TheClassifica 92 – Italiani del decennio

Sbaglierò, ma un mondo che va in scompenso per una holding di Dubai è un mondo così pirla che avere Berlusconi Primo Ministro sa di strategia mirabile. E di certo, il problema non è la copertina di Rolling Stone con su Berlusconi Rockstar dell’Anno (che poi, in questa rubrica è tesi che mai ci siamo fatti mancare). Il problema è la copertina di XL con su CapireBattiato. (…non lo dico perché collaboro con RS e non con XL. A RS ho da poco mandato una email il cui tono nella maggior parte dei casi porta alla rottura del rapporto di lavoro. Quindi non è difesa di ufficio, ok?) Il Maestro, col suo nuovo disco di eccelsa bruttezza e spocchia, entra al n.7 in classifica. Uscito lo stesso giorno, Heart di Elisa (si chiama così perché “a guidarla è stato il cuore”, sapete) va al n.1 scalzando Michael Jackson (ora n.2). Il duettone-locomotiva di Elisa, Ti vorrei sollevare con Giuliano Negramaro Sangiorgi, è stato composto direttamente sulla tastiera di Berlusconi (l’euroconvertitore). Se prendete il testo, e togliete “primavera” “raggio di sole” “il vento che soffia” e tutte le altre originali immagini poetiche dell’artista di Monfalcone, e le sostituite con “privilegiate”, “conto corrente” e “l’oro che sale”, siete più vicini al cuore del brano. Nell’album c’è di meglio – il duetto con Antony è decisamente meglio; questo singolo invece si inserisce con nonchalance su quella strada che vede MiticoVasco e MiticoLiga già all’Autogrill a mangiarsi la Rustichella: il singolone nazionalpopolare per Radio Fuffa. Che comunque, magari lo avesse fatto Battiato, invece di quella boiata che si conclude con lui che se ne ascolta Corelli nella sua stanza e con una mano, una mano si sfiora – e tutto il mondo fuori, EEEEH !

Ora. Elisa. Una delle artiste italiane del decennio? Sì, di sicuro. Di questo decennio? Beh, il suo inizio international pop è una parentesi che si chiude nella fine del decennio scorso: Elisa As We Know It nasce quando la Caterina la piazza di forza sul palco di Sanremo, e – come spesso, toh!, capita agli artisti della Caterina, vedi Avion Travel e Gazosa – a soli 23 anni vince tra i Big.

(forse avrete intuito che con i dubbi sul decennio di pertinenza di nuovo sto per andare a ingarbugliarmi con la pretesa metolodogica) (suona un po’ come il montaggio analogico di Fantozzi) (quindi, per prendere fiato faccio un passo indietro e concludo con la top ten della settimana)

Al n.3 rimane Mario Biondi. Scende al n.4 Robbie Williams, sale al n.5 Sting. Dal n.6 al n.10, Alessandra Amoroso, Franco Battiato, Michael Bublé, Carmen Consoli, Mina. Vi segnalo già che ci sono l’ingresso di Francesco Renga al n.16 e Matteo Becucci al n.27. Ma soprattutto, dopo il debutto al n.18 della settimana scorsa, Lucio Dalla che è uscito anche dalla top 20. Vende così poco che mi viene voglia di ascoltarlo. Vi saprò dire.

Ok, torniamo al nostro spensierato sollazzo. Ovvero: l’elenco non degli album perché l’album non conta più una mazzissima blablabla, bensì l’elenco degli artisti italiani che hanno fatto degli anni Zeri quello che sono.

Se con gli stranieri la cosa sembrava difficile, qui per qualche motivo sembra impossibile. Con gli italiani, l’incapricciamento di pubblico e critica è del tutto umorale e ondivago, e per reazione non sorprende che quello che nella NBA chiamerebbero Most Improved Player di questo decennio sia un morto,  il Santo Subito Fabrizio De André. Però non si può fare, via. Né con lui, né con Mauro Pagani. Che tra l’altro è persino vivo.

