Non so se anche a voi fa lo stesso effetto: poche cose mi irritano più della frase “Appello per una pace giusta”. Come se non specificandolo, magari, a qualcuno potesse venire in mente, che so, che esiste un movimento fautore di una “pace sbagliata”. Un po’ come i cantautori che partecipano ai concerti contro la mafia (questa credo di averla già detta da qualche parte, ma fa niente): stai a casa, pirla, è scontato tu sia contro. Al limite andrebbe organizzato un concerto a favore, per vedere le facce di chi ci va.
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Gianluca, il discorso sulla pace e’ complesso, forse piu’ di quello che pensi.
Provo a gettare i miei two cents:
1/bisogna che tu definisca il concetto di “pace”, che non e’ solo l’assenza di guerra – che ovviamente piace a tutti, ma e’ una definizione limitativa. Se la intendi in senso piu’ ampio, come “moderazione di un conflitto violento”, allora puo’ anche esser “ingiusta”
2/ “giusta” o “ingiusta” puo’ esserlo a seconda della parte che prendi in esame ( un assurdo: se sterminiamo il nemico, avremo la pace, in assenza di contendenti – vedi Rwanda. Ti pare “giusta” per il popolo sterminato?)
3/”giusta” a volte indica anche “che segue le norme del diritto internazionale”
mi riservo di aggiungere commenti
Anche il discorso sulla mafia e’ un po’ troppo semplice messo giu’ cosi’. Da nordico ora residente in Sicilia, mi permetto di far notare che se l’esporsi in battaglie antimafia puo’ risultare scontato per il cantautore del Nord, per quello del Sud la cosa comporta qualche rischio in piu’. Ma credo che tu lo sappia gia’, visto quello che hai scritto qua sopra su Gullotta.