La questione è stata spolpata ed analizzata ieri pomeriggio su FriendFeed a seguito di una mia segnalazione sulle impavide parole del Ministro La Russa. Diceva di “non rispondere delle proprie azioni” e che loro attendono fiduciosi i verdetti, “ma non accetteranno mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle Regionali. Chiaro?” E tondo.
Poi un commento di Lorenzo Lazzeri ha quadrato il cerchio. La Regola, semplice (temporale), prevede che una certa cosa vada fatta in un determinato tempo. La Sostanza è che ha più senso che la compagine di Governo sia rappresentata anziché no. La Forma è che se le regole le metti c’è un motivo e la Legge dice che se le cose vengono o meno fatte a norma di legge (shape fitting) la responsabilità è della Magistratura.
Se non ti piace e tiri dritto, nella migliore delle ipotesi hai un nome semplice: arrogante. Il problema è che l’arroganza in politica (il mancato rispetto delle regole che per altri valgono -ad esempio nessuno parla delle liste della Fiamma Tricolore Destra Sociale nelle provincie di Asti, Cuneo e Torino, escluse per i medesimi motivi lombardi) ha un rovescio della medaglia inaccettabile: l’eversione. Che tra parentesi è un reato non all’acqua di rose. La boutade del Ministro della Difesa Ignazio La Russa è divertente fino ad un certo punto da uno che ha il controllo dei carrarmati e paracadutisti. A seconda della gravità delle proprie azioni di norma le persone ne rispondono eccome, certe volte al tribunale dell’Aia.
Dicevo che il commento perfetto alla questione è arrivato da Lorenzo il quale, rispondendo all’argomentazione “il popolo non capisce e quel che passa al bar è che «non ci permettono di votare»”, ha trovato un buon esempio da dare in pasto al popolo che non capisce. E vediamo se così capisce, e lo dico con il cuore in mano perché è un concetto da seconda elementare, prima e dopo, in tempo fuori tempo, campanella ricreazione, quelle cose lì.
In sintesi la cosa sta tutta qui: la prossima volta che devo pagare l’IVA e sono in ritardo di un giorno “invece del ravvedimento operoso, allegherò una nota per spiegare che comunque l’ho pagata (la sostanza -ndb), e qualche giorno di ritardo (la mancata forma -ndb) è un inutile formalismo”.
Se cambi IVA con tasse vale anche per i dipendenti e, se non contiamo i preti e i camorristi, dovremmo aver coperto più o meno tutti.
A volte sembra una cosa fatta apposta, per rappresentarsi come vittime e avere il pretesto per non rispondere delle proprie azioni.
E quello che fa male è che era tutto già previsto, fin da quel marzo di 16 anni fa.
a parte la risata al pensiero di carrarmati e paracadutisti in Piazza Duomo o a Piazzale Clodio guidati da un intrepido La Russa (mi viene in mente Fiorello, più che un golpe), il discorso però potrebbe essere anche letto al contrario. qualcuno potrebbe dire: se c’è un ravvedimento oneroso per aver pagato l’IVA in ritardo, perchè non ce n’è uno anche per aver presentato in ritardo le liste? che so, li facciamo partire con un handicap, come nel calcio? potrebbe essere un’idea. nel caso, raddoppierei l’handicap visto che gli avvocati che dovevano consegnare il ricorso di Formigoni … sono arrivati tardi al TAR con 10 minuti di ritardo e hanno trovato chiuso (lo so, sembra scherzi a parte …)
La prossima volta che arrivo tardi in stazione e perdo il treno, giuro che le tiro furoi tutte:
– “Vogliono impedirci di partire!”
– “Siamo stufi di queste Ferrovie che vogliono imporre la loro burocrazia!”
– “Difendiamo il diritto di viaggiare!”
– “Gli orari hanno un senso solo se tutelano il viaggiatore, ma se gli impediscono di prendere il treno costituiscono un vulnus da estirpare con ogni mezzo”
– “Gli orari sono soltanto dei formalismi astratti”
– “Viaggiare è un diritto, le Ferrovie vogliono togliercelo”
and so on, ad libutum
sto paese mi ha già stancato…chissà i miei poveri bambini…cosa sarà stà fogna tra 20anni…