Diciamocelo chiaramente: eravamo quattro amici al bar. O se preferite quattro gatti, che strillano alla luna nottetempo. O quattro cani per strada, per dirla alla De Gregori. Un’infinetismale minoranza, rumorosa, ma pur sempre una minoranza. I numeri sono lì a testimoniarlo: 30.000 blog su Splinder, qualche altra decina di migliaia sparsi tra le altre community: Clarence (6.700), il Cannocchiale (quasi 2.000), Virgilio e Tiscali (dati non dichiarati), Excite (5.350), Bloggers.it (3.000). Aggiungiamo quel pugno di glob ospitati su comintà internazionali o su server singoli, e arrotondando (per eccesso), otteniamo una cifra che si aggira sulle 60.000 unità. Dato grossolano e lordo, nel senso che se poi scremassimo i blog morti, quelli che che vengono aggiornati una volta al mese, quelli aperti giusto per fare un test e via discorrendo, la cifra andrebbe probabilmente dimezzata.
Allora proviamo a metterla giù semplice: diciamo che i blogger italiani attivi sono, a naso, circa 30.000. I navigatori della rete, invece, sono 14 milioni, ovvero il 32% della popolazione. Va bene, non tutti navigano tutti i giorni: e allora, attenendoci alle statistiche del Censis, diciamo che il rapporto va fatto tra bloggers e navigatori che si collegano almeno una volta a settimana (ovvero il 70%, pari a meno di 10 milioni di persone). Ecco, i blogger rappresentano lo 0.3% degli internauti italiani. Praticamente uno sputo nell’oceano.
Vogliamo essere generosi? Allora facciamo questa ipotesi, assolutamente arbitraria e discutibile: diciamo che per ogni blogger attivo, ci sono una ventina di persone che, pur non avendone uno, leggono abitualmente i blog. Questi frequentatori, dovrebbero essere circa 600.000. Ricapitoliamo: 30.000 bloggers si dividono, in termini di accessi e visibilità, le briciole di una tortina di 600.000 internauti che navigano almeno una volta alla settimana.
La prova del nove sono le statistiche dei blog, il numero degli accessi registrati nel giorno medio. Andate a cliccare sull’iconcina di ShinyStat, quando la vedete. Scoprirete che nella maggior parte dei casi, ogni blog si guadagna a fatica le sue 50 – 60 visite al giorno, quando va bene. Le cosiddette ‘blogstar’, quel centinaio scarso di punte di diamante del mondo dei blog, viaggiano su cifre che vanno dai 300 agli 800 visitatori giornalieri. I dati, nella maggior parte dei casi, sono accessibili a tutti. Qualche esempio? Eccolo:
Manteblog ha una media di 500 visitatori al giorno.
EmmeBi , in rapida crescita dopo l’estate, ha registrato circa 330 visitatori al giorno negli ultimi due mesi.
x§°nalita’ c°nfu§a viaggia sui 7-800 visitatori al giorno.
Luca Sofri su Wittgenstein raccoglie 800 visite quotidiane.
Brodo Primordiale ne riceve circa 400.
Poi ci sono i superblog, che si contano sulle dita di una sola mano a cui un mafioso ha mozzato almeno l’indice e il pollice. Come Gnu, dove gli accessi quotidiani raggiungono cifre impensabili per chiunque altro (12.000 visitatori al giorno di media).
C’è poco da stupirsi, quindi, se l’iniziativa dei GNUaward abbia scatenato una tale canizza. Doveva essere un gioco. Ma per qualcuno, il premio avrebbe potuto rappresentare anche un riconoscimento di qualità, di inventiva, di capacità di scrivere.
L’interpretazione più diffusa, al contrario, è stata quella di un’occasione per ottenere un briciolo di visibilità in questo piccolo microcosmo frammentato, di uscire dall’anonimato, di guadagnare i canonci quindici minuti di gloria. Per un pugno di click, si è sollevato un polverone: accuse di slealtà, lobbismo, massoneria dei Very Important Blogger. Di fronte al quale, Mr. Gnu ha fatto l’unica cosa sensata che si poteva fare, assegnando i premi ai rosicatori più accaniti, ai blog più assurdi, al meglio del peggio. Godetevi la notorietà guadagnata. E se potete, cercate di sfruttarla al meglio, visto che non durerà a lungo. Ci sono ancora tanti blog da scoprire, la fuori.
che palle… bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa……………….. la questione si placa (come si dice a Napoli, si addormenta la creatura) e puntualmente spunta qualcuno che la ritira fuori…. che coglioni…. bastaaaaaa!
