…è solo che porta sfiga.
Tasso di crescita annuo del PIL in Italia dal 1981 ad oggi:
a) media Governi non-Berlusconi: +1,97%
b) media Governi Berlusconi (fino al 2008): +0,93%
c) media Governi Berlusconi (incluse previsioni fino al 2010): +0,71%
(Fonte: Fondo Monetario Internazionale)
vabbè, quando il PIL diverrà un indice che vuol dire qualcosa ne riparliamo, ok?
l’indice di crescita del suo patrimonio personale deve essere invece imbarazzante..
La fonte è la stessa che ci nasconde il complotto del signoraggio? :-))
Post interessante, tra le distese di foto di bonazze. A quando uno sulla mancanza delle mezze stagioni?
nulla da eccepire, i numeri sono numeri, ma il contesto in cui essi maturano varia a seconda di tanti fattori, e non basterebbe un post intero…
1999
si criticava il PIl come misura significativa, si ricordava come già negli anni ’70 Randers e i Meadows avessero dimostrato l’insostenibilità logico-matematica di uno sviluppo infinito
2008
Scommettiamo che ci sarà la fila di gente che si affannerà -adesso- a dire che il PIL è un indice assurdo (adesso che cala)?
Gli stessi che 10 anni fa deridevano tesi poi rivelatesi anche troppo prudenti e che oggi dicono che la crisi è “imprevedibile” o “un atto di Dio”, una rosa di stronzate con un unico comune denominatore, l’autoassoluzione
Scommettiamo che c’è un sacco di gente all’affannosa ricerca di un altro indice-pacco da usare all’uopo, qualcosa sul genere -indice di produttività- o comunque un indice che possa permettere a chi poi ne trarrà vantaggio, di vantare le magnifiche sorti progressive di un modello di sviluppo che sappiamo essere suicida da quasi 40 anni?
Quello che mi piacerebbe di più è sentire almeno uno dei tanti rincoaraldi sviluppisti dire “ho sbagliato”, ma qui mi sento di scommettere contro, ammettere l’errore vorrebbe dire mettere in dubbio il modello, che invece difendono tutti graniticamente anche se si è dimostrato fallimentare
Bisognerà parlare seriamente col F.M.I
Questi ragazzi abbronzati mica possono diffondere queste notizie disfattistiche sul mio conto.
I have a dream! Ho un sogno, sogno il giorno in cui i giornalisti cui pago, tipo Facci e Pannella, potranno finalmente scrivere che siamo in un regime, sì.
Il migliore dei regimi possibili.
Il mio.
MA LOL ahahaha!
Lolloso, fazioso e falso come pochi questo articolo :D
Immagino raffrontare questa media alla media europea o mondiale e scoprire che in realtà durante i governi berlusconi è stata fatta una performance migliore rispetto agli altri era troppo difficile..
Aahhaha! buffone!
Paolo M., qualcuno potrebbe dire che porta una sfiga globale. Ma forse lo considereresti un altro articolo fazioso.
Anche io temo di apparire fazioso, però vorrei farvi notare che da quando si è insediato questo governo piove molto più del solito, tipo clima tropicale.
alceverde… scie chimiche, lo dice anche Di Pietro :-))
Pepitol, mi sa che hai aggiunto una “n” di troppo: Pannella non lavora per Berlusconi proprio per nulla.
Provaci tu Paolo M.
vedrai che ti smentisci da solo…
è possibile che questo post trascuri cause e contesto, presentando solo un paio di cifre e senza approfondire
ma direi che conviene ai berlusconiani che non si approfondisca
il fallimento del sistema italia regnate berlusconi, di cui prendere atto, andrebbe molto molto al di là di una crescita miserrima del PIL
ecco direi che un dato eclatante come quello presentato è la meno
La cosa divertente è che è solo grazie a quello stesso “sviluppismo” che oggi una persona qualsiasi non è costretta a vivere di sussistenza zappando la terra 12 ore al giorno (o, se donna, a impiegare tutte le sue energie e il suo tempo per la cura della casa e dei figli), è solo grazie ad esso che quella persona può permettersi di studiare per 15-20 anni anche se non è nobile o ricco, grazie ad esso che ha welfare e sanità a disposizione, ancora grazie ad esso se può collegarsi con un pc (pagandolo con un mese scarso di lavoro), a una cosa che si chiama internet (pagandolo con 5-6 ore di lavoro al mese) e sparlare dello “sviluppismo” al mondo intero.
