TheClassifica 10 A.P. – Grottescal Manovra In The Dark

L’estate e i suoi inganni sono finiti. Là fuori fa buio alle quattro. E’ pieno inverno. Mi spiace, qualcuno ve lo doveva dire. E chi meglio di me.

Oi, era tanto che non scrivevo. Avete temuto che non sarei più tornato? Dai, dai, ditemi di sì. “Abbiamo avuto tanta paura”. (…ci vuole poco a farmi contento)

Se dobbiamo credere alla FIMI/Gfk e alle sue questionabili classifiche, quest’estate in top ten hanno trionfato dischi usciti in pieno inverno, alcuni dei quali solo questa settimana sono finalmente usciti dalla decina che conta. Sono album venuti dal freddo quelli di Modà (n.3), Jovanotti (n.6), Adele (n.9), Zucchero (n.12), Gianna Nonnini (n.13). Il disco di MiticoLiga, no – però è uscito 69 settimane or sono e il suo primo Natale lo ha ben vissuto. Quelli di Amy (n.7 e n.15), di Natali ne hanno festeggiati come minimo cinque. Alla fine i cd più freschi (non esageriamo: tiepidi) che le  masse (…non esageriamo: le massette) hanno portato alla cassa erano Maria Gadù (n.11), Lady Gaga (n.14), MiticoVasco (n.5). E naturalmente, l’accattivante tormentone dell’estate, My Life In The Bush Of Ghosts di Brianìno e (omissis), n.33, da 33 settimane in classifica, e ve lo giuro, sto diventando isterico su questo stupido disco. Se un giorno dovessi vedere qualcuno che lo compra – e lo immagino con le occhiaie e la barba – lo aggredisco. Ché lo immagino anche fiacco, sprovveduto e meno allenato di me, già che ci sono.

Nella prima settimana di settembre, la top ten è improvvisamente stata invasa da un vento di novità. Ben 4 dischi nuovi. Red Hot Chili Peppers, n.1. J.Ax, n.2. David Guetta, n.4. Lenny Kravitz, n.8. E sono io stesso sorpreso nel constatare che li approvo tutti.

I RHCP sono come… No! Non farò paragoni con Berlusconi, vi avviso. No, davvero, non ne faccio più. Quell’epoca di TheClassifica è alle spalle. I RHCP, dicevo, sono come un festino saltato all’ultimo momento. Ero veramente, generosamente intenzionato a fare sfracelli. Invece, band tirata a lucido, dal punto di vista atletico in forma spaventosa, con la sempiterna catena di montaggio: pezzi costruiti col basso di Flea a dettare la linea finché Kiedis non inserisce il ritornello zuccherino in minore. E tuttavia, i dischi hanno questo di strano, che per quanto artefatti e ingannevoli per natura come l’estate, possono farci sentire a pelle se chi li ha firmati è vivo, malato o morto. E anche se non metterei i RHCP tra i miei 500 gruppi preferiti, averne di band in questa forma, davvero. Prima di scuotere la testa, vi invito ad ascoltare i Modà. O quella inossidabile boiata di Brian Eno e (? lost in classification) che sta al n.33.

Poi, J.Ax. Ehi, come faccio a non volergli bene? Sta facendo il rock balordo alla Fegato Spappolato con cui sono cresciuto. “Fanno bene quelle che si sposano i vecchi con la bava, vengono qua poi lì divorziano e si prendono la casa – ahahahaha!” oppure “La domenica italiana ha qualcosa che mi schifa – la macchina pulita, il gelato con la tipa”. Che diamine, io potrei votarlo. E prima di riscuotere (uhm) la testa, vi invito a leggere i testi dei Moccià. “Forse sì, è quel mio essere un po’ bastardo che, se ci penso è quello che ti piace di me”. Dio, bisognerebbe sparare ai loro dischi con un bazooka.

Poi c’è David Guetta. E qui, io vi dico semplicemente che se mi trovassi davanti a due porte, e mi dicessero: “Dietro quella porta c’è un concerto di Bon Iver e dietro quell’altra un concerto (sì, ho scritto concerto) di David Guetta”, io non ho dubbi su dove mi divertirei di più. Al momento, David Guetta e l’altro tamarro Bob Sinclar hanno la capacità di far saltare le masse (quelle vere). E non è vero che ci vuole poco: nel rock lo sanno fare i 50, 60, 70enni. Ci volesse poco, Back in Black degli AC/DC e la sua trentennale promessa di scuoterci all night long non sarebbe al n.36. Da un’intervista recente a David Guetta ho anche tratto un flash interessante. “Quando mi fotografano per le riviste europee mi chiedono sempre di fare la faccia incazzata. In America mi dicono di sorridere; qui la gente vuole credere che il successo non placa i tuoi demoni”. E incidentalmente accenno al fatto che MiticoLiga ha sette album in classifica. Ehi, non penserete che l’abbia fatto apposta, come un esempio di uno che fa la faccia incazzata per rassicurare il suo pubblico

(…se ci pensate, questo è un concetto impanato di meraviglia)

Infine, Lenny Kravitz. Ora, se c’è un gaglioffo bollito di cui non mi sarei aspettato di parlare bene è lui.

(no, non è vero) (ce n’è a trentine, ma sono italiani e ho paura dei loro avvocati)

Eppure, per qualche motivo che sinceramente non mi spiego, ha fatto un disco che secondo me è il migliore che ha fatto – sì, incluso il primo. Buttato il singolo (steeeeeeend!) e due pezzi edificanti che sarebbero stucchevoli anche in un libro di Veltroni, buttate le liriche in cui ringrazia continuamente Dio per quanto ha fatto per lui (ma d’altro canto, lo ringrazierei anch’io, e facendo il segno della croce con i gomiti), resta un disco in cui lo scemo suona un funk che è funky, e un rock che è rocky. Coi riffoni e i coretti e il “tiro” giusto: come dicevo prima, si sente se uno è vivo,  malato o morto, e nonostante il mio personale disdoro, il buffone in questione è vivo e se vi regalano il suo disco finirete col sentirlo.