Una settimana fa ho avuto una lunga e spasmodica conversazione con L’Uomo del Corriere della Sera (no, non quello) (che conversazioni vuoi farci, con quello) (mi riferivo all’altro) sugli album del decennio. Ebbene, uno dei primi nomi che ha incluso nella lista è stato Dente.

Ora, con tutta la buona volontà… E nemmeno con quella.

Capite cosa intendo? La critica italiana ha la facilità alle cotte di una teenager. La cosa che mi manda in sganascio poi sono le occasioni in cui il gruppo o l’artista – in cui noi Savi abbiamo visto il futuro della canzone italiana – si rivelano brodosi e inconsistenti, ma il reiterato, routinario elogio ti preclude la ritirata dopo tanto sbilanciamento. Così continui con parole di stima da premio letterario, e si entra in un loop in cui annuisci gravemente (ma tacendo) quando te li ritrovi in cartellone al Primo Maggio e al Club Tenco. In un certo senso, i succitati Avion Travel sono stati l’elevazione a grottesco di questa manfrina. Quando hanno vinto a Sanremo, la gaia critica si è ritrovata davanti a noi massa New Rante (cfr. The Styles) con le spalle al muro, a darsi un contegno. E gli Avion Travel, che stavano andando piuttosto bene per la loro strada fino a quel momento, pure.

Dopo aver montata la panna con queste strazianti considerazioni, io critico ineccepibilmente new rante vi dico che, Nella Mia Umile Opinione, nell’affresco del decennio potremmo mettere in primo piano, in no particolar order,

Caparezza, Planet Funk, Giusy Ferreri, Subsonica, Giggetto D’Alessio (nella sua versione nazionale e non più g-local) Mario Biondi, Teatro Degli Orrori, Marco Carta, Giovanni Allevi, Ministri, Eiffel 65, Beatrice Antolini, Negramaro, Zen Circus, Cesare Cremonini, Dolcenera, Fabri Fibra, Le Vibrazioni (vai dritto non ascoltare non dargli ragione continua a scrivere), Bugo, Marracash, Amari. Infine, in quarantena perché non infetti gli altri, Povia. Lo so che tanti hanno un piede negli anni 90. Ma mi sono sembrati sbilanciati in questo decennio, ecco.

Su qualcuno, lo ammetto, mi sono sbilanciato un po’. Ma mai quanto sui successivi – perché andando a stringere sui tre davanti a tutti in questa marcia Pellizzadavolpedica, affermo stentoreo che è stato il decennio di Tiziano Ferro, Baustelle, Elisa (…che peraltro ha appena avuto una creatura, proprio come la femmina del Quarto Stato) (…i Negramaro non li ho messi tra quelli davanti perché mi rovinavano il Pellizza) (oppure facciamo che il bimbetto che Elisa sta portando è Sangiorgi. Ok, andata)

In fiduciosa attesa che mi ricordiate chi ho dimenticato, aggiungo un vassoietto di nomi che stimo, ma che non mi sento di mettere in primo piano: Offlaga Disco Pax, Annie Hall, Julie’s Haircut, Tricarico, Marta Sui Tubi, Super Elastic Bubble Plastic, Sick Tamburo.

E in fiduciosa attesa di discutere su altri nomi, vi dico chi ho preferito lasciare fuori per vari motivi, ma sui quali sono disposto ad accogliere le vostre obiezioni. Si tratta di L’Aura, Francesco Renga, Piotta, Vinicio Capossela, Tiromancino (…non) (dite) (niente) (grazie), Laura Pausini, Velvet, Tre Allegri Ragazzi Morti, Max Gazzè, Verdena.

Morgan, Mario Venuti, Zero Assoluto, Dente, Simone Cristicchi, Sergio Cammariere, e Luci Della Centrale Elettrica: tranquilli, non li ho dimenticati. Non li ho proprio messi. Per ora non trovo la loro musica – nel bene o nel male – rilevante.

