“Torneremo al 30 per cento”. È la dichiarazione del direttore del TG1 alla notizia della clamorosa “sconfitta del giorno dopo”, dopo un suo prevedibile editoriale a favore del voto. Si parla di una perdita secca di 850 mila spettatori rispetto alla media annuale. Adesso imito Facci. (Facci Mode ON). È qui che casca l’asino (cioè l’articolista de La Repubblica). Perché le cifre, messe così, non sono attendibili. Il Fatto Quotidiano ci va più cauto e snocciola 500 mila. Il fatto è che la perdita andrebbe calcolata di giorno in giorno, non solo QUEL giorno. È una perdita di lucidità tipica della sinistra quando canta vittoria per una sola defaillance dell’avversario. (Facci Mode OFF). E qui Filippo non avrebbe ragione, avrebbe fottutamente ragione. Lo sa perfino Minzolini che è un tipo che riflette prima di parlare. Se è per questo riflette anche dopo, non si può dire che non abbia una testa lucida. Quindi sta sparando le sue ultime cartucce prima di dover cambiare linea editoriale. Perché dovrà per forza adeguarsi all’arrivo di un nuovo TG, quello di Mentana, che si pone come modello di riferimento filo-governativo più efficace perché inattaccabile, basato su un uso sapiente della par condicio. Minzolini ha fatto un’ammissione: “Ho sbagliato, ho messo troppa politica” (visto? È uno che riflette anche dopo), però ha aggiunto subito: “Mentana non mi tocca, anche se vedo l’effetto curiosità. Lui può permettersi di fare un TG con quattro notizie, io se ne metto meno di ventidue non rendo un buon servizio all’audience di Raiuno”. Mente. Sa benissimo che Mentana non farà un TG con quattro notizie. E poi Mentana mostra di saper riflettere anche senza aver una testa lucida, lo si vede quando passa la linea ad un collegamento e guarda il monitor con espressione pensosa. Sta riflettendo. Ma se ormai sa riflettere anche la concorrenza, cosa farà allora Minzolini? Se ne andrà? Inutile illudersi: non se ne andrà. Come non se ne andrà nemmeno Berlusconi. È la faciloneria (stavo per scrivere coglioneria, ma non l’ho scritto) di Bersani & Co. (sta per compagni) a illudersi e a illudere che qualcuno se ne andrà prima o poi. Resteranno tutti fino alla fine della legislatura. L’unico modo per contrastare Berlusconi è dire in giro che porta sfiga. Perché oltretutto è vero. Lo dimostrano gli editoriali di Minzolini.
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