Così, per puro caso ma anche per ricordarmene tra mezz’ora, mi sono messo a buttare giù una lista di cose che vorrei fare. Ma con le liste di cose che vuoi fare c’è quasi sempre il problema dei punti che non sono compatibili con il resto del pianeta o anche solo del pianerottolo. Per cui sono andato avanti eliminando i punti che potevano non piacere alle persone che ho accanto o a quelli che mi vogliono bene. Poi ho eliminato i desideri irrealizzabili proprio per motivi legati alla fisica, e infine, ho eliminato tutte le cose piccole, che richiedono pochi minuti e giusto un po’ di voglia di farle, perché quelle non contano. Ecco, questo è quello che è rimasto.
- Mettere in piedi una radio. Vera. Ma forse no: il concetto di radio di flusso funziona bene sull’FM, ma non su internet. Intanto insonorizzare lo studio con dei pannelli con i controcazzi, e iniziare a produrre delle cose. Audio, video, chissenefrega: cose.
- Produrre un documentario in inglese da 12 puntate su Yara sul modello di “Making a Murderer”, chiamato “Unknown One”, di cui ho la timeline praticamente pronta.
- Riprendere a cercare talenti su internet: a un certo punto ho almeno ufficialmente smesso perché diversi amici avevano messo in piedi un’agenzia. Ma Macchianera e i MIA hanno sempre portato fortuna a un sacco di personaggi, quindi perché non rifarlo, quando capita?
- Produrre un format chiamato “Teorema” che avevo proposto a Radio2 poco prima che con Radio2 finisse la collaborazione. Parla di come ci si innamora e, ripensandoci, funziona meglio in TV.
- Produrre un format chiamato “La lista di Ulisse”, ispirato da un post su Reddit che ho tradotto su Macchianera.
- Riarrangiare tre canzoni di quelle belle tra le mille che ho scritto anni fa.
- Scrivere un libro di racconti veloci sfruttando l’insonnia.
- Buttarmi per 60 giorni almeno a capofitto su Rocksmith con la Fender Stratocaster.
- Cercare di tirare fuori del buono da una brutta situazione e convincere tutti quelli coinvolti nel processo, da entrambe le parti, che potremmo tutti dare per assodati che ci stiamo sulle palle e che per quello non c’è niente da fare, ma smettere di buttare soldi in avvocati e piuttosto, usando in maniera più utile gli stessi soldi, aprire un’associazione che – con il supporto gratuito di vari professionisti: avvocati, appunto, ma anche consulenti informatici, hacker, influencer, membri delle forze dell’ordine ecc… – aiuti le vittime da revenge porn a capire che non c’è da chiedere scusa di niente e che la vita può continuare. Ma, va da sé, anche per punire i colpevoli e garantire la rimozione dei video e delle immagini collaborando direttamente con i siti, quando è possibile, o per vie legali quando finisce il tempo delle buone maniere.
- Pubblicare questa lista senza curarmi troppo di cosa penserà qualcuno; e se quella là la riterrà una cosa ridicola; e se quello là starà sogghignando; e se magari non è meglio che elimini un punto; e se per caso non sia più opportuno proprio non scrivere niente; e se…
Metti che ti interessi un punto, scrivimi, ché non si sa mai. E anche perché le cose fatte assieme hanno sempre quel sapore in più che non avresti mai detto.
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