– Se posso permettermi, questa vostra ossessione per l’immortalità ha un che di bizzarro.
– Non è che sia propriamente un’ossessione… Diciamo che alcuni di noi si lasciano consolare dalla possibilità che possa esserci una seconda vita.
– E nel frattempo fate sacrifici in questa, che – se non mi sbaglio, e fino a prova contraria – è l’unica sicura?
– Sono sacrifici tutto sommato sopportabili. Voglio dire: che cosa ci costa non mangiare carne il venerdì?
– E perché non dovreste mangiare carne il venerdì?
– Beh, perché Dio non lo vuole.
– E che cos’ha Dio contro la carne?
– Semmai c’è da chiedersi che cosa abbia contro il venerdì. Glielo dico io: è il giorno in cui è morto.
– Mi perdoni, ma se ho capito bene non è che “è morto”: ne avete ammazzato ⅓.
– Esatto.
– E ve la fa pagare vietandovi il barbecue?
– No, mettiamola così: mangiare pesce o un qualsiasi cibo più povero al venerdì è un modo per fare presente a Dio che non ci siamo scordati di quel giorno.
– Secondo me Dio sarebbe stato più contento se ci aveste pensato prima.
– E’ probabile. Comunque, dipende dalla religione di cui stiamo parlando. La cosa della carne vale solo per il Dio dei cristiani.
– Meno male. Per un attimo ho avuto l’impressione che tutti gli dei che vi siete scelti avessero questa strana ossessione per la carne.
– Assolutamente no. Per quello dei mussulmani è il maiale.
– Il maiale?
– Sì, e gli alcolici: sono cose da bere che rendono più allegri.
– Dovreste essere tristi?
– No: è che si è troppo allegri ci si scorda di Dio e della preghiera.
– Fermo. Uno: che cos’è la preghiera? Due: che cos’è il maiale? Tre: perché essere troppo allegri vi fa dimenticare Dio?
– Diventa sempre più difficile. Allora… della preghiera ne abbiamo già parlato: è quando ci si rivolge in modo umile a Dio per chiedergli qualcosa, o anche solo per salutarlo. Il maiale, invece, è un’animale. Uno di quelli piuttosto sfortunati, perché è quasi tutto buono da mangiare, e con le parti che non sono buone si ottengono altre cose utili, come i pennelli…
– Un attimo…
– Se però sta per chiedermi che cosa sono i pennelli non ne usciamo più.
– Non è importante?
– No, non molto. Comunque, sono degli oggetti che servono per colorare le cose. Le pareti di casa, ad esempio.
– E perché volete che le vostre pareti di casa siano di color maiale?
– Mi segua, non è difficile: il colore ci va messo sopra, e il pezzo del maiale serve per spanderlo.
– Ho capito: voi colorate il maiale; lo chiudete in una stanza; lui si strofina sulle pareti e colora la stanza.
– Guardi: io starei anche qui a spiegarle che il maiale non si strofina contro niente perché è morto, ma poi lei mi suonerebbe il requiem come per le ciabatte. Quindi le dico che sì, il maiale fa tutto da solo e noi, molto riconoscenti, lo lasciamo libero quando ha finito.
– Lei non ha pazienza. E’ una caratteristica esclusiva sua o la condivide con il resto della specie?
– Non ho pazienza e neanche memoria, per cui non mi ricordo qual era la terza domanda.
– Perché essere felici vi fa dimenticare Dio?
– Giusto: perché se uno è allegro non ha niente da chiedere e quindi niente per cui pregarlo.
– Va bene. Ricapitolando: il venerdì niente carne per i cristiani e niente maiale o alcolici per i mussulmani.
– No: i mussulmani il maiale non possono mangiarlo mai perché è ritenuto un animale immondo.
– Perché è sporco di vernice?
– E’ una storia lunga, complicata, controversa e che, per di più, so a malapena. Davvero vuole che gliela racconti?
– Può fare un riassunto?
– Il Dio dei mussulmani ritiene che il sangue sia impuro e che quindi l’unico modo ammesso per mangiare un animale sia quello di sgozzarlo recidendogli la giugulare e fare uscire tutto il sangue. Il maiale è grasso e ha un tipo di collo che non permette di farlo, per cui il sangue resterebbe nel corpo a contaminare le carni.
