Lei di lavoro deve far vendere più dischi che può. Mi dice: “Sai, io li vedo i dati veri sulle vendite dei cd. Cifre da paura. I primi in classifica, i big, vendono 200 dischi a settimana”. Uhm. Sono certo che sbaglia. MiticoLiga (n.1) e MiticoVasco (n.2) non possono vendere così poco. Loro hanno SUCCESSO – è importante, che l’abbiano, per il riscatto di tanta gente. E la FIMI Nielsen non ci dà mai le cifre vere perché non riesce letteralmente a contarli, vendono troppo. Di sicuro è così. E tutto il resto è invidia. Però questa cosa mi deprime. Voglio dire – quanto mi ha detto mi ha turbato. Faccio come se niente fosse? Mi dilungo sui Tokyo Hotel che sono entrati in top ten (al n.9) estromettendo subito Marracash? Cincischio sul fatto che oltre a MiticoLiga e MiticoVasco anche il n.3 (Shakira) e il n.4 (Litfiba) sono di sssinistra? Insomma, insisto a parlare di dischi? Voi capite che mi sento irrilevante come Bersani. Facciamo così, parliamo dei libri più letti sotto l’ombrellone, sì, dai, questa è una bella cosa estiva da fare. TheClassifichiamo quella classifica lì.
Vado a cercarla su Panorama. Perché non ne voglio sapere dell’occhiuta spocchia della sinistra che si arroga una superiorità cultural-letteraria ecc. Panorama si basa a volte su Tuttolibri, inserto de La Stampa, a volte su classifiche elaborate dal Servizio Classifiche di Arianna. Tuttolibri si affida a Nielsen Bookscan, che lavora su 900 librerie. Poi assegna punteggi dal più venduto in giù tipo la Formula 1. Arianna invece pondera 850 librerie poi bilancia il tutto telerilevando su un panel. Le due top 10 sono così simili che per me una copia l’altra, non so chi.
Ad ogni buon conto, al n.1 ci sono Camilleri e Lucarelli con Acqua in bocca. Di Camilleri non posso parlar male, dalla sua penna è uscito Luca Zingaretti. E anche di Lucarelli non posso parlar male, è un collega. Scrive di musica. In modo pallosissimo e banale, ma lo dico perché sono invidioso: Lucarelli guadagna un sacco di soldi e ha SUCCESSO. Certo, lui scrive per XL e io per Rolling Stone. Cosa che insieme all’aspetto fisico e allo strapotere atletico mi rende più figo di lui, quindi Lucarelli mi spiace per te perché so che ci soffri – ma non sei che un INVIDIOSO.
Al n.2 Antonio Pennacchi, vincitore del premio Strega, con Canale Mussolini. Pennacchi è noto per aver scritto Mio fratello è figlio unico. No, col cavolo: Pennacchi ha scritto Il fasciocomunista, che al cinema è diventato Mio fratello è figlio unico perché Daniele Luchetti ha capito che per portare la gente al cinema ci voleva il titolo canzonato, e Rino Gaetano e la nostalgia blablabla, e questa è stata l’intuizione che ha reso il film più conosciuto del libro e di conseguenza Pennacchi è INVIDIOSO perché alla fine i libri sono meno popolari di una delle centomila canzoni degli anni 70.
Al n.3 c’è Silvia Avallone. Ne sono ovviamente INVIDIOSO, ma non so chi sia. Quindi fatemi guardare. Nata a Biella 26 anni fa. Primo romanzo Acciaio pubblicato da Rizzoli, entrato tra i finalisti del già citato premio Strega; a Panorama dice che su Facebook “I lettori possono contattarti e scriverti quel che pensano a caldo del tuo libro: questo è molto ganzo”. L’unico altro (toscano) che io abbia mai sentito usare “molto ganzo” è Piero Pelù. Comunque inseguo Silvia, scopro che l’è topa, deh; vado su Facebook e scopro che abbiamo addirittura 4 amici in comune, il che è strano, io di amici ne ho pochissimi (cosa che non meraviglierà nessuno) e tra quei 4 c’è quel barbagianni di Bersani – no, non il Bersani irrilevante – l’altro, il Bersani che canta. Scopro altresì che ha tre musicisti preferiti. Gli AFO4, gruppo di Piombino in giro dagli anni 90, che ora come ora ha un po’ di visibilità con la cover di L’estate sta finendo dei Righeira (Signùr che depressiù). Poi, i Radiohead e Gianna Nannini. Non so perché, la cosa mi stride. Cosa c’entra la Nannini coi Radiohead? Ipotizzo che gli scrittori non capiscano veramente nulla di musica, a partire da Nick Hornby (che però capisce di calcio). Siete liberi di ipotizzare che lo stia ipotizzando perché sono INVIDIOSO, anzi, mi sento di sposare la vostra ipotesi, farò di lei un’ipotesi onesta.