peccato che da 30 anni il giochino si è rotto, o meglio lo si è voluto rompere.
se dal dopoguerra e per un trentennio lo sviluppo era stato per tutti e l’aumento dei consumi, da una bici non in tutte le famiglie (cfr de sica) si era arrivati a un’auto per famiglia, i seguito il riparto dei benefici dello sviluppo è diventato via via sempre più iniquo
i consumi sono aumentati ugualmente, è vero
ma in forza di un aumento della propensione al consumo a scapito di quella al risparmio e -nel caso italia- utilizzando in modo figurato le risorse accumulate
questo ha illuso molti (quorum non ego) che il paradigma in essere funzionasse
e adesso siamo arrivati al redde rationem
un sistema che postula la crescita del consumo per esistere offre condizioni salariali frugalissime da decenni
e l’implosione è fatta
e tacciamo del fatto che lo sviluppo inteso sic et simpliciter, come fa hyena, accoppa l’ambiente
considrazione cheesulando da un bilancio trimestrale non va messa in considerazione, presumo
ciao piti,
in quale alluvione tecnologica sei perito?
elementi macroecomici a parte(l’idea dei politici di relegare il popolo nel dimenticatoio è bipartisan),l’uomo è ostaggio dei propri fantasmi.Se non lo ritirano dal bancone in tempi brevi diventerà una marionetta del presidente della camera,magari solo perchè l’unica cosa di cui ha memoria è un vecchio sondaggio sugli indici di gradimento e sulla leggenda metropolitana che Fini recita senza copione,e pure alla grande
eh, sono un uomo umorale e di temperamento corrusco, qualunque cosa significhi (credo che corrusco abia a che fare con cibi ricchi di fibra)
e perciò appaio, scompaio, riappaio, di vaio,
dico, disdico, predico, contraddico e ludovico
insomma, vorrei dirti che avevo di meglio da fare, ma forse non è nemmeno vero
ho avuto un’ernia lombare per eccesso di sollevamento di nipotini
e ciò è vero
ma sto tornando il procione di una volta, non temere
bravo a mammà ;)
Credo sia la critica che teme di più, altro che conflitto d’interessi o protofascismo
consenso
dategli del fallito e sbrocca
ahahahah… Domanda, ma la stima fino al 2010 chi cacchio l’ha fatta? Se ci imbrocca, con tutto quello che si farà in giro per il mondo per la crisi, giuro che bacio il veggente
Domanda per chi dice che il PIL è indicativo:
Mi spiegate perché se io rapino una gioielleria per un valore di 10.000.000 di €, questi devono far aumentare il PIL?
se si raffrontano dati credo che Spagna, germania e cosi via ci abbiano di gran lunga superato in questi anni…
vorrei tranqulizzarti longinous,
non esiste alcun metodo del calcolo del PIL che includa le rapine.
A meno che tu non spenda tutti i soldi che ricavi facendo salire i consumi, ma così bilanceresti i mancati consumi o il mancato risparmio del gioielliere.
Le FONTI vanno linkate…
Altrimenti potrei dire: Gesù non esiste, fonte Vaticano.
A parte questo…
Si dice che “la matematica non è un’opinione”, ma la cosa bella delle percentuali è che sono calcolate e lette in modo mooolto soggettivo (quindi “la statistica è un’opinione”).
Permettete che tenga la rubrica “angolo delle banalita’”, che ogni tanto e’ necessaria.
La statistica ovviamente non e’ un’opinione, ma e’ l’interpretazione che se ne fa che puo’ essere opinata.
(Es.: su repubblica un articolo incredibile che dice che i morti per incidente stradale nelk 2008 sono il 10% in meno che nel 2007 e quindi possiamo rientrare nei nostri impegni europei. Ecco un esempio di interpretazione stralunata: a parte che il 2008 non e’ ancora finito (e qui ci tocchiamo in diretta), ma quello che manca e’ il concetto di errore o fluttuazione statistica…) Ah, non linco la fonte, cosi’ per farvi rabbiare un po’.
@GOD
Hai perfettamente ragione ed hai fatto bene a correggermi: è l’uso che se ne fa ad essere soggettivo.
In questo il Berlusca è un maestro: riesce a leggere gli stessi dati dell’opposizione dando una visione tutta “rose e fiori”; questo solo per dimostrarti che non sto difendendo nessuno e che non volevo essere benale. A mio parere è più banale pubblicare le solite statistiche (spudoratamente schierate) pro o contro qualcuno.
