Però ne hanno salvati tanti

Stamattina qui sulla East Coast si respira un’aria middle-age. Nel senso che mancano solo i colpi di spingarda fra le colline di San Patrignano e la Rocca Malatestiana nel centro di Rimini e l’effetto potere-contropotere feudale sarebbe completo. La storia è vecchia di più di vent’anni ma io qui da poco sto, e mi godo quest’arietta signorile (in senso cinquecentesco, non socialista) che non respiravo da tempo (Bologna era e resta una città senza vento). insomma, la ministra Moratti, dopo essersi portata i suoi omologhi europei nel fortilizio del Duca Muccioli, manda un messo al reggente di Rimini, sindaco Ravaioli, annullando una cena di gala nel salotto buono della città romagnola. Motivazione: le bande armate dei Social Forum avrebbero potuto turbare la pensosa ieraticità dei ministri e scompigliare qualche parrucca incipriata.
A ben vedere, la ministra ha fatto bene. Nel corso della manifestazione studentesca, proditoriamente svoltasi nell’ora e nei luoghi stabiliti, ben quattro pomodori hanno raggiunto la sede locale del Cepu, causando un danno agli intonaci quantificabile in Euro 0,70 (diverso calcolo si sarebbe dovuto fare ci fosse stato uno dei loro testimonial alla finestra, sia in termini di tonnellaggio ortofrutticolo, sia in quelli di soddisfazione individuale).
Comunque va detto: quaranta coperti quaranta, senza contare tutto il personale al seguito delle personalità europee, non sono pifferi. Anche ammesso che con tutta la piada avanzata ci asfaltino finalmente la mia povera via Bertani, il danno c’è e l’offesa rimane. Soprattutto da quando, ore fa, è circolata la voce che il Duca in persona avrebbe pilotato lo sgarbo, per vendicarsi del fatto che le istituzioni riminesi non hanno ancora intestato una strada a Sberlone Muccioli, lo scomparso babbo fondatore del ducato. Io ricordo, ai tempi della redazione di Cuore, quanto fosse pericoloso avventurarsi in quel contado, magari ponendo domande in giro. Erano terre infide, dove circolavano creature come il leopardo, il cavallo e il quadro d’autore, tutte estremanente pericolose per il pellegrino curioso. Tempi invero lontani, ciononostante il ducato resta potente e le frizioni col Comune di Rimini non sono mai cessate.
Ma al di là dello sventolìo di gonfaloni di questa mattina, una domanda continua ad assillarmi, domanda che mi pare preoccupante non trovare anche sulle pagine dei quotidiani: perchè, per le ciabatte del Gran Muftì, un ministro della Repubblica, seppure fedele al Duca, può tranquillamente portarsi 40 ministri dell’Unione in un luogo privato, legato a vicende personali e per nulla istituzionale, a discutere di “disagio giovanile e dispersione scolastica“, senza che ne venga fuori un casino sui giornali? E’ pur vero che varie dirette In-Domenicali hanno tentato di spiegarci che il Colle Patrignano ha quasi lo stesso peso politico di quello Quirinale, ma non mi pareva che la stampa fosse unanimamente d’accordo. E nemmeno i Quaranta hanno trovato nulla da eccepire? Per esempio, che il maniero del fu-Sberlone non può essere considerato un luogo esattamente neutrale per quel che riguarda i metodi con cui trattare il suddetto disagio più o meno tossico? Le istituzioni europee faticano ad accordarsi sullo spessore delle etichette dei formaggi e poi curiosamente, via, tutti in torpedone, gita al Santo Astinente. Riunione informale, mi dicono. Ribadisco un “mah” sonnolento, e mi faccio un’altra dose di disistima (disistima pesante, anche se stanno per sparire le distinzioni) per questo governo che umilia il “pubblico”, umiliando quindi se stesso e tutti noi.

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4 Commenti

  1. Ottimo intervento!
    Quando ho sentito che la ministra ha organizzato il convegno proprio lì non mi pareva vero, non pensavo sarebbe arrivata a tanto!
    Per caso SanP. aveva bisogno di una spolveratina di pubblicità?

  2. SanPatrignano non ha bisogno di rispolverate pubblicitarie, almeno finchè continueranno ad essere una lobby. Letizia non è altri che una dei tanti potenti che ha sovvenzionato il microcosmo Muccioli. Quanto al post, solite solfa di chi non ha vissuto gli anni in cui di eroina moriva gente a bizzeffe, e LO STATO INCAPACE ORA COME OGGI, DEMANDò ALLA VOLONTA’ DEI SINGOLI, DELLE ASSOCIAZIONI, DEI PRETI, gli interventi in quel settore. Per chi non lo sapesse, gli “utilissimi” SERT sono nati molti anni dopo SanPatrigano&company. Prima di ripetere cantilene tramandate oralmente, informatevi cos’erano quegli anni. Certo, le maniere forti non è detto che aiutino, ma dove stavano allora tutti i buon-pensanti che anni dopo hanno sputato fango e veleno su quei pionieri delle comunità? perchè nessuno si è rimboccato le maniche? E PERCHE’ SI CONTINUANO A RIPETERE LE STESSE STRONZATE DA ANNI???????????

  3. Forse sarebbe bene chiedere al Comune di Rimini cosa ha fatto per i ragazzi che invece Muccioli, forse anche con qualche sberlone (dato bene, visti i risultati) ha salvato dalla strada e da sorte peggiore.
    Facile poi fare commenti sulle sberle: quale genitore non ha mai dato neppure una sberla suo figlio?
    Qualche volta ci vogliono proprio.

  4. E’ bene ricordare come San Patrignano sia stata ed è un’isola a se stante nell’arcipelago delle comunità terapeutiche. Ricordo, mi pare Don Antonio Picchi, che diceva che a San Patrignano si considerava il tossico incapace ne di intendere ne di volere, mentre doveva essere considerato incapace si di volere, ma capacissimo di intendere.

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