A chi rompe il cazzo il Cavaliere?

Oibò. Il tam-tam della rete riporta che un giornale che non leggo mai (e forse faccio male) spiattella nel titolo di un editoriale una sospirata esortazione: “Non rompa il cazzo, Cavaliere”. L’editrice è Veronica Lario in Berlusconi (la dicitura vale solo in questo senso e non al contrario: in Veronica Lario c’è stato solo, forse, Cacciari). Non è a lei, ma a qualcuno della famiglia, presumo, che va attribuita la responsabilità di aver scelto come nome di un foglio “Il Foglio“. Andando a tentoni e a giudicare dall’originalità pare più il parto di parente alla lontana: che so, un cugino scemo, una cognata, qualcuno tipo Natalia Estrada. Paolo Berlusconi, invece, non c’entra: tutti sanno che aveva votato per chiamare il giornale “Mmphffgh”. Dicevo, comunque, oibò: Giuliano Ferrara pubblica il suddetto pezzo di Pietrangelo Buttafuoco e scippa alla sinistra una rivelazione epocale almeno quanto “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca”? Terminata la lettura mi sono tranquillizzato: Buttafuoco leccaculeggia e salamelecca prendendo per il culo più noi che il presidente del Consiglio: “Non rompa il cazzo, Cavaliere. Vossia lo sa di suo com’è fatto Vossia stesso. È già bello e fabbricato per un Blob. E non può pretendere di farsi raccontare alto, bello e biondo perché il Berlusconi che ha vinto l’Italia, non è questo, ma l’altro. E sa che in Blob c’è tutto il capitale di Vossia, quello che non ha prodotto altra immagine che il successo. Cavaliere dunque, non rompa il cazzo”. Lo immaginavo. Un detto siciliano recita: “Chine nescia tunnu un mora quatratu”, chi nasce tondo non muore quadrato. Se c’è una certezza nella fisica dai tempi della teoria della relatività generale, è che Ferrara è incontestabilmente, irrimediabilmente tondo.

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3 Commenti

  1. Ciao Gianluca,
    fammi capire una cosa: esistono più Gianluca Neri, hai una doppia personalità o più semplicemente – più comprensibile – sei soggetto a cambiare opinione o idea?
    In questo caso ti farebbe anche onore, ma francamente il tuo radicale ripensamento sull’articolo del Foglio ( a firma Buttafuoco) che prima giudichi “coraggioso” e poi “leeccaculo” e offensivo per il lettore, mi ha quantomeno sorpreso. Cosa è successo? Il weekend ha portato consiglio? Hai scoperto che il pezzo era scritto da quel “fascistone” di Buttafuoco?
    E poi dai .. da quarantadue mi aspetto sempre delle ironie folgoranti, non le scontate battute sull’originalità del nome del quotidiano o altre francamente un po’ scontate.
    Con inalterata stima
    EmmeBi

  2. In effetti ritengo si possa tranquillamente parlare di schizofrenia. In realtà ho letto il pezzo con calma, e ho cambiato idea. Lo ritengo un filo paraculo, per quanto, a mio parere, rappresenta un grande passo per “Il Foglio”, un piccolo passo per l’umanità.

  3. no me piacere e marito con uno uomo,che mai possibile de le vedere!si io uno marito e uno uomo che contigo,con amore,che l’aiutare,no uno uomo invisibile!ma,oggi no existe verro uomo…esempio:me io adora silvio,ma no vorrei vivre con lui!soltanto me piacere uno giorno le vedere le coccolare l’abbracciati,perche il molto bello,ma silvio e altros gentes come lui a cosa de “denero”=inaccessibile…peccato la cattiva de uomo!

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