Bene, ora ditemi tutto quello che va detto.

PS

Tiromancino. Puah. Madonna Candelora, che roba. Ammetterete che se includo Zampaglione potete accusarmi di essere un allocco, ma non di disonestà pregiudiziale.

PPS

Fermo restando che se volete darmi dell’allocco, dovete venire qui a dirmelo in faccia, mica scrivermi dalla vostra cameretta firmandovi “Sergio”.

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40 Commenti

  1. I Subsonica li hai messi e poi li hai indicati nell’elenco di quelli che non hai messo. Secondo me non ci vanno per il solito discorso che stanno a cavallo del decennio (gia nei 90’s erano in potente ascesa).
    Certo che guardando i nomi uno si chiede “E le chitarre elettriche dove cazzo sono finite?”, il più rock del lotto è Bugo. Che poi c’è gente che crede che Bugo sia una specie di rivisitazione degli Elii, al punto da chiedergli in concerto “Dai, raccontaci una barzelletta!”.
    Aggiungerei anche gli Zen Circus, e volendo proprio cercare il pelo nell’uovo Il Teatro degli Orrori e (ma qui sono di parte) Le Man Avec Les Lunettes. E anche se i CCCP non ci sono più da un bel po’, Giorgio Canali.

  2. Beh si dell’ultimo decennio ci sono un po’ tutti (i Subsonica pure 2 volte ) Giggi e Marco Carta se lo dici tu…
    Ma a questo punto porterei sù anche i Velvet, che hanno scritto 2 o 3 canzoni decisamente sopra la media, ma sono penalizzati dal primo disco (soffro lo stress soffro lo stress ) e dalla voce poco credibile del cantante.

  3. Cribbio, Paolo. Ma lo sai che i nomi che hai fatto, tutti i nomi che hai fatto o quasi, o non li conosco affatto o mi fanno sinceramente cagare. Anzi, cacare, perché questa è Roma e non è Milano, “Giovanna” e non “La Giovanna”, insomma, hai capito come la penso. Però mi sembrano tutti delle scimmie ammaestrate, o dei fighetti da vino rosso.

  4. Io scambierei di posto Baustelle e Caparezza, ma direi che va bene così, per ciò che è stato rilevante negli ultimi 9 anni.

  5. I Subsonica vanno a Sanremo con “Tutti i miei sbagli” nel 2000, ma avevano già pubblicato il primo e soprattutto Microchip Emozionale, quindi sono un gruppo dei ’90 tutta la vita (anche perché poi… Amorematico? Terrestre? forsemaforse coi Motel Connection, piuttosto)

    Certo che, se con gli internazionali si riusciva ancora a trovare del buono in questi zeri, la tentazione di guardare questa lista e scuotere sconsolati il testone è forte, ma forte davvero: vabbé, diciamo pure che nello scorso decennio si era avuta un po’ un’overdose di gruppi folk con la fisarmonica che magari tutto ‘sto bendiddio non erano, però sbaglio a dire che c’era un po’ più di vitalità? Più che altro, sbaglio (e si sbalio, mi coriggerai) a vederci più autarchia nelle produzioni e negli arrangiamenti rispetto ai tentativi di apertura del decennio scorso di benemeriti quali Almamegretta, CasinoRoyalemissionespecialeprontiadecollare, gli stessi Subsonica, il Madaski solista, La Crus?
    (ti prego, non una sola parola cattiva su Joe & co., perché potrei prima avere un tracollo, e poi venirti ad aggredire mentre compri il panettone)

  6. Questa volta non sono d’accordo.
    D’Alessio (??!!), Carta (?????!!!!!), Dolcenera, Povia meglio di Cammariere, Gazzè, Subsonica, Tiromancino ?

    Britti e Consoli nemmeno citati?

    De gustibus….
    M.