Eddai non tirate fuori le imbarazzanti statistiche di accesso di GNUEconomy che poi si scopre che il 90 % dei visitatori rimane sul sito da 0 a 10 secondi…(Stats – Registrazione – Durata visita). Considerato che ci vogliono parecchi secondi per caricare la home page molti vengono qui e chiudono la pagina prima che si legga qualcosa! ;-) Scherzi a parte (ma non tanto), la blogosfera è davvero ridicolmente piccola rispetto alla marea di internauti italiani. Leggete i commenti sui blog…tanti son fatti da altri blogger. Scriviamo fuffa per noi e per altri blog, che leggono, commmentano, ripostano, rileggono. Il cerchio della vita dei blog.
Faccio un commento tecnico che non interesserà a nessuno. La faccenda dei visitatori che stanno pochi secondi potrebbe dipendere da una errata (o non fatta) configurazione del programma delle statistiche (che mi sembra abbastanza evidente).
yawn
se si è tanto bravi a leggere le statistiche dei blog, allora come mai i premi di GNUECONOMY hanno portato così pochi accessi ai blog premiati? Forse i dodicimila erano a organizzare una festa a casa di GNeri? Ma mettete uno shinystat gratuito anche voi, che vi basta
Non si può limitare la discussione, solamente su un fatto meramente quantitativo e quindi alzare una analisi sul sistema blog in base alla media dei contatti giornalieri. Io conosco blogger che neanche lo mettono il contatore. La questione credo che sia un’altra. Il sistema in se è sempre stato descritto come un diario virtuale ed è una grande stronzata. A chi interessa entrare in un Blog, per leggere che cosa ha mangiato per colazione una persona o per quale motivo non si è presentata a lavoro il giorno precedenza oppure a che ora è andata a dormire l’altra notte. Sono stronzate. Il blog serve per comunicare, per scambiare opinioni, per condividere idee. Non per leggere stronzate o per vedere quale blog ha i maggiori contatti.
Giacomo Leopardi, iniziò prestissimo a leggere nella biblioteca del padre, e il suo precettore quando li chiedeva a quattro, cinque anni perché li piaceva tanto leggere, lui rispondeva: “per sapere di non essere solo”. Quando verso i dodici anni incominciò a scrivere, lo stesso precetore domandava: “Giacomo, perché ti piace tanto scrivere?”, lui sapete cosa replicava? “Per paura. Paura di non vivere abbastanza a lungo per far conoscere il mio spirito ed il mio intelletto”.
Cosa centra il Leopardi? Centra e come se centra.
Il blog non è un diario virtuale. I diari reali, quelli fatti in carta, sono intimi, riservati, dove noi conserviamo le nostre senzazioni, le nostre paure, i nostri sogni. E non voglioamo dividerli con nessuno, siamo gelosi. E’ il nostro giardino dei segreti. Il blog è l’esatto contrario. E’ il luogo dove noi scriviamo, dove diciamo: “ehi guardate che ci sono anch’io, io esisto!!!”. E noi scriviamo e leggiamo nel mondo dei blog, perché non vogliamo sentirci soli, vogliamo sentire che siamo parte di qualcosa di importante, di un mondo che vive, che respira, che pensa. Un mondo diverso da quello reale, dove non conta pensare, sentire ma essere, apparire. Il blog è lo specchio del nostro intelletto e del nostro spirito, e quindi cerchiamo di usarlo al meglio.
Quello che dobbiamo fare, è cercare di trovare una soluzione all’intero mondo dei blog italiani, la nascita di una sorta di portale dove far convergere tutti i sistemi blogger che ci sono in circolazione. Da Virgilio a Tiscali, da Splinder a tutti gli altri. Un movimento, ecco cosa dobbiamo fare un movimento dei Blogger, che magari riescano ad avere anche un domani una testata periodica, una radio e perchè no anche una tv.
