiè!

  5. Il mio provider fa girare un analizzatore di posta che individua con sufficiente esattezza i messaggi di spam e li ‘marchia’: aggiunge nel subject una dicitura ***SPAM***. Dopodichè lasciano a me di decidere che farne: nello specifico ho messo un filtro che mi sposta le mail marchiate nel cestino.
    Strumenti simili ne esistono anche a livello utente: Mozilla thunderbird tanto per dirne uno integra un sistema antispam direttamente nel programma di posta.
    Dov’è il problema? Perchè i provider non possono attivarsi nella stessa maniera?

    U.U.: nessuna persona sana frequenta i forum di P.I.

    Lori: non sono sicuro che siano ancora in perdita sulle x-box

  6. Io ho alcune caselle email presso Aruba.it. Ho pagato 2 euro/anno per antispam + antivirus. Quanto basta per eliminare COMPLETAMENTE il problema.
    Dunque la proposta dell’email tassata ha tutt’altro senso, in verità.

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