:D
Datemi un’idea di Berlusconi, che non sia – come lo posso mettere nel culo al prossimo facendo leva sulle sue debolezze -, e vi pago la cena per i prossimi dieci anni.
Tutte le teorie di strategic management asseriscono che il modo migliore di mandare avanti un’azienda è, ma la cosa è tanto ovvia quanto condivisa anche nel sendo comune, di fare leva sui propri punti di forza e di migliorare i propri punti di debolezza, sul fronte interno, e di cogliere opportunità e avere occhi per le minacce provenienti dal mondo esterno. Si chiama, nel gergo, analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats).
Ora invece, Berlusconi, che pensa solo ai cazzi suoi e basta. Quelli dell’azienda Italia neppure se li sogna fa tutto l’opposto. Punta sulle debolezze degli italiani, le loro debolezze culturali ed umane, per aumentare la propria posizione di forza. Ripeto sempre la frase che diceva ai propri agenti Publitalia e ai propri candidati: “Rivolgetevi ai vostri clienti/elettori come se avessero dodici anni. Fategli credere che avete in sole in tasca!”.
Questa sottolineo non è capacità di comunicazione, è tutto il contrario, è manipolazione delle coscienze deboli. Un po’ come i cartavince-cartaperde che, con i compari, rubano gli stipendi ai gonzi. Infatti quando esce dall’Italia, e fuori dal contesto delle tare nazionali, e dal supporto di falsa o parziale comunicazione che danno le sue televisioni, Berlusconi non è più nessuno. E’ un povero pagliaccio senza nessuno spessore.
Per cui il contesto internazionale manco lo guarda perché ha occhi solo, e conosce solo i difetti degli italiani, per cui minacce ed opportunità di ambienbte esterno non sa neppure cosa sono. Sul fronte delle forze e debolezze, lui si comporta al contrario deol dovuto, diminuisce la forza ed aumenta le debolezze degli italiani, perché solo così può continuare il suo stato di potere.
La conseguenza qual è, ognuno lo può capire, anche i bambini di dodici anni, nessuna speranza di invertire il segno del nostro inarrestabile declino, fino almeno che Berlusconi starà dove sta.
condivido, quoto concordo ecc le parole di ventomare -come sempre mi capita
ma il punto di partenza non è l’odioso berlusconi, e non vorrei essere sviato dalla qualità ignobile del soggetto
il punto di partenza è questo popolaccio, che ha reso possibile ascesa, elezione, rielezione, ri-rielezione di un figuro così sporco, così antidemocratico, così eversivo, così disonesto così mistificatore, così vergognoso.
Senza una base popolare del genere berlusconi non arrivava a mettere in pericolo la democrazia (e non dite che non siamo al limite del regime).
Persino l’unica leva che poteva servire a ribaltare le convinzioni di ‘sto popolaccio di idioti ignoranti e ostinati, ovvero l’attacco frontale e smascherato ai diritti di chi lavora, ci0è decine di milioni di persone, serva a far aprire gli occhi.
Sebbene vittime sue, lo votano e lo rivoterebbero.
Figuriamo se uno che lo vota prendendoselo in culo su stipendio ecc, cioè su cose per lui visibili e sensibili, si impressiona su una costituzione da stravolgere, sull’informazione serva, sulla magistratura da incatenare, sulla p2, sull’appoggio della mafia, sulle figure di merda nel mondo, sull’amico putin sterminatore di minoranze, sull’amico bush peggior presidente usa della storia, su che altro.
berlusconi potrebbe anche morire domattina, e magari.
ma con gentaglia come gliitaliani, ne salta fuori uno simile, o peggio.
c’è stato un attimo in cui mi sei sembrato Desmoulins Piti.Gagliardo
Caro DAG, intendevo che la banalita’ la stavo per dire io, mica tu. E ne aggiungo un’altra: in effetti l’interpretazione delle statistiche e’ spesso opinabile, ma a volte addirittura scorretta, fatta apposta per ingannare.
Ma non credo che fosse l’intenzione di Jonkind. Il suo pezzo voleva essere in parte umoristico, in parte far riflettere implicitamente sul fatto che la correlazione tra governo di Berlusconi e cattivo andamento dell’economia e’ del cento per cento, e uno statistico dotato di fiuto potrebbe ritenerla non casuale. Un po’ come quando crollo’ il numero di schede bianche…
Piti, come sai, anch’io mi trovo a condividere il tuo pensiero e anche i modi ed i toni con i quali lo esponi: ironici, gentili, ma anche arrabbiati, quando ci vuole, e di chi non si stanca di scandalizzarsi concedendosi il lusso di cercare un po’ di verità. Perché oggi di lusso si tratta, ed invece, dovrebbe essere la norma.