Blog non è un diario virtuale, ma è qualcosa di molto reale e tangibile, più di quanto si possa immaginare.
a parte la lunga tirata iniziale che mi ricorda molto l’Equazione di Drake per l’arbitrarieta’ e inconoscibilita’ delle cifre, entrando nel merito, mi spieghi come rientra nel tuo ragionamento http://www.asphalto.org, che ha 1000 hits al giorno unici (senza reload; i 12000 di gnu pure?) ormai da parecchi anni?:)
antonello, cristo, che palle… il sindacato dei blogger, ci manca solo questo e abbiamo proprio finito…
A prescindere dagli GNUawards e dai vari j’accuse, penso che 600000-30000= 570000 lurker di blog sono decisamente troppi. Domanda da “ignorante”: ma i feeds/news aggregator influenzano le statistiche di accesso ai siti? e se si come?
Altra domanda GnuEc ha 12000 accessi ma “solo” 24000 pagine viste ora mi chiedo: Ma le pagine dei commenti vengono contate. Stando a questi dati vorrebbe dire che chi visita Gnu legge “in media” i commenti di un solo post.
Ma forse mi sbaglio . Non riesco a seguire l’isola degli abbaioni e commentare insieme. Per me vince Giada
ops -siano- decisamente troppi
Nonostante la prosopopea( ;) ), Antonello dice una cosa giustissima: smettiamola di considereare i blog come semplici diari personali e di stare a contare solo il numero di accessi. Comunque un “movimento” di blogger non mi sembra una buona idea: secondo me i blog funzionano perchè sono disaggregati. Poi le reti di relazioni si formano, ma da sole. Interventi “dall’alto” falserebbero la natura dei blog: gli aggregatori che ci sono bastano e avanzano…
Io volevo fare i complimenti ad Antonello che ha spiegato fantasticamente cosa è un blog facendo un bellissimo parallelo con Leopardi.La storia del movimento che dovrebbe avere una testata mi sembra sbagliata,i blog sono persone che interagiscono tra loro,e basta.Però la parte dove spiega cosa è un blog leggetevela perchè è perfetta.
sono nuovamente d’accordo con filippo
La quantità non è nulla se confrontata con la qualità. Il fenomeno Blog cambierà il modo di rapportarsi in termini comunicativi in un futuro molto prossimo. I premi ed i concorsi lasciano il tempo che trovano.
Le elezioni del 2005 passerano anche da internet. Ed il digitale terrestre esiste già anche se lo si vuole dipingere come qualcosa che ha da veni’. Come cantava il Califfo: “Tutto il resto è noia”
Sono nuovamente d’accordo con Proserpina.
Chiariamo una cosa: avere un blog non significa necessariamente prendere parte ad una competizione. Non stiamo facendo una gara per vedere chi registra più accessi, e questo voleva essere il succo dell’intervento. ‘Farsi’ un blog significa (tra le altre cose) utilizzare uno strumento di comunicazione per confrontarsi, spiegarsi, trovare affinità ed affrontare divergenze. E’ un meccanismo un po’ anomalo, che funziona meglio in un microcosmo: quattro amici al bar riescono a divertirsi molto più di quattromila persone in una convention.
…speriamo che la Lucarelli decida di ‘Farsi’ un blog(ger).
scusami, ma non ho capito il senso del tuo intervento. in pratica parli di blog come se parlassi di forum e di newsgroup.
un blog non e’ uno strumento di comunicazione, e’ uno strumento di annunciazione, esposizione e manifestazione. la comunicazione (dal punto di vista del media) avviene la’ dove puoi lasciare un commento (che e’ un meccanismo forum/ng)
E il trackback dove lo mettiamo? E il rimando a distanza? E, appunto, i commenti (che sono una cosa comunque diversa da un forum)?