Al n.4 Camilleri da solo con Montalbano. Il che fa pensare che Camilleri al n.1 ci sarebbe arrivato da solo e che Lucarelli abbia cercato il duetto per guadagnare credibilità tipo Toto Cutugno quando si portò Ray Charles in spagoletta a Sanremo – perché sei INVIDIOSO, Lucarelli!!!! Al n.5, Bice Cairati, ovvero Sveva Casati Modignani, con l’ennesimo best seller. Negli anni 70 scriveva col marito Nullo Cantaroni libri-inchiesta sulla violenza sessuale. Appena iniziati gli anni 80, hanno scritto Anna dagli Occhi Verdi, hanno venduto trecentomila copie, e allora ciao ai libri-inchiesta e agli anni Settanta, anni di INVIDIOSI. Poi al n.6 c’è Il filo che brucia di Jeffery Deaver, maestro della suspense col suo ennesimo thriller teso e incalzante eccetera eccetera, mi sa dell’equivalente scritto di un disco di John Legend o Norah Jones, ve lo potete tenere e sono INVIDIOSO di voi che avete la finezza di apprezzarli, tutti e tre.
Al n.7 c’è Gramellini – per fortuna in top ten non vedo Severgnini. Gramellini io lo conoscevo come moralista da prima pagina de La Stampa, invece, apprendo che “è noto al pubblico per la sua presenza alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio”. E questo rumore che sentite è Massimo Gramellini che cade tanto in basso – nella mia considerazione – che lo potete udire battere in terra ed andare a pezzi sulle pietre in fondo alla mia mente.
(…se siete di sesso maschile: c’era una citazione)
Non perché io trovi noioso come la morte il programma di Fazio, e divertenti come un’estrema unzione i siparietti tra lui e la Littizzetto. No, non è questo – sono semplicemente…
(già sapete) (è il ritornello, si era capito?)
Chiudono la top 10 Patricia Cornwell (c’è a chi piace) e Stephen Meyer (Breaking Dawn) (al n.9 come i Tokyo Hotel) (vedete come li ho ripresi?) (non sono bravo?) (non siete un po’ INVIDIOSI?)
Mi sono perso qualcosa. L’articolo non mi dice chi è decimo. Eh, Panorama non è proprio più lo stesso da quando non c’è più Forattini. Per fortuna c’è il suo sito ufficiale. Le vignette più recenti sono: “Spagna-Olanda 1-0, Spagna campione del mondo” e si vede un toro con un tulipano in bocca.
E nell’ultimissima ci sono Ilary e Totti a letto, lei gli chiede “Cosa senti per me, Francesco?” “UN PROFUMO DI SENSI!”.
Quella di ieri sul Giornale di Feltri è molto satirica, c’è Berlusconi felice e vittorioso che stappa una bottiglia e spara via il tappo, e il tappo è Fini.
Contro ogni evidenza.
Ma cosa ne voglio sapere io, dicono che Forattini a Panorama venisse pagato 6mila euro a vignetta, quindi è evidente che è spassoso, e se non vi fa ridere è perché vi ha punti nel vivo, haha, come D’Alema col bianchetto.
Oppure non ridete perché siete un po’…
And that’s enough. Buone vacanze. Specie se state a casa. Io vorrei ma non posso. E sono un tantino…
Madeddu è bravo, però la smetta di cimentarsi con i vernacoli toscani: “scopro che l’è topa, deh” non si può leggere…
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ma la avallone mica è toscana.
“mi sento di sposare la vostra ipotesi, farò di lei un’ipotesi onesta” grazie! m’hai fatto fare una risata di cuore… e de sti tempi è cosa rara… ;)
Un sarà miha un’enorme frecciata a Carlo Pastore?
Madeddu potrebbe fare anche la classifica dei migliori necrologi dell’Eco di Bergamo e mi farebbe ridere e riflettere ugualmente.
Vorresti dirmi che Fabio Volo è già uscito dalla top ten? E adesso da dove le usciremo tutte quelle frasi intro-riflessive che tempestano i socials networks? Ci toccherà mica aspettare il prossimo libro di Bruno Vespa, diamine!
Una ola per la trasferta in Libronia.
E io che credevo che solo la classifica dei dischi fosse deprimente.
Adesso mancano solo le 10 cose più cool dell’estate.
Nel senso del figo, non del fresco.
Ok è una battuta idiota.
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