Succedono cose strane. Non solo oggi: anche dieci anni fa. Il 9 ottobre 1993 il ministro della Difesa, Fabbri, annunciò un’epurazione stranissima, per esempio: disse di avere licenziato trecento agenti del servizio segreto di sua competenza. Lo ricorda oggi Giorgio Calcagno su La Stampa: “Nel 1993, all’indomani delle bombe di Roma, Firenze e Milano, si temette un golpe. Da parte, appunto, del nuovo terrorismo che dall’ottobre del 1990 (anno in cui fu scoperchiata la pentola di Gladio, l’organizzazione di civili e militari che attese per 45 anni un’invasione dall’Est) al 1993 rivendicò telefonicamente quasi tutto quello che accadde in Italia: dai singoli omicidi alle stragi di Capaci e via D’Amelio, dai misteriosi delitti compiuti in Romagna dalla banda della Uno bianca fino agli attentati dell’estate di quell’anno, appunto. Di golpe aveva cominciato a parlare Donatella Di Rosa, la donna poi indagata dalla magistratura fiorentina per banda armata, che sosteneva di conoscere piani sovversivi in cui erano coinvolti anche ufficiali dello Stato. La misteriosa telefonata intercettata, trasformava poi i dubbi in quasi certezze. Un uomo era stato sentito dare ordini operativi precisi: «Studiate come occupare la sede Rai di Saxa Rubra». Nell’inchiesta sulla Falange armata vennero fatti nomi, poi smentiti dalla Procura di Trento: estremisti di destra, uomini legati alla massoneria deviata, terroristi croati, affaristi e malavitosi. Gladio, Loggia massonica P2, Falange armata: tanti filoni che impegnarono i giudici”. Ora, secondo voi, nel ’93, in piena Tangentopoli, chi poteva sognare un golpe? Esatto, avete indovinato.
L’operazione “Militari croati a Saxa Rubra” ebbe l’onore, più che delle cronache, dei trafiletti. Qualcuno, come Luciano Canfora, sul Corriere, sbottò, denunciando le assurdità di un’informazione impazzita fino al patafisico. Purtroppo, il patafisico regnava: nel senso che Ubu Re scalpitava per tornare a regnare, prima di inabissarsi verso la fine solatia.
Di fatto, però, qualcosa di croato a Saxa Rubra successe. Se qualcuno desiderasse ulteriori chiarimenti o approfondimenti, può tentare di consultare l’allora magistrato della Procura di Trento Carlo Palermo, che oggi infatti non è più magistrato. Oppure imitare quell’avventore anonimo che, nel corso della presentazione di un libro su Piazza Fontana, alla libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano, domandò al magistrato Guido Salvini che cosa potesse dire delle derive successive di antiche ghenghe, tirando in ballo, per lo stupore degli astanti, i militari croati a Saxa Rubra. L’imbarazzato Guido Salvini dichiarò che non era autorizzato a dire nulla in merito.
Esplose le bombe e non esploso lo scandalo del tentato golpe, esplosero i diabeti. Però chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. Bisogna comprendere se, chi ha imparato a zoppicare e attualmente sta zoppicando, zoppichi nel tentativo di un golpe o soltanto perché il diabete ha rovinato il piede anche a lui. La seconda che ho detto, spero.
non è un commento, stimato giuseppe, è un invito: abbiamo bisogno dei tuoi sguardi in controluce, delle tue retine, perchè le nostre mancano di memoria storica: non c’eravamo, o eravamo impegnati a controllare le etichette sulla nostra polo. parlaci ancora, per favore, amplia il discorso, se vuoi. qualcuno ti leggerà sempre volentieri, e con mille curiosità, perchè qualcuno, anche se pochi, ha capito che a volte è tra le fuffe di un blog che si nascondono certe verità (e come potrebbe essere altrimenti?), qualcuno che la pelle del drago, forse, la vorrebbe toccare.
Alla faccia… Anzi, alla facci…
Chi lo poteva sognare? I giudici? L’opposizione?
si, ci abbiamo provato ma ci è andata male. Come ci sono andati male tutti gli altri 100 golpe da barzelletta attribuitici dagli storici più attenti di questo paese.
Ma – attenti! – ritenteremo, e saremo più fortunati.
Ora scusate, ma devo andare a far rumore di spade.
Un saluto a tutti i compagni/camerati/colleghi golpisti
Giuseppe, scusa l’entrata a gamba tesa, ma la Banda della magliana dove l’hai lasciata?
Dai ragazzi questa è dietrologia pura!
il nostro piano era semplice, distrarre Giorgio Calcagno con queste foto
e mentre le istituzioni erano voltate ad ammirare le lascive sembianze (anche l’uomo di sinistra è un uomo in fondo,,,) avventarsi sulle leve del potere.
Di tutti i golpe che abbiamo tentato dovete ammettere che questo aveva il piano più geniale, l’unico che avrebbe potuto funzionare in Italia perlomeno…
Di nuovo saluti golpisti.
scusate non mi ha preso il link alle foto con cui pensavamo di distrarre Giorgio Calcagno:
http://show.supereva.it/cipocipolla/dirosafoto.html
http://www.zaratustra.it/unobianca.htm
Pietro, qua c’è altra “dietrologia”.
ogni tanto qualcuno spende tempo a fare cronologia, collegare nel tempo le notizie, mantenere viva un pò di memoria.
magari serve per ricordarci a che punto siamo arrivati e da dove viene certa gente.
salve, sono Certa Gente, avrete sentito parlare di me: golpista, piduista, stragista. Insieme ai miei amici CIA e Servizio Segreto (detto “Deviato”) in tutti questi anni abbiamo fatto di tutto: finanziato il terrorismo rosso e nero (insieme al nostro amico Mossad), ucciso giornalisti, compiuto stragi inutili e insensate, rapito e ucciso Moro, ucciso Falcone e Borsellino, il giudice Livatino e molte altre azioni cattive e spregevoli (buha ah ah ah!).
Perché vi chiederete? ma è ovvio: per impedire che quei maledetti comunisti venissero a costruire in tutta Italia i loro asili modello che infestano Reggio Emilia!
In fondo la storia è così semplice… beati voi…
Eterogenesi dei fini si chiama. Quando uno vuole casino, perché nel casino ci sguazza, quando uno vuole che lo Stato si pieghi e lasci via libera ad ogni forma di licenza, quando si sfrutta la non consapevolezza delle persone, tutto è possibile. Anche che le mafie, i terrorismi, gli interessi economici occulti, gli interessi internazionali segreti si alleino per fare i loro comodi, con o senza Grande Vecchio. La differenza infatti non è, solo, tra destra e sinistra, ma anche tra chi è onesto e disonesto; tra chi vuole sfruttare l’ignoranza dei cittadini, manipolandoli a proprio vantaggio, e, invece, chi punta a farli diventare soggetti pensanti, autonomi e critici. Si faccia avanti chi vuole uomini e donne adulti e non uomini e donne con cervelli da preadolescente da turlupinare.