– Mi scusa un secondo?
– Prego.
– …
– …
– Rieccomi, grazie.
– Problemi con la gente che sta lì fuori?
– No, sono solo svenuto un attimo.
– Mi spiace. Spero che la gente fuori da quella cabina non si sia preoccupata.
– Non ne ha avuto il tempo.
– In che senso?
– Svenendo, ho sbattuto la faccia contro la parete della cabina e mi è uscito il sangue dal naso. Sono svenuti anche loro.
– Tutti e tre miliardi?
– …e centosessantottomilioni quattrocentoundicimila settecentoventinove.
– Sì, quel che è. Per un po’ di sangue dal naso?
– Siamo una specie piuttosto sensibile alla vista del sangue.
– Ho capito, ma è stato lei che ha voluto che le raccontassi questa cosa.
– Ha ragione: lei non poteva saperlo. Le chiedo solo, per cortesia, di tenerne conto per il futuro. E’ anche uno dei motivi per cui inizialmente avevamo scartato l’acquisto della Terra.
– Cosa, il sangue?
– No: i telefilm con i vampiri. Ne avete in onda troppi.
- Bip
– Che cosa ha detto, scusi?
– Io non ho detto niente.
– Lei ha fatto “Bip”.
– No.
– Io ho sentito “Bip”.
– Non lo metto in dubbio, ma non sono stato io, glielo giuro.
– Ne è sicuro?
– Direi di sì: in genere non faccio mai “Bip” senza un motivo ben preciso.
– Strano, ma vabbé. Dicevamo?
– Dipende a quale parentesi aperta si riferisce.
– Facciamo che chiudiamo quella sul sangue.
– Va bene.
– Stavo per dirle che non è facile stare dietro ai vostri dei.
– Perché?
– Troppe variabili: per i cristiani niente carne, ma solo il venerdì; per i mussulmani la carne va bene, ma quella di maiale mai. Credo che se fossi in voi sceglierei il Dio degli ebrei, che non mi sembra avere particolari pretese.
– No, infatti. Se escludiamo il divieto di mangiare maiale, esattamente come per i mussulmani, e ci aggiungiamo il cammello, il cavallo, il coniglio, alcuni tipi di volatili, qualche specie di locusta e tutti i pesci non dotati di squame e pinne, no, nessuna particolare pretesa.
– Questo tutti i giorni?
– Esatto, tutti i giorni. E il sabato diventa peggio, perché ci sono anche trentanove cose che non si possono fare.
– Trentanove?
– Trentanove.
– Me ne dice qualcuna?
– Promette di non chiedermi per ciascuna che cosa vuol dire?
– Prometto.
– Non le ricordo tutte, ma so che si sabato è ad esempio vietato arare, ventilare, macinare, cucire, tessere, cacciare, scuoiare, scrivere, disegnare, spegnere o accendere un fuoco, legare e slegare, dividere due fili, cardare e formare covoni.
– Formare che cosa?
– Ehi, aveva promesso!
- Bip Bip
– Di nuovo! Cos’era?
– Non lo so. Questa volta l’ho sentito anche io.
– Lei è sicuro di non fare “Bip”, che so, anche involontariamente?
– A chi non capita di fare “Bip” in alcuni momenti della giornata?
– Dice sul serio?
– Ovvio che no, ero ironico.
– Resta il problema di che cosa ha fatto “Bip”, allora.
– E non ce ne faremo una ragione fino a quando non lo avremo scoperto, giusto?
- Bip Bip. TerraCom, "Verso l'Universo"...
– Ecco, era solo…
– Shhh! Zitto, sentiamo!
- ...Il tempo a sua disposizione per questa TimeCallTM con opzione Genesi sta per scadere. Nel caso volesse continuare la conversazione, la preghiamo di inserire altre monete nell'apposita fessura, altrimenti la invitiamo a riagganciare e la ringraziamo per la preferenza accordataci.
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e non gli ha ancora parlato delle bestemmie, un modo per avere le divinità sempre nel cuore… ma oggi è domenica, bestemmierò con parsimonia.
gianluca, ti prego, inserisci altra moneta…..
Geniale!!!
Ma sta cosa della religione ha un po’ stufato, spero che con la nuova moneta arrivi anche un nuovo argomento…
sempre più suspance..