Un’ultima cosa poi vi lascio andare. I dischi che sono in classifica da più di un anno sono: Dolori Mestruali aka Biagio Antonacci (73 settimane) MiticoLiga (69) Zésare Cremonini con la sua raccolta (67) Fabri Fibra (52). Maschi eterosessuali single o separati.

Ehi, come Berlusconi.

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12 Commenti

  1. Non potevi parlare male di Lenny, sarebbe stato come sputare nella tazza del cesso in cui hai pisciato.

  2. Cesare Cremonini è single? Era questo il botto finale, vero? (si vede anche dal tag).
    Di David Guetta mi colpisce sempre il contrasto tra la sua musica e le persone con cui la fa, e il suo aspetto, tutto sommato abbastanza anonimo. C’era in particolare un video, il solito featuring Questo, Quello e L’altro pure, in cui lui è inquadrato pochissimo e una delle poche volte in cui accade lo si vede sgusciare come un tipo qualunque tra la folla esagitata e molto cool che ha intorno – ma sempre attaccato all’armamentario elettronico come un chitarrista rock al suo strumento. E azzardo questo paragone per spingermi fino a teorizzarne un altro, ancora peggiore, con certi tipi poco bellocci e ancor meno stilosi che però quando imbracciavano chitarre o microfoni scuotevano i locali o gli stadi fino alle fondamenta. Non faccio nomi, voglio evitare una fatwa da parte di amanti del rock di passaggio, e so che qui ce ne sono parecchi.

    Tutto questo per dire che la risposta è: sì. Bentornato!

  3. Spesso pensando cosa mi attira nelle tue tirate, opto per la tua bontà d’animo mascherata abilmente con blanda acidità. Per parlar bene dei RHCP e del tombeur de femmes (beato him) con l’occhialone, ci vuole un cuore toro. Ma a spanne condivido, si sente che ancora qualcosa batte là dentro.
    Sinclar è comunque insostenibile dopo che ha fatto la pubblicità col pacco e il remix con la carrà.

  4. J Ax è mostruoso. Non riesco a sopportarlo neanche per i 3 minuti di un suo video in TV… I testi sono stupidi, puerili, banali, demagogici, ipocriti; la musica immutata dagli anni ’90, monotona e prevedibile; la sua immagine da “provovatore” falsa e posticcia; i suoi video sembrano scritti e girati da un tredicenne…
    @diamonddog
    hai ascoltato i dischi?
    @s.
    http://spettacoli.blogosfere.it/2011/09/cesare-cremonini-malika-ayane-si-sposa-non-e-vero.html

    welcome back Madeddu!

  5. @randolph
    Ascoltato qualche pezzo qua e là, non certo con la profondità necessaria ad esprimere un giudizio compiuto, difatti ho scritto (“a spanne condivido”, lo spanne non era vs madeddu ma si riferiva ad un ascolto non approfondito).
    Su J ax invece concordo in pieno con te ma non dirlo a Madeddu che sennò pensa al gomblotto.

  6. Io ho avuto tanta paura che non scrivessi più. (scrivo prima di leggere, magari dopo commento meglio!)

  7. Vedete, il web è così: da risposte, che poi impazzano sul web; analogamente, di fronte a 11 commenti, vi darò le risposte che meritate. E meditate, su quel che meritate.

    @Numero6: non è vero, per Lenny era pronto lo striscione “Non so più come insultarti”. Sono contrariato come quando il giocatore della tua squadra che hai fischiato tutta la partita segna il gol decisivo. Ribadisco: non vi salti in mente di comprarlo perché non se lo merita, ma se ve lo regalano, non buttatelo via.

    @S.: mmmh, qui non sguscia, e mi sembra circondato non da gente cool ma da scemi privi di un iPad o aggeggi che facciano buoni video. Però, scemi allegri: http://www.youtube.com/watch?v=glIenvVXZdI&feature=related

    @diamondog: pensa che il retrocopertina del cd è praticamente un primo piano degli occhialoni. Anzi, degli occhialenny. (ahaha, I’m the funniest man in town)

    @Randolph Carter: sostengo la tua mozione sui video, ma i testi a me fanno ridere. E scusami se insisto: hai familiarità coi Modà? O coi rapper trucidoni alla Club Dogo? Dopo averli sentiti, non dico che J.Ax lo sposerei, però sono contento che al n.2 per qualche minuto ci sia lui, per quel che vale.

    @Capodoglio: no, perché leggermi e rovinare tutto.

    @Fake: per un attimo ho letto “le messe”. Ho giocherellato con l’idea delle messe che saltano in aria, ma la mia mamma continua ad andarci, quindi preferirei che nessuno lo facesse, anche perché se qualcuno la accoppasse sarebbe qualcuno che è riuscito dove io ho fallito, non mi riprenderei più e dovrei andare dalla psicanalista.

    @Buon péso: Wikipedia ha scoperto una caratteristica del numero 11 che era passata inosservata ai libri di storia tendenziosi e di sinistra con cui siamo cresciuti – e grazie ai quali, 1 italiano su 4, nel settembre 2011, continua a giudicare Berlusconi “molto affidabile”. Tale caratteristica è: “Eleven is the first number which cannot be counted with a human’s eight fingers and two thumbs additively”.

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