Eluana. De Andrè. Berlusconi. Maria De Filippi. Giusy Ferreri, Lily Allen, The Fray, Nek. Barack Obama. Sam Cooke. Benito Mussolini. Luca Carboni. Franco Battiato. Morgan (che capisce Battiato). Che Guevara. La Pfm. I Negrita. Franz Ferdinand. Katy Perry. Tiziano Ferro, Laura Pausini, Marco Carta, Roberta Bonanno. Seal. I Ministri. Coso, quello imbarazzante: Gasparri.
Come infilerò tutto ciò nel pezzo senza sbrodolarvi di parole? Non so, ma ormai sono in ballo. E dunque: la top 10 della settimana in cui è morta Eluana è rimasta invariata nei componenti, però Nek si è preso il n.1, Tiziano Ferro è risalito al n.2 davanti a Bruce Springsteen. Di Nek ho già parlato nella The Classifica 54, ma mi permette di segnalare capziosamente l’analoga presenza di un nome di bandiera al n.1 in Usa (The Fray) e su a Londra (Lily Allen). Mentre al n.1 in Francia c’è Seal, che sale al n.5 da noi con Soul. Sul Soul di Seal baserò il mio assoul (haha). Pronti?
Il disco di Seal è uscito a novembre e in quel frangente non se l’è filato nessuno. L’addetta stampa della Warner mi diceva: “Fatico a rimediargli interviste” Io mi sono offerto, sospettando comunque che nessuno dei vezzosi giornali per cui lavoro mi avrebbe pubblicato il pezzo. Pur sapendo che non ci avrei fatto una lira, mi garbava chiacchierarci avendolo già incontrato e giudicato un tipo spesso. Nonché uno charmeur da paura – tutte le donne che lo hanno incontrato hanno detto “Capisco Heidi Klum”.
Dopo 7 anni si ricordava di me – tra maschi alfa ci si marchia subito, eh. Cipiglioso, gli ho chiesto: “O Seal, tu cantavi Killer e Crazy, che erano pezzi technosoul avantissimo. E ora fai le cover di oldies stracoverizzati, da A change is gonna come a If you don’t know me by now?” Lui, charmantissimo: “Io volevo fare solo A change is gonna come di Sam Cooke, era il mio omaggio al cambiamento in America, per la campagna di Obama. Poi mi è venuta l’idea dell’album con questa musica che suona fresca tuttora. Perché è musica con un’anima. Canzoni che sono l’anima dell’America, canzoni di prima che la musica diventasse business”.
Risposta furba, ma interessante. Che la gente non trovi un’anima nella musica attuale? In Italia qualcuno ce la trova: chi ascolta Giusy Ferreri, Tiziano Ferro, Laura Pausini ne è persuaso, e forse nei primi due casi ha ragione. Per contro, è facile sostenere che se X Factor e i programmi di Maria De Filippi furoreggiano (con Roberta Bonanno e Marco Carta n.1 e 2 delle charts di iTunes, e il secondo fortemente in odore di vincere Sanremo), se Franco Battiato e Luca Carboni fanno dischi di cover, se De André domina il mercato in qualsiasi forma (eccetto, stranamente, il disco-fotocopia di Morgan) è perché la crisi porta verso l’usato sicuro. Nelle ultime due settimane, tra Virgin Radio, Radio Capital e X Factor, credo di aver risentito sei volte Impressioni di settembre della Pfm. Nek è al n.1 intitolando il suo disco, ugualissimo ai precedenti, Un’altra direzione (par di sentire Berlusconi che dice di battersi contro la vecchia politica). Ma se in Italia e in Usa i Franz Ferdinand non vendono nonostante il loro album abbia tutto quello che serve per farsi amare dal suo target, i 20-30enni fighetti, forse è perché questi ultimi sono-siamo-siete ancora più cinici del business medesimo. Si nascondono, giocherellano, ironizzano, taggano, addano e pokano ma non si sporcano le mani. E musicalmente si divertono con le canzoni-emoticon, quelle furbetterie da accompagnare con una faccinasimpatia ;-) . Così ora piace Fuck you di Lily Allen, così come piacque I kissed a girl di Katy Perry, ragazze furbissimi con ritornelli in gambissimi. Però poi nessuno apre il portafogli né l’anima, a differenza del pubblico più lento che apprezza Seal e la sua minestra della nonna, nonostante noi saputoni si obietti smorfietteggiando al succitato pubblico lento: “Ma vuoi mettere con gli originali?” Al che il pubblico lento ribatte (lentamente): “Quali originali? Sì, questa roba suona familiare, ma perché non dovremmo comprarla, se ci fa sentire bene e dimenticare i problemi?”
Lo stesso vale per il Nuovo Fascismo Chic: suona familiare, fa sentire bene e dimenticare i problemi. Nessuno a sssinistra, tra saputoni e fighetti, uomini studiati e forcaioli incazzati, ha dato risposte che siano arrivate all’anima del pubblico lento. La risposta di sssinistra è (…sa quel che dice, il Gran Maiale) una cultura confusamente statalista ma soprattutto una cultura della morte, da Che Guevara a Fabrizio De André. I dischi rock italiani più apprezzabili sono quello dei Ministri che si intitola tanto per gradire Tempi bui (n.64) e quello dei Negrita (n.13), che hanno scelto come ritornello un ligabuismo puro, musone e rinunciatario: “La vita lo sai bene, ti viene come viene”. Con simili risposte forti e motivanti, uno capisce persino l’esistenza di Gasparri.
Paolo, nonostante il pezzo mi abbia divertito assaie, non riesco a capire dove vada a parare.
Cioè capisco l’equazione musica reazionaria per momenti reazionari ma mi sfugge cosa dovrebbe ascoltare il pubblico fighetto di sinistra.
E comunque non ti crucciare, so di essere un cagacazzi.
+In attesa che il Maestro si scomodi, direi che il pubblico di sinistra può ascoltare quello che vuole, però c’è da èprendere atto che per campare, sempre più l’arte tenderà verso il “facile” e il nazionalpopolare, perché noi “nicchie” non siamo affidabili….
Sul soul di Seal fai l’assoul? Ass-hole! (eh-eh, eh-eh.)
Il fatto è che quando in giro ci sono macerie, bè… conviene utilizzare quelle per costruire le cose nuove. Si fece così nel medioevo, con i resti dei templi romani si fecero le chiese romaniche etc bla bla bla.
Ora è un periodo di ricostruzione dalle macerie, speriamo ne venga fuori qualcosa di buono, ma credo di sì, il tempo ci darà ragione. La sinistra, quella con una sola effe, ehm… esse, questo deve fare, (musica ispirata in sottofondo) costruire il futuro senza buttare via il passato, la tradizione. La destra invece… cosa c’è qua? La Costa Smeralda, un sito archeologico? Via! asfaltare, campi da golf, residence(s), villette a schiera! Futurismo! Marinetti! Tattatatta rattta bumbum ratta tatta fiuuu fiuuu fiiuuu….
è risaputo che “once you go black you never come back”
^^
fantastici i ministri!
Nek e Tiziano Ferro in testa alla classifica sono arte cristallina rispetto alla terna di vincitori di Sanremo…
Ehi Marge è vero.
Meglio suicidarsi con il monossido di carbonio che con una fucilata in faccia.
Nek è il nuovo Franco Simone o il nuovo Sandro Giacobbe?
no, Sandro non ci ha lo spessore…