Ho avuto un’idea. Che va raffinata, certo, ma secondo me c’è del buono. In pratica: una mattina tutti noi sani (e qui per capirlo verranno sottoposte due domande a bruciapelo: “Fai lo spelling della parola IMPEACHMENT”, e “Quali sono le prerogative del Presidente della Repubblica?”) noi sani – dicevo – ci mettiamo d’un tratto a parlare all’unisono una lingua totalmente inventata, tipo quella di Khaleesi, o dei Klingon. Una roba tipo “Ai confini della realtà”: loro ci parlano, tentano di esprimersi, e non facciamo segno di non capire. Ci scriviamo libri e giornali; ci facciamo le trasmissioni in tv; ci raccontiamo le barzellette, e tutti giù a ridere (tranne due: due per credibilità devono fingere di non averle capite). E mentre loro si sforzano di comunicarci qualcosa, noi fingiamo di sforzarci di capirli, ma deve sembrare che sono proprio sono loro che a non impegnarsi abbastanza a farsi capire. Gli bocciamo tutti i figli a scuola. Già dal nido, con la scusa: “non si applica” che però non capiranno, perché sentiranno solo ripetere la frase “Ezas eshna gech ahilee!“, che in lingua Dothraki significa: “No, trovati tu un altro buco da scavare!”. Quindi inizieremo a provare coi gesti, ma il trucco è che tutti in realtà staremo mimando titoli di film di Lina Wertmuller come se loro dovessero indovinarli. Questo fino a che non si arrenderanno, e non inizieranno a credere di essere dei totali, perfetti e inguaribili coglioni. E lì esclameremo tutti insieme, in perfetto italiano, scandendo bene le parole: “Ecco, esatto!”.
Una modesta proposta
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Haha! Bravo Gianluca, hai proprio ragione! Noi con le opinioni giuste sì che siamo intelligenti, non come quelli lì che hanno le opinioni sbagliate, che scemi! crying laughter fire fire fire, like e retweet.