  7. Grande Madde! Sono quasi sempre d’accordo con te, incredibile… Vuoi sapere qual è la prova del nove? Il modo in cui hai sdoganato l’hip hop. Marracash e Fibra sono in effetti gli unici che meritano di essere citati.
    Marco Carta invece proprio no. Mi rifiuto di dargli qualunque valenza.

  8. Eh no cazzo, no non lo posso accettaaaaaaaaaaaereeeeeee!
    della prima lista sono d’accordo solo su Caparezza, Planet Funk, Subsonica, Negramaro, Cesare Cremonini, Bugo, e solo per desolazione circostante.

    Povia, poi, è li solo per epater la bourgeoisie, à la Scaruffi.

    eddai, mi tieni fuori i Marta sui Tubi, CAZZO I TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI.
    Ti do le mie motivazioni, chè tanto frega un cazzo a nessuno:
    Marta sui Tubi: il primo disco è geniale, hanno reinventato il genere folk in italia, Vecchi Difetti è per me la canzone del decennio;
    i TARM, pur continuando a rompere i coglioni con sta merda di Adolescenza sono forse gli unici ad essere rimasti fedeli a se stessi, non svendendosi per una comparsata a SanRemo o OHMIODDIOILMIOSOGNOE’FAREUNTOURNEITEATRI del Godano.

    insomma, qua c’è Sorrisi e Canzoni, mica una sana playlist da “Ti dico cosa c’è di buono in Italia”.

    profondamente Deluso.

    ps. CAZZO, HAI MESSO MARRACASH!!?

  9. Io scriverei alessandra amoroso, anzi:
    TI SEI DIMENTICATO ALESSANDRA AMOROSO!!!!!!!!
    giusto per avere un’altra dose di amorosini

  10. Ma i Perturbazione? Dai, hanno fatto pure un video con Lucarelli e la Massironi! E poi Agosto è la canzone del decennio, un pelo sopra Vecchi Difetti dei MsT che sono invece per me il gruppo dei ’00.
    Già che ci sono concludo la top5 songs (so che ci tenete) con 3)Alfredo (Baustelle) 4)La canzone di Tom (Il teatro degli orrori) 5)Glamodrama (Verdena)

  11. La prossima settimana voglio vedere così ti inventi per commentare sia i nuovi di X-factor sia il Cd amiciano.
    Spero che te lo mandino si chiama “SFIda” (originalissimo) e ti regalano pure la magliettina rossa della sfida originalissima uah!
    ‘Sti discografici che lenze

  12. Io non ho ben capito il criterio. Davvero, mi piacerebbe che lo stimatissimo Madeddu fornisse un minimo di giustificazione metodologica. Non è che contesto i nomi scelti, è che non capisco perchè vengano mischiati nomi massimamente mainestream e nomi sconosciuti ai più; o perchè Giggi D’Alessio sia ritenuto più importante della Pausini; o perchè gli Zero Assoluto sarebbero irrilevanti mentre Giovanni Allevi no.
    Insomma qual è l’elemento chiave? Il “valore artistico”? Le vendite? La rilevanza (anche) come fenomeni di costume? L’influenza sugli altri artisti?
    Mi gratto la capoccia perchè davvero non capisco.

  13. Ah e poi Povia. Povia. Cosa ha dato Povia alla musica italiana di questo decennio? Due ritornelli nazionalpopolari e qualche polemica sanremese di infimo livello. Eppure non posso credere che l’inserimento di questo nome sia dettato solo da una banale volontà di scandalizzare i bepensanti, ci dev’essere qualche altro motivo.

  14. Intanto Laura Pausini non c’azzecherebbe a prescindere, visto che ha fatto un tot di successi (piaccia o meno) (io, meno) (non nel senso che sono violento. Non mi piace la musica di Laura, mentre la mia nipotina di sette anni non dorme la sera se non se na spara un mezzo cd)

    I Negrita?

    Ma Elisa nei primi tre, e soprattutto alla pari di Ferro (che almeno a me pare l’unico nome da minimo sindacale del decennio), non credo meriti.

    Caparezza ha scritto alcuni testi che danno due a zero (e c’era anche un rigore per lui) a quelli che il Madeddu gli mette allo stesso livello.

  15. volevo dire che la Pausini è pieni ’90, senza se e senza ma, e poi mi sono intercinato di parentesi…

  16. Eh, quanti siete. Non mi passa più, a rispondervi… No, non è vero: è bello, dai. Fa piacere avere un bel salottone di ciciarù (orobismo) (scusate) Ok, pronti via:

    @Luca: che tono squisito. Ora vengo a casa tua ad esigere che il mio vicino smetta immediatamente di far casino la mattina.

    @Ferro: sui Subsonica infatti, assai ero assai indeciso, assai. Poi ho deciso che sì, sono stati – almeno fino all’arrivo imponderabile e forse non strettamente necessario dei Negramaro – IL gruppo del decennio per popolarità. Anche se alle mie orecchie non hanno fatto che ripetere: “Anni 90, Anni 90, Anni 90”. Titolo peraltro di una pregevole pellicola. Il poster, poi, era leggiadro.

    @Simone: sai che ho visto i Velvet ad aprile (o maggio, non ricordo) a Milano e mi hanno preoccupato? Erano così tesi a darsi una credibilità, da averne meno che all’inizio. Certo che il rocker italiano è veramente un genio: se i Blur fanno Girls & Boys, il suo omologo inglese capisce subito, se i Velvet fanno Boy Band, l’italiano non ci arriva. Io di questa cosa ringrazio un pochino anche Mucchio, Buscadero e Rockerilla.

    @Ozkar: beh, forse quelli che non conosci non ti farebbero… (mi trovo a Milano in questo momento, quindi dovrei scriverlo con la g, gribbio). Ma la definizione “fighetti da vino rosso” mi fa battere il cuore forte forte, te la rubo. Oh, e i fighetti da rosè?

    @V: capisco cosa vuoi dire, e hai lasciato fuori diversi nomi importanti. La mia sensazione è che lo scorso decennio ci fossero “le realtà” (o “le scene”, che fa ancora più ridere) e venissero fuori nomi che avevano un solido qualchecosa alle spalle. Quelli di oggi sembrano isolati, cani sciolti che parlano (abbaiano) per se stessi. E abbaiano meno convinti.

    @Marco Alba, e anche Jack Skellington e in ultimo Piti: se pensate che consideri Povia “meglio” di Cammariere, o Caparezza “al livello” di altri mi sono spiegato male. Non c’è un livello. E’ tipo la rosa dei convocati da Lippi, ma più divertente e in fin dei conti più aperta alla volontà popolare. L’obiettivo sarebbe quello di indicare (con il vostro aiuto) (ma facendo io il primo ministro) (…traete le conseguenze di questa similitudine) i nomi che hanno plasmato il gusto musicale del decennio. Non i miei gustibus. Se stessimo parlando degli 80, per dire, citerei gli Ultravox, che pure 1) personalmente considero insopportabili dopo la separazione da John Foxx 2) sono iniziati alla fine dei 70. E credo che viceversa non citerei Suzanne Vega, che ho molto amato e che coi suoi due primi dischi ha fatto da mamma a tutte le cantautrici monotonine degli anni 90 e 00. Ma per l’appunto, secondo me non era “quello”, il gusto degli anni 80, non so come spiegarlo.
    Britti non mi pare abbia fatto nulla di realmente originale, è un gradevole nècarnenèpesce radiofriendly. Quanto a Carmen Consoli, era già cantantessa riverita alla fine dei 90. Nel decennio attuale è andata un po’ impiastricciandosi e oggi non è pop, non è rock, non è alternativa – mi sembra goffamente autoriale, di quella Canzone D’Autore telefonatissima e approvata dai barbogi Clubtenchiani, che appena esposta all’aria si prende le pernacchie di Checco Zalone.
    Poi, Povia. Non pretendo che tu abbia letto le saracche che in precedenza ho qui tirato al gaglioffo. Diciamo che Povia è stato un male di questo decennio, e che comunque “I bambini fanno oh” è piaciuta a un sacco di gente, ma proprio tanta. Poi gli hanno fatto vincere un Sanremo. Insomma, non è questione di quanto mi piaccia (penso di preferire l’acqua clorata della piscina che va su per il naso) ma di quanto abbia impattato sulla percezione della musica e del musicista tra i 59 milioni di nostri connazionali.
    (…sto un po’ straparlando, vero?)
    (vabbè, dai. Alla fine sono inoffensivo) (al contrario di Povia)
    Quindi Jack, direi che forse il criterio è stabilire se eri un pennello nuovo, e quanto si vedranno le tue pennellate tra vent’anni. Su Gigi D’Alessio mi sento di dire che in questo decennio ha cambiato pennello. Su Laura Pausini no, ha proseguito con il pennello del decennio precedente.
    (ehi, mi vedete? Sono quassù, aggrappato a questo specchio, venitemi a salvare, presto!)

    @Giul: sì, sostanzialmente per quello. Per un po’ mi hanno dato l’impressione di poter sviluppare un loro genere, ma poi mi sono persuaso di essere un po’ indulgente con loro perché sono bergamaschi e sono autenticamente musoni. Mi viene il dubbio che l’ultimo disco che hanno fatto non piaccia nemmeno a loro.

    @Barbara: neanche se ti dico “il nuovo Nek”? O “il nuovo Christian”? Sai, siamo qui a fargli una foto, al decennio – mica a scolpirlo e poi prenderlo a martellate dove non ci piace.
    (…21st Century Metaphor Man! Zaaan zazazan zanzan)

    @Gianni Nardo: su TARM e Marta Sui Tubi non ho detto “Bleah! Fuori! Via di qui!”. Ho detto che ho qualche riservina e che sono pronto a essere persuaso. Riemergi dalla profonda delusione, orsù.
    Ma su Povia, nego di aver voluto stupire. Stupito è chi lo stupito fa.
    (faccina che si inchina e prende due o tre applausi) (meglio che niente)

    @Rinri: sugli Eiffel e il loro sound novantesco non hai tutti i torti. Pensavo che come i Subsonica fossero in una specie di ritardo storico, suoni che vediamo arrivare da un sole o un solicchio spentosi tempo fa. Sugli Zen Circus fatemi pensare, potreste aver ragione. Certo che è un nome per pochissimi però, no?

    @luca & Cristianoilvile: ma gli Afterhours hanno festeggiato 20 anni, no? E i La Crus sono entrati nel Tunnel Tenco già nel 1995. Cristiano, le du palle sono sempre soggettive. Uhm. Questa frase a rileggerla suona un po’ ambigua.

    @Elena. Beh, spero anch’io.

    @Heisenberg: ti svelerò una cosa. Sono troppo superficiale e scemone per i Perturbazione. Non entrano proprio nel mio spettro auditivomentale. Il mio tipo di depressione è al massimo quella saputella e pretenziosa dei Baustelle. E’ l’unica concessione a una forma di sensibilità che mi viene fatta dallo scimmione eterosessuale in me. E non posso cambiare la mia natura – ti ricordi lo scorpione e la rana, quella storia lì?

  17. i baustele avrebbero bisogno di fare qualche atra cosetta carina prima di entrare in classifica…
    a mio modestissimo parere.

    Carta l’hai messo come esempio della merda che ci tirano addoso questi anni 00, vero??
    dimmi di si! ammettilo!

    Comunque, ma chi caz è Dente??

  18. Quoto Ferro sul Teatro degli Orrori.
    Hanno appena fatto un disco che entra di diritto nei best 10 del decennio italico.
    Il singolo “E’ colpa mia” probabilmente nei primi tre.

  19. Gli Zen Circus sono per pochi, ma se hai messo gli Annie Hall non dovresti porti questo problema. Confesso di conoscerli (gli AH) solo in quanto miei compaesani, l’ignoranza è un problema mio ma era tanto per dire.

  20. Io lo portai dal Giappone

    Io lessi questo articolo durante studio di studio di lingua

    È un articolo molto felice.Era buono essere studiato la dettatura

  21. Mi aspettavo gli Afterhours nonostante la loro ventennale presenza sull’italico suolo perchè credo che 2 dischi come Quello che non c’è (2002) e ballate per piccole iene (2005) abbiano in qualche modo segnato questi anni zeri

  22. Maco Carta? Povia? Calma, calma… In realtà è un post da leggere al contrario, vero? La prossima volta ci dirai: “Che allocchi, ci siete cascati!”

    Nel frattempo, rivolto a te (e in attesa del colpo di scena): “Che allocco!”

    P.S. E se non ci fosse il colpo di scena? Allora, dimmi dove abiti, che ti devo un “allocco” dal vivo…

  23. E, sempre nel caso… oltre all’allocco un bel CD del Teatro degli Orrori non te lo leva nessuno

  24. però sai cosa? dovresti fare un post con quelli che sono al di là di tutto i migliori album del decennio per te, anche se musicalmente appartenenti ai 90, anche se di gruppi e persone che vivacchiano da anni.
    Per esempio Requiem dei Verdena è uno dei capolavori della musica italiana di sempre. (mi assumo tutte le responsabilità della mia affermazione) da notare che a me i Verdena non facevano cacare ma restavano indifferenti al mio cervello prima di sentire quest’album.

  25. Capisco quello che capisci che io credo di capire tu abbia capito. (non vuol dire niente, ignora questa riga)

    Basta guardare i nomi di quelli sotto contratto con Mescal in questo decennio rispetto allo scorso (anche se, avendo lanciato un promettente rocker di Correggio, meriterebbero una Norimberga personale). O la morìa delle etichette indipendenti che facevano gran parte di quelle “scene” che dici. Poi c’è anche il fatto che quelli almeno ci provavano a suonare un po’ contemporanei, quelli di oggi un po’ meno: non so, questo weekend ho riascoltato dopo un po’ i Non voglio che Clara e ho pensato tre cose: 1) ammazza che palle; 2) aridatece Gino Paoli; 3) ammazza che palle.

  26. Caro Madeddu, fin dal titolo mi sono immedesimato nelle tue sofferenze.
    So di non essere il Sergio nel testo e me ne dispiaccio. Sarebbe stato un onore!
    Io gli Zen Circus li metterei anche se pure io li ho conosciuti per ragioni personali (amico che ha aperto i loro concerti).
    Non capisco chi vuole dentro gli Afterhours. Sono almeno quindici anni che ci “scatarrano su” ed io ormai non sono più giovane. Dente non ha senso metterlo: ne riparliamo tra dieci anni. Io penso che la stoffa ci sia. Ah, da terrone palermitano metterei anche Van De Sfroos: se Giggi è il trionfo del regionalismo becero, Davide è qualcosa di meglio. Ma purtroppo è diventato una bandiera sventolata dalla Lega (anche se lui ci sta comodo come Cristo sulla croce).

  27. Nell’anno domini 2000 “Canzoni A Manovella” che tra marinai in bottiglia,aerostati all’idrogeno e pianoforti di lubecca getto un macigno nello stagno/acquitrino/melmoso e putrido della musica ita[g]liana
    Nel 2006 “Ovunque Proteggi” come in blade runner ci anticipò le visioni apocalittiche e degenerative della nostra società lasciando ai poster[i] una perla come la canzone omonima….
    Capisco le obiezioni metodologiche e deontologiche (è pur vero che il nostro bamboccione è in ballo dal 91) ma non considerare Vinicio CAPOSSELA come uno dei nomi più importanti e di spessore dell’ultimo decenio mi sembra fuorviante

    p.S probabilmente la sua colpa è non essere stato in senato (Allevi docet)

    p.s2 Gran bella rubrica,complimenti!!! (Sinceri)

  28. Ultimo giro di repliche (spero) (non peraltro, è che l’argomento è come il pesce: dopo tre giorni vive nell’acqua e respira l’ossigeno disciolto in essa mediante branchie). A ritroso:

    @Lorenzo: grazie dei complimenti (a dire la verità tendo a prendere anche quelli insinceri). Come vedi, io stesso ho ceduto alla tentazione di fare il nome di Capossela, anche se come ricordi tu stesso, è in ballo dal ’91 quindi non dovrei. E’ che penso che abbia cambiato molto in questo decennio, sia più fine, meno folkloristico, meno imitativo, e più rilevante. Però non posso chiudere un occhio per lui e non farlo per altri. Ligabue è il mio caso-limite: negli anni 90 è rilevante e spesso ispirato, ma il suo decennio per eccellenza, quello in cui diventa miticoLiga, è questo.

    @Sergio: scusami, il nome l’ho preso per mugugnare contro un tuo omonimo che mi bersaglia altrove. Su Van De Sfroos ho molte riserve. Non mi ritrovo molto nella sua epica popolare lombarda celebrata con sonorità anglosassoni. Ipotesi 1: sono un fighetto. Ipotesi 2: ho passato abbastanza tempo nei pressi del Brembo (sì, quello della valle) da non aver tutta questa nostalgia delle tradizioni e di presunti piccoli eroi Steinbeckiani.
    Viceversa, di fronte un’ulteriore nobile raccomandazione e alla giusta osservazione di EvilFerro sugli Annie Hall – eccomi scrivere “Teatro degli Orrori” e “Zen Circus” lassù nel pezzo. Questo va a dimostrare che state a me come la Lega sta a Berlusconi.

    @Fake: a proposito, forse non tutti hanno capito che il tuo era un consiglio. Cioè, ovviamente lo è anche il titolo – intendo dire, per chi non lo sapesse, che quello è il garbato titolo dell’opera del Circo Zen.

    @Sergio: abito in Comasina, un paradiso in mezzo al verde a soli 5 minuti dal centro della Bovisa. Non sei nemmeno tu, comunque, quel Sergio. La mia popolarità tra i Sergi è inspiegabile.

    @V.: lo vedi? Ci siamo capiti.

    @Giul: no, gli album NO! Potrei cedere solo a un’altra versione di questo presuntuoso cimento dei nomi del decennio, ed è quello delle “canzoni del decennio”. Ma ci sono già centinaia di playlist in giro, no? E d’altro canto, ha anche senso.

    @Daoka: remember Pearl Harbour.

    @Cristiano il Vile: remember Sergio.

  29. Volevo far notare, a mio parere, che la musica (dal soul al rock in generale) non dovrebbe essere giudicata per decenni ma dalla metà del decennio cioè 55-64, 65-74, 75-84 etc etc.
    Forse il mio ragionamento non vale per gli italiani.

  30. Gli zen circus tanto per pochi non sono.
    Se si paragonano alla Pausini è chiaro,ma se parliamo di musica alternativa,sono i pochi insieme a Teatro degli orrori,Dente,Ministri e Bugo,che riescono a riempire locali da 500 persone,poi insomma,hanno video in tv,copertine di riviste musicali,singolo in alta rotazione su Virgin radio e altre radio….li ho visti live con il tour nuovo ed hanno fatto un salto enorme,locale sold out e scene di adorazione.
    Stessa cosa per il Teatro degli orrori,forse loro anche di più
    Gli annie hall sono per pochi,come Beatrice Antolini.

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