Per quanto riguarda gli italiani, è vero, sorprende il modo con il quale spesso cercano “un padrone”. Il mio pensiero l’ho espresso altre volte su questo punto e ritengo che il nocciolo del problema è che noi siamo un paese per certi aspetti maschilista, ma profondamente materno, dove i padri fanno fatica a trovarsi. Ed in mancanza di padri ci ritroviamo i padroni.
Siamo un paese familista ed anarcoide, dove tutto ruota intorno alla gestione degli affetti primari, al sangue, e nel circolo ristretto degli affetti dominano le donne. I padri di solito hanno la funzione di ponte transazionale verso la società, sono, dovrebbero essere, i depositari delle regole civili.
Le donne privilegiano l’amore, gli uomini la comprensione. Anche nei rapporti tra loro: una donna vuole essere amata, mentre un uomo capito.
Ora, i due aspetti, il familismo e l’anarcoidismo, sono le due facce della medaglia di questa natura. La famigghia è tutto, sull’altare della famiglia si giustificano tutte le cose: “Tengo famiglia”. E l’individualismo anarcoide è l’esempio vivente che manca il paterno che governa le regole.
Ora Berlusconi rappresenta al massimo livello questa dinamica. In casa Berlusconi era evidente che la madre governasse tutto. Le madri che ammirano i figli in maniera smodata e che li pompano, istericamente, verso ambizioni smodate, che tramettano in modo narcisista le loro aspettative frustrate dalla vita sui figli. Il padre che “contiene” non fa parte di questo registro.
E’ evidente però che la globalizzazione mette ancora più profondamente in crisi il sistema italiano perché apre un ulteriore ponte verso il mondo esterno dove servirebbe assolutamente un padre. In mancanza di questo ci si ripiega su logiche delle piccole patrie, nazionalistiche ed autarchiche. Manca il ponte transazionale.
L’Italia è in questa fase, una fase decadente classica, potremmo dire, dove si è esaurita la spinta propulsiva del vecchio modello ed allo stesso tempo esso vive la sua fase di massima intensità, una specie di canto del cigno, prima del cambiamento doloroso e della revisione del modello di organizzazione, mentale direi, a questo punto più che sociale. E’ evidente che la chiesa cattolica gioca un ruolo pesante nell’avversare il cambiamento, ma questo è un ulteriore film.
La stessa crisi di decadenza, per motivi diversi, la stanno vivendo negli Stati Uniti, dove il modello di sviluppo a risorse infinite di tipo calvinista, il lavoro in terra conquista il paradiso, è entrato in crisi perché le risorse mondiali si sono dimostrate limitate ed il vecchio mondo basato sulla nuova frontiera fisica non regge più. Ora la frontiera delle risorse illimitate è quella delle risorse di conoscenza. Bush è stato il loro canto del cigno della decadenza, l’acme. Obama è il cambiamento, o almeno il segno, il tentativo di osare verso il nuovo, fuori dalle logiche “old” di potenza militare ed energetica: armi e petrolio.
L’America sta cambiando e noi siamo rimasti gli ultimi a cambiare nel mondo. Ma ripeto, berlusconi non reggerà al vento dell’Ovest. Ce lo leviamo dalle scatole prima dei cinque anni. Non per la saggezza degli italiani, ma per manifesta incapacità.
Cambiare per non morire.
Ce lo leviamo dalle scatole prima dei cinque anni.
—
Aha aha aha Aha aha aha Aha aha aha.
La tua illusione è davvera patetica. Quelli come te non impareranno proprio mai vero?
a me pare che quelli che non imparano mai sono quelli che lo votano sempre, vincolando nella lro pochezza anche chi la capisce
Piu’ che sulle cifre riportate che possono, per la parte riguardante le previsioni, essere anche inesatte io guarderei ad un’altra cosa.
Incarico del ’94 = perdiamo i mondiali in finale col peggior brasile di sempre (e di sicuro qualche altra sciagura che ora, a memoria, non mi sovviene)
Incarico del ’01 = due aerei contro le torri gemelle
Incarico del ’08 = peggiore crisi economica mondiale dal ’29 ad oggi ( e forse forse anche di sempre)
non sara’ per le cifre del post, ma forse porta sfiga davvero!!