Pur dichiarandosi pratico di miracoli, a Silvio Berlusconi non riuscirà il più spettacolare, che consiste nel diventare uno e trino: Presidente del Consiglio, Presidente della Repubblica e, infine, Papa. Ha già ricoperto il primo di detti ruoli per ben due volte, per il secondo si è pubblicamente candidato, ma per quanto riguarda il raggiungimento del terzo obiettivo non sembrano esserci speranze. Non tanto per una questione di vocazione, quanto a causa dell’indisponibilità di determinati accessori necessari per ricoprire il ruolo di pontefice: per recuperarli Berlusconi si è rivolto a Dell’Utri il quale, sprovvisto al momento di mitra, è riuscito a reperire solo qualche lupara. Silvio, prendendo in disparte il fedele Marcello, gli ha poi spiegato che intendeva procurarsi una mitra, non un mitra. Ma non se l’è presa più di tanto perché può capitare a chiunque di commettere un errore simile: lui stesso ha recentemente scoperto l’esistenza questa stramba regola grammaticale secondo la quale – non ha ancora capito come – un sostantivo può cambiare da maschile a femminile in relazione al significato. È successo durante il G8, quando ha notato Bush e Blair darsi di gomito additandolo come “il pistola”. I veri grattacapi per Berlusconi arrivano invece dall’altro deputato siciliano, Gianfranco Micciché, coinvolto in un’inchiesta sullo spaccio di cocaina. Grave imbarazzo in Forza Italia per le circostanze grazie alle quali la vicenda è venuta casualmente alla luce. Nei giorni scorsi l’avvocato Taormina, difensore di Anna Maria Franzoni, aveva dichiarato: «Sto seguendo una pista». Col delitto di Cogne non c’entrava niente, ma alla fine della pista ha trovato Micciché.
Papa Silvio I°
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C O N S I G L I O D I L E G G E R E
Gentile Società civile, lancio un grande appello a tutto il popolo italiano per far nascere una Legge di Iniziativa Popolare ferrea, da scrivere in modo chiara e ad interpretazione inequivocabile che stabilisca una volta per tutte le condizioni di INELEGGIBILITA’ di candidati di partito politico per il Parlamento e Governo Centrale e Locale. Espongo sinteticamente i punti che andrebbero tradotti in articoli ed inseriti nella Legge Costituzionale Nazionale come di seguito illustrata in esempio.
DIVIETO ASSOLUTO DI ELEGGIBILITA’ IN UN PARTITO POLITICO PER IL PARLAMENTO E IL GOVERNO CENTRALE E LOCALE A PERSONE:
1) CHE SONO STATE CONDANNATE CON SENTENZA DEFINITIVA PER REATI NON COLPOSI ANCHE SE IL REATO E’ STATO ESTINO PER RIABILITAZIONE, AMNISTIA O INDULTO;
2) CHE SI TROVINO SOTTO INDAGINE O SOTTO PROCESSO PER DEI REATI NON COLPOSI;
3) CHE SONO STATE ASSOLTE CON SENTENZA DUBITATIVA O PER PRESCRIZIONE DEI REATI NON COLPOSI;
4) CHE SONO STATE DICHIARATE FALLITE, PROTESTATE E INTERDETTE DA UN PUBBLICO UFFICIO;
5) CHE SI TROVINO IN SITUAZIONE DI CONFLITTO DI INTERESSI;
6) CHE SVOLGONO ALTRI IMPIEGHI PUBBLICI E PRIVATI OLTRE A QUELLO DI PARLAMENTARE. (Non si può rappresentare adeguatamente un popolo se si svolgono due o più lavori insieme, come usano fare per esempio alcuni degli avvocati-deputati in Parlamento del partito di Forza Italia;
7) CHE ABBIANO GIA’AVUTO IL MANDATO DI PARLAMENTARE, MINISTRO, PREMIER E I VICE PER 2 LEGISLATURE;
– L’abolizione dell’immunità parlamentare (autorizzazione a procedere per indagare, arrestare e giudicare un politico sospettato di reato), perchè la Legge deve essere uguale per tutti;
– l’abolizione della Legge sul segreto di Stato;
– riduzione dello stipendio parlamentare portandolo a livelli più onesti, e senza rimborsi vari. Per esempio io proporrei 6 mila euro per un Parlamentare, 8 mila per un Ministro e 10 mila per il Premier).
Detto questo, vorrei conoscere un vostro commento su quanto argomentato e che ne parliate anche in giro con la gente comune e anche con i giornalisti di tutti i Mass-Media.
Per concludere esprimo grande stima e solidarietà a tutti quei cittadini onesti che si battono da sempre per difendere e far valere il principio di legalità e di trasparenza in Italia ed altrove.
Cari lettori lascio anche a voi i commenti su quanto detto.
Silvio I° Papa.
Troppi ricchi ed un’infinità di poveri.
I restanti 7,8,9, non più del 10% degli italiani possono avere solo problemi di salute non di sopravvivenza.
Se per “miracolo”, giammai per decreto legge, un quinto della ricchezza dei ricchi, in denaro e in beni immobili, venisse versata nelle casse dello stato, i ricchi rimarrebbero sempre ricchi e i poveri finalmente potrebbero preoccuparsi solo della propria salute.
Il Presidente del Consiglio che non è nato ricco, né ha ereditato pozzi di petrolio, essendo o essendo stato il quarto uomo più ricco del mondo, restituendo all’erario il quinto delle sue ricchezze non solo potrebbe vantarsi di aver salvato l’Italia, ma metterebbe un’ipoteca per la candidatura al papato.