hai finito il mascao? cmq IMHO il trackback e il rimando a distanza sono un meccanismo simile ai giornali e giornalisti che si citano e intervistano tra di loro. non e’ comunicazione bidirezionale (magari lo e’ tra di loro), e’ ipertesto. il commento invece e’ comunicazione bidirezionale, ma non e’ blog, e’ un tool che non necessariamente fa blog. ma qui siamo nel campo delle pippe. passo da BIG a it.binari.x.erotismo.amatoriale, anche li’ e’ come un bar, ma sono tutti nudi :)
Non l’ho mangiato perché ho scoperto che mia madre invece del mascao aveva comprato (orrore tremendo) il cioccolato fondente Nestlé: da un estremo all’altro. Ma BIG cos’è? E soprattutto, c’è ancora qualcuno che usufruisce dei newsgroup binari nell’epoca del peer to peer? Incredibile. Secondo me trackback, commenti, e possibilità di citarsi a vicenda sono eccome un meccanismo di interazione, e quindi comunicazione (che poi è comunicazione anche quando non c’è nessuno che risponde): se ti cito sul mio blog, ti mando un feedback (‘retroazione’ mi pare un po’ ingegneristico e inquietante, come termine, ‘riscontro’ troppo asettico), se ti commento, pure, e la discussione prosegue. E’ un meccanismo meno vincolato, e per questo più aperto, più potenzialmente creativo, più fertile (non per niente, io ho smesso di frequentare le perle di usenet per darmi al blog: oltre al fatto che c’è meno ‘rumore’, c’è pure più tempo, e spazio per sé): ma è un meccanismo analogo. Non per niente si verificano le stesse dinamiche: brodoprimordiale che dà del coglione a genna è una scena vista e rivista (e non perché al povero genna dà del coglione pure facci!).
Per un pugno di click
Per un pugno di click di Marcello Berengo Gardin su Gnueconomy Diciamocelo chiaramente: eravamo quattro amici al bar. O se preferite quattro gatti, che strillano alla luna nottetempo. O quattro cani per strada, per dirla alla De Gregori. Un’infinetisma…
BIG e’ la sezione pruriginosa di Clarence. E poi che c’e’ di male nei ng binari? per le foto sono ottimi, secondo me meglio del p2p (che e’ meglio per tutto cio’ che supera i 300k). Guarda fosse per me userei pure gopher se ne valesse la pena. non ho pregiudizi sulle vecchie tecnologie :) per la questione della comunicazione mi trovi d’accordo, salvo il fatto che rimango dell’idea che il blog puo’ far nascere il dialogo (noi stiamo dialogando infatti), ma non e’ uno strumento che necessariamente lo alimenta. a differenza di forum e ng ad esempio e’ naturalmente autoritario. io ti impongo l’argomento e se tu cadi nella tela lo commenti. Per carita’, non e’ una critica negativa, e’ solo che sto cercando di tracciarne i contorni.. a proposito di contorni, mi e’ venuto un certo appetito…
bah, su splinder ne ho registrati almeno una ventina. altro che dimezzati…
Grazie, grazie, grazie! Per fortuna qualcuno mi regala un consiglio intelligente. E io che già mi ero montato la testa dopo questo importante riconoscimento (non che avessi rosicato, ma va beh) e volevo monetizzare le migliaia di accessi che grazie ai Gnuaward intasano il mio misero blogghettino :-D. Si, lo so la concorrenza è spietata cercherò di esserne all’altezza. Temo che abbia ragione chi ha sostenuto l’ottimismo delle tue cifre. Credo che neppure un sesto di quei 60.000 blog italiani sia ancora attivo ed aggiornato almeno una volta alla settimana. Hai ragione nella frase conclusiva, ci sono tanto i blog interessanti da scoprire, ecco perchè avevo chiesto di rimettere disponibili i link iscritti alle varie categorie del “concorso”, era giusto per uscire dal solito giardinetto.
Mah. Troppe seghe mentali, ragazzi. Io (e tanti altri) scrivo solo per l’effetto terapeutico che mi fà. Poi, certo, anch’io vado a controllarmi gli accessi e i commenti. Anche nel mio blog si sono create una serie di relazioni “naturali”. ma non è una fobia, come lo è invece per GniùEconomi. Però su una cosa sono d’accordo. Blog da scoprire. E’ vero, ce ne sono un’infinità. E questa è la cosa più divertente.
Mah. Troppe seghe mentali, ragazzi. Io (e tanti altri) scrivo solo per l’effetto terapeutico che mi fà. Poi, certo, anch’io vado a controllarmi gli accessi e i commenti. Anche nel mio blog si sono create una serie di relazioni “naturali”. ma non è una fobia, come lo è invece per GniùEconomi. Però su una cosa sono d’accordo. Blog da scoprire. E’ vero, ce ne sono un’infinità. E questa è la cosa più divertente.
proserpina: be’, e’ abbastanza normale che tu sia d’accordo con i post vuoti del Facci: mi sembra coincidano con i tuoi contenuti.
marcello: al di la’ dell’ottimismo o pessimismo delle cifre (sia io che te possiamo andare piu’ a “sensazioni” che a statistiche su alcune di quelle cifre, come il numero di lettori medio o il numero di blog abbandonati) dici una cosa giusta, ma non abbastanza. la cosa giusta e’ che il mondo blog e’ un piccolissimo sottoinsieme del totale, e che vi sono interi mondi, all’interno dell’internetsfera, che non sono mai venuti in contatto con questa piccola porzione e ne ignorano pure l’esistenza. pero’ nonostante questa buona premessa perdi l’occasione per notare un altro fatto: la stessa “blogosfera” e’ troppo grande per avere caratteristiche di comunita’. all’interno dell’insieme dei blog vi sono molti mondi autoreferenziali. un errore che fanno in molti e’ di credere che il proprio piccolo mondo costituisca la totalita’ della categoria, come una rana che ha sempre vissuto in uno stagno e ritiene che al di la’ di quel che circonda lo stagno non ci possa essere poi molto altro di interessante nel mondo. si hanno quindi alcuni effetti un po’ buffi, visti dall'”alto”, come La Pizia che afferma di aver fatto parte della prima generazione di blogger italiani (ignorando che gia’ il 2000 costitui’ il boom del mondo E/N in Italia, sul modello americano dell’Everything/Nothing… guai a dire a un E/N che e’ un blogger, anche se tecnicamente e contenutisticamente non sono mai riuscito a vedere dove sia la differenza!), oppure il Neri che e’ convinto, e lo dice pure, che sicuramente nessun altro blog puo’ eguagliare per interesse quelli che preferisce lui. dimenticando che per conoscerli avra’ dovuto seguire dei links, e da questi altri links, e che il numero di blogs aumenta a un ritmo maggiore di quanto lui scopra nuovi siti, e che e’ facile che un insieme di nodi sia totalmente o quasi totalmente autoreferenziale; cosi’ come il Neri non conosce il mondo E/N (e, suppongo, neanche molti altri), quasi nessuno conosce lui ne’ la maggior parte dei blog che lui ha candidato, nel mondo E/N (che esiste ancora: http://www.asphalto.org e http://www.abietto.net tanto per dirne due dei piu’ anziani, o http://www.picchilosa.net, http://www.mafaldina.com…; persino Proserpina un tempo si definiva E/N-ista, prima di adottare la nuova definizione che piace tanto ai media, agli organizzatori di convegni e ai professori di scienze della comunicazione).
non esiste una auditel del web, e caro Marcello ne’ io ne’ te avremo mai la certezza che non ci sia un qualche blog che ha il triplo o il quadruplo degli accessi di GNU e di cui nonostante cio’ non abbiamo mai avuto notizia perche’ la sua utenza non ha mai avuto motivo di incrociarsi con gli interessi degli gnuisti…
Caro psy, non credevo che ti rodesse così tanto da farti continuare questo grazioso suicidio sulla questione E/N. Devo, gentilmente, ricordarti i post in cui il tuo amato ed adorato e snobbissimo pgcd, Gerarca Supremo dell’AsphaltoDOTorg, continuava a dire a noi povere ragazzine (io, maf, elena): “voi non fate E/N, voi siete solo delle povere diariste bloggatrici”. Ricordo ancora le polemiche di ASN, per poi scoprire sul suo bigliettino da visita la dicitura Personal Weblog. Mi spiegherai con calma quale arcano insulto si nasconde sottola parola “blog” (forse vi fa perdere la vostra unicità?)
Dopo le polemiche, beh, mi sono adeguata. Tra l’altro volevo farti notare come qui, mazzate e cazzate a parte, gli amici si rivelano amici e non solo presunti tali, come anni or sono (ed ora lo confermi) ho scoperto sulla mia pelle essere quelli dell’asphalto.
Continuo: da quando ti sei messo a fare il difensore dell’E/N? Cos’è, Grande Capo ti ha mandato in avanscoperta per riportare al suo ovile un po’ di accessi? E’ tempo di magra, proprio ora che ti sei innalzato di grado? Non vi danno più l’attenzione che volevate? I giornali che un tempo vi avevano dedicato pagine ora non vi considerano più? Pensato mai di prendervi meno sul serio? Considerato mai la possibilità di uscire un po’ dalla setta per rendervi un po’ socievoli, visto che non siete gli unti di dio, ma poveri illusi di essere qualcuno come tutti gli altri (io, noi, loro) che si alternano nella blogosphera? Insomma, io lo so. Prima il centro dell’universo era Asphalto ed ora non lo è più, rubato lo scettro da un mascalzone come Neri, e guardaunppò, quella stronza della Proserpina, traditrice rompicoglioni, che un tempo era dei nostri ora non si ricorda più di noi.
Non vi ho dimenticato, ma insomma un po’ di stima bisogna pure sapersela conquistare (e mantenere). E il grande Asphalto non c’è proprio riuscito. E quando ho detto ciaociaco, non ve ne siete nemmeno accorti, nemmeno un saluto, non avete sentito la mia mancanza. Allora dimmi, cosa interessa a te che io abbia deciso di far mia la definizione blog invece di e/n? Cosa cambia? Siete uno in meno a tener altro il baluardo del “noi siamo diversi”? O vi da fastidio che io possa spendere una buona parola (inutile, vuota, e tutti gli insulti che saprai darmi, noli me tangere) per Gnu (incazzature verosimili comprese) e non difenda più il caro Asphalto, che enormemente mi ha delusa?
Vedi Psy, più mi insulti e più mi dai valore. Solo che io non voglio averne, soprattuto da una persona che si è rivelata ipocrita come te.
mioddio, io difensore dell’E/N… ok, non sei tenuta a ricordare tutti gli sfotto’ (da parte mia scherzosi, da parte altrui presi talvolta un po’ troppo sul serio) verso gli ayatollah dell’E/N, pero’ ti sarebbe bastato leggere cio’ che ho scritto qui, invece di leggere una riga ogni due, per notare che le distinzioni tra E/N e blogs ho dichiarato di non averle mai capite. ignoravo che l’abietto si fosse convertito alla nuova definizione (nuova per l’Italia, of course, tutto cio’ non vale per gli States e il resto del mondo), il che vuol dire che in definitiva dopo tanta caciara mi ha dato ragione.
e, forse all’epoca non te ne accorgevi, sfottevo con particolare gusto chi vedeva il mondo E/N come qualcosa di dorato e superiore… anche loro rane felici nel loro stagno e poco curiose di esplorare gli altri stagni del mondo.
riguardo all’ipocrisia, se hai voglia spiegami che significato dai a questa parola. non mi pare che quando ho avuto da ridire sul tuo comportamento, come in questa vicenda, te l’abbia mai mandato a dire: tu la mia posizione l’hai letta qui, se non avessi voluto che la sapessi non l’avrei scritta nei commenti al tuo post o agli altri sull’argomento. ogni volta che ho ritenuto di doverti dire qualcosa l’ho detta, fin dal lontano 2000, fin da quando hai invaso la mailing list di Bruzzi solo per rompergli i coglioni e io ti ho detto abbastanza bruscamente cosa pensavo di cio’. mi pareva di aver capito che tu apprezzassi la mia franchezza, e che per questo nonostante gli occasionali screzi continuassimo lo stesso piu’ o meno a tenerci in contatto. adesso invece scopro che sono stato ipocrita. sara’. in fondo sono per la liberta’ semantica…
Mio caro Psy, dovremmo fare il conto veloce di quante volte da quando commenti gnu hai nominato l’E/N. Che tu abbia ben detto che differenza non c’è con i blog conta poco, in quanto subito dopo nel tuo commento tendi a sottolineare e risottolineare l’E/N in quanto tale, la vostra comunità raccolta intorno all’Asphalto, che -diciamolo- si atteggia molto ad elite e si permette il lusso di insultare gratuitamente nel suo rinomato forum i blogs (splunciare archivio, pls). Appunto perchè ci conosciamo dal lontano 2000 ritengo che il tuo atteggiamento da un po’ di tempo nei miei confronti sia alquanto ipocrita. Ultimamente poi, non fai altro che tirarmi in ballo anche in discorsi in cui fondamentalmente non centro nulla. Ok, non condividi il mio personaggio su gnueconomy, liberissimo di farlo, in fondo è fatto per essere odiato, ma ora sai com’è hai iniziato a stancare.
mah. conta pure quante volte l’ho nominato, tanto non hai capito il perche’. continua a pensare, se ti consola, che sono un emissario di pgcd (che c’ha ben altro a cui pensare, al momento), comunque se lui ti ha trattato di merda lamentati con lui, non con me (soprattutto se citi, delle sue affermazioni, proprio quelle su cui non ero d’accordo o che trovavo irritanti per il tono). io cio’ che penso dico, e cio’ che dico lo penso. non dico mai cio’ che non penso per nessun secondo fine. se in una categoria ho votato o candidato asphalto e’ perche’ dopo un’occhiata agli altri presenti ho deciso che lo preferivo ad essi (e qua si parla del sito nella sua interezza, non di me. e comunque se fossi venuto per spammare, l’avrei candidato a tutte le categorie possibili; invece, in un paio di categorie ho votato Leonardo, e in altre non ricordo. e se avessi dei pregiudizi verso le “blogstar” -parola che comunque aborrro- mi sarei piuttosto astenuto)… e ancora, riguardo allo spammare asphalto su gnueconomy, ti informo che in tutto il mese di novembre asphalto ha ricevuto da gnueconomy esattamente 79 visite (su 14695 totali esclusi reloads), con le quali gnueconomy si piazza nientepopodimeno che al 34esimo posto tra i suoi referrers. cosi’, giusto per la precisione.
comunque hai ragione, ho stancato. mi auguro, per il bene dei testicoli degli altri, che si siano fermati alla prima riga sia di questi miei commenti, che dei tuoi.
chiedo scusa a tutti per la discussione privata su vicende e luoghi virtuali che sono estranee al sito.
se chi ha i superpoteri decidera’ di cancellare questi commenti off-topic non avro’ ovviamente assolutamente nulla da ridire.
ciao proserpina, vado a magna’ ma ti lascio con un invito a imparare a disgiungere i commenti sul personaggio (e sul suo ruolo) dai commenti sulla persona.
Il fenomeno Blog
Il fenomeno Blog Di Beppe Caravita Due post interessanti, uno di Marcello e uno di Massimo mi danno l’estro di dire la mia sul fenomeno blog in Italia. Era un po’ di tempo che volevo farlo, e sarò un pochino…
metti in ballo le stats che io mai ho nominato, mah, coda di paglia. cmq concordo sul trasportare la decisione in pvt, se è il caso. io ci tengo alla salute di gnu.
Gente di periferia
Gente di periferia Marcello Berengo Gardin (che non smetterò mai di ringraziare per vari post, tra cui questo), a proposito
vabbe’, quante cose e persone che io non ho nominato hai tirato in ballo tu :) … ok, se ti va parliamone in privato. tanto, come ogni nostro scazzo, finira’ a tarallucci e vino anche questo.
Blog?
Stimulato dalla lettura di questi quattro post (Marcello; Mantellini; Bebbe Caravita; Paolo Valdemarin) riguardanti i numeri di visitatori e l’importanza o meno di quel che si sta facendo il contadino-blogger…
ad Antonello: che il blog possa essere non solo diario personale, lo posso testimoniare visto che sto portando avanti ( con successo o meno non è il punto) un corporate weblog per l’Azienda vinicola per la quale collaboro. Che leopardianamente (?) si abbia il desiderio di lasciare traccia di sè, certo, può darsi, ma mi rifiuto di credere che il mondo blog sia in realtà un dipartimento virtuale del centro d’igiene mentale dove centinaia di Narcisi danno libero sfogo al culto del sè.
Se si riducesse a questo sarei la prima a chiedere al mio capo di eliminare il